Lavoro, cosa fanno le aziende per garantire la parità tra uomo e donna?
Molte imprese stanno cercando di implementare il loro welfare aziendale, sostenendo le lavoratrici al proprio interno grazie a politiche mirate sullo smart working e la natalità. Tra gli esempi, riportati da "Repubblica", ci sono Fincantieri, Sopra Steria Italia, Siemens Healthineers Italia e Ntt Data
- Non solo smartworking e bonus: le aziende, soprattutto le più grandi e attrezzate, si stanno impegnando sempre di più per garantire la parità sul posto di lavoro tra uomo e donna, come evidenzia Repubblica
- L’Italia è il Paese con un tasso di occupazione femminile tra i più bassi d’Europa. Una donna su cinque smette di lavorare quando diventa madre
- Un primo, pur timido, passo è stato fatto con la certificazione di genere, utile per ottenere alcuni appalti pubblici
- Tra gli esempi che cita il quotidiano romano c’è Fincantieri, il colosso pubblico della cantieristica con 10mila dipendenti diretti in Italia, in prevalenza uomini, ai quali è rivolta l’iniziativa “Respect for Future”, mirata alla formazione dei dipendenti uomini su sensibilizzazione e prevenzione della violenza
- Gli eventi finora sono stati molto partecipati: all’incontro di novembre a Trieste c’erano 1.500 lavoratori e analoga partecipazione è attesa anche negli appuntamenti previsti negli altri 8 cantieri italiani
- Altro esempio è quello di Sopra Steria Italia, società di servizi digitali e sviluppo software guidata da Stefania Pompili e tra le poche aziende Ict ad avere in organico oltre il 30% di donne, di cui il 20% in posizioni apicali e il 40% rappresentato in Cda. Entro il 2025 la società punta ad arrivare al 40% di donne in azienda
- Ci sono poi le politiche aziendali pensate per attrarre il talento femminile e non solo, in modo da garantire un migliore rapporto tra vita e lavoro: ci sono lo smart working all’80%, con una presenza in sede di 5 giorni al mese; il congedo parentale al 100% della retribuzione; due giorni di paternità in più rispetto a quelli di legge; un programma di reinserimento al ritorno dal congedo; la flessibilità per i neogenitori
- Un approccio molto simile è quello adottato da Siemens Healthineers Italia, azienda che produce tecnologie medicali, guidata da Roberta Busticchi. Il welfare aziendale prevede 5 giorni in più di congedo obbligatorio, soprattutto in caso di adozioni e affidi sia per madri che padri, e 4 ore retribuite in più al mese per i dipendenti, da dedicare alla cura dei figli e anche a quella di genitori con disabilità
- Questi non sono gli unici benefit di cui godono i dipendenti di Siemens Healthineers Italia: ci sono anche quattro permessi retribuiti al mese per accompagnare figli minori o genitori alle visite mediche, un bonus di 300 euro per ogni figlio nato o adottato e 1.250 euro da spendere per asili nido, babysitting e assistenza domiciliare
- Altro esempio che Repubblica menziona è quello di Ntt Data, multinazionale giapponese di consulenza e servizi It, che a oggi conta il 30% di donne su 6mila dipendenti italiani. L’azienda ha lanciato già dal 2015 il progetto Ntt Donna, utile a cambiare la cultura aziendale e a incrementare il numero di donne in organico, formandole allo stesso tempo alla leadership