Calderone a Sky TG24: "Per ex Ilva obiettivo è continuità lavoro"

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La ministra del Lavoro ospite a "Start": "Sono fiduciosa che si trovi modalità per un percorso che non ci vede coinvolti nella prosecuzione dell'esperienza con Mittal". E spera ancora in una "risoluzione bonaria" del caso

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"Il nostro obiettivo è garantire la continuità  aziendale e la continuità del lavoro". Così la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ospite a Start su Sky TG24, commenta il caso ex Ilva, su cui aleggia l'ipotesi commissariamento. Per il governo sarebbe però l'ultima spiaggia: "Sono fiduciosa che si trovi una modalità per definire quello che è un percorso che non ci vede coinvolti nella prosecuzione dell'esperienza con Mittal". I nodi da sciogliere sono molti, come ad esempio quello della cassa integrazione per i lavoratori. “Abbiamo già fatto un’operazione a fine 2023 per mettere in sicurezza la prosecuzione dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Oggi però ci troviamo davanti a un quadro diverso che non possiamo sottovalutare, anzi ci richiede altre riflessioni", dice Calderone. Si va quindi verso un nuovo tavolo al Ministero - "con le associazioni sindacali e datorali e anche con chi rappresenta il mondo dell'indotto" - per capire come muoversi. Come il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso definisce "inaccettabile" l'atteggiamento di ArcelorMittal, anche Calderone precisa: "Consideriamo in modo negativo quello che è successo. Ci hanno chiesto di assumerci garanzie e poi si sono tirati indietro quando abbiamo chiesto dimostrazione dell'intenzione reale di risolvere i problemi".

"Non si può parlare di lavoro senza parlare di sicurezza"

Alcuni operai denunciano che ArcelorMittal già da mesi non prestava attenzione ai presidi di sicurezza sul lavoro. Il governo intende indagare? “Noi non abbiamo mai abbassato la guardia su questo, consideriamo prioritarie le tematiche legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Non si può parlare di lavoro, a Taranto e negli altri stabilimenti, senza che siano rispettate e applicate le procedure di sicurezza”, specie in un’azienda che ha intrapreso un percorso di ristrutturazione, che significa anche una manutenzione corretta. E quindi: il percorso di tutela dell’occupazione “andrà di pari passo” con la questione sicurezza.

"Auspichiamo ancora risoluzione bonaria"

C’è chi dice ArcelorMittal, al suo arrivo a Taranto, avesse già in mente di tenere un atteggiamento più che altro predatorio: prendere tutto quello che poteva da un potenziale competitor e poi abbandonarlo. C’è stata forse una sottovalutazione della politica? “Non siamo rimasti sorpresi. Abbiamo fatto tutti i passaggi necessari e quando abbiamo registrato che da parte del socio non c’era interesse a investire abbiamo capito che la strada era quella di definire le modalità – auspichiamo che siano bonarie – di composizione dei vari interessi”.

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Salario minimo: "Non cambia fragilità nel lavoro"

Calderone ribadisce ancora una volta che “il tema del salario minimo con importo orario fissato per legge non possiamo accettarlo”, perché “non è una soglia oraria che cambia gli equilibri e le situazioni di fragilità nel mondo del lavoro”. Meglio puntare sulla “contrattazione collettiva, che ha un’ampia copertura di tutti quelli che sono i settori produttivi del nostro Paese, con un tasso del 95%” e capire perché – in alcuni casi – non funziona come dovrebbe e restituisce salari bassi. Tra i settori più difficili, Calderone menziona "logistica e vigilanza privata" e quelli in cui spesso "c'è anche il tema degli appalti". Si punta poi a coprire i settori ancora privi di contrattazione collettiva e contrastare lavoro sommerso e caporalato.

Salario "dignitoso" e partecipazione attiva dei lavoratori

"Io credo che bisogna guardare al tema parlando di salario dignitoso e soprattutto di pari condizioni tra lavoratori e lavoratrici, quindi di partecipazione attiva delle donne", aggiunge Calderone. “Corollario” della retribuzione dignitosa, aggiunge, è poi stimolare la partecipazione dei dipendenti alla gestine delle imprese, insieme all’assunzione di responsabilità dei lavoratori in azienda “e anche il confronto strutturato tra azienda e lavoratori”.

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Assegno di inclusione e Supporto formazione lavoro

Sono intanto arrivate a 476mila le domande per ottenere l’Assegno di inclusione, misura con cui il governo Meloni ha sostituito il Reddito di cittadinanza. Meno quelle per il Supporto formazione e lavoro, che al 10 gennaio arrivavano a 155mila (tra cui 54mila degli ex percettori del Reddito). Calderone: “Io non sono stupita dal fatto delle domande per il Supporto, perché si lega ai dati occupazionali. Se c’è dinamismo nel mercato del lavoro c’è anche una compensazione. Anzi, io dico che la misura funziona quando viene usata il meno possibile, perché l’obiettivo è formare le persone e accompagnarle al lavoro. Se lo si utilizza meno vuol dire che si è trovato lavoro. Da settembre a oggi abbiamo circa 11mila soggetti che si sono registrati alla piattaforma e hanno trovato lavoro". Una riflessione a parte per l'Assegno di inclusione: "Quello è uno strumento a tutela dei nuclei familiari fragili. Abbiamo una platea di circa 737mila nuclei in condizioni di fragilità. Le domande abbiamo iniziato ad accettarlo il 18 dicembre”: c’è quindi ancora tempo per raggiungerne altre.

Assegno di inclusione e Assegno unico

C’è poi la polemica sul fatto che ottenere l’Assegno di inclusione possa aumentare l’Isee dei beneficiari e rendere quindi più difficile l’accesso ad altre misure contro la povertà o a vari bonus. Si è parlato ad esempio dell’Assegno unico: “L’Assegno viene quantificato non tenendo conto del valore dell’Assegno unico, non c’è quindi una sommatoria”, precisa invece Calderone.

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Il governo punta alla riforma delle pensioni

Poi c’è il tema pensioni. “L'obiettivo di legislatura è quello rimettere mano con sapienza e con attenzione anche al patto intergenerazionale", rimarca Calderone. Arriverà qualche intervento nel corso del 2024? "Ritengo di sì". E su Quota 41, cioè la possibilità di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, "noi valuteremo tutti gli interventi per mettere in protezione chi deve uscire dal lavoro in anticipo ma perché ha lavorato tanto e per chi è giovane e deve ancora costruire la propria posizione previdenziale , guardando anche alle modifiche per rendere più efficiente il secondo pilastro pensionistico" della previdenza complementare.

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