Ex Ilva di Taranto, blitz dei carabinieri nell'acciaieria ArcelorMittal

Cronaca

Le acquisizioni compiute dal Nucleo operativo ed ecologico di Lecce rientrano in una indagine sulle ipotesi di reato di inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose

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Blitz dei carabinieri del Nucleo operativo ed ecologico di Lecce all'ex Ilva di Taranto. I militari si sono recati ieri negli uffici e nelle sedi dello stabilimento siderurgico per dare seguito a un ordine di acquisizione di documenti relativi alle emissioni, in particolare in zona cokeria, che è stato disposto dai pubblici ministeri Mariano Buccoliero e Francesco Ciardo. Le acquisizioni compiute dal Noe rientrano in una indagine sulle ipotesi di reato di inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose. Il blitz è avvenuto in un momento in cui il futuro degli stabilimenti ex Ilva di Taranto è sempre più incerto. L'8 gennaio è infatti arrivata l'ennesima fumata nera al termine dell'incontro a Palazzo Chigi tra i vertici della multinazionale ArcelorMittal e il governo. Il colosso indiano dell'acciaio sembra intenzionato a chiamarsi fuori da nuovi investimenti, né in prima linea né come socio di minoranza

I livelli di benzene

L'inchiesta pone al centro i livelli di benzene, composto chimico ritenuto cancerogeno. Nelle scorse settimane sono stati registrati dei picchi finiti all'attenzione di Arpa e Asl e poi della magistratura, anche se non risultano superati i valori soglia fissati dalla norma, ovvero 5 microgrammi per metro cubo d'aria come media annuale. Il tutto però va rapportato alla particolarità della situazione ambientale di Taranto e alle conseguenze sanitarie evidenziate da studi scientifici e indagini della procura. Proprio a causa di questi fenomeni, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha firmato il 22 maggio dello scorso anno un'ordinanza di fermo dell'area a caldo in mancanza di interventi sulla riduzione delle emissioni. Dopo il ricorso di Acciaierie d'Italia e Ilva in Amministrazione straordinaria, la questione è finita all'attenzione del Tar di Lecce che ha concesso la sospensiva e ha ulteriormente rinviato ogni determinazione in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia europea sul tema del danno sanitario connesso ai livelli di inquinamento da benzene.

Il precedente

Già il 12 ottobre scorso i militari del Nucleo operativo ecologico si erano recati in fabbrica per notificare un provvedimento relativo all'acquisizione di documenti sul controllo degli impianti, chiedendo chiarimenti ad Acciaierie in qualità di gestore ma anche a Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti. ln una relazione dei mesi scorsi il Dipartimento di prevenzione dell'Asl Taranto ha evidenziato la necessità che "in aggiunta alle tutele ordinarie previste" si proceda "all'applicazione di tutti gli interventi correttivi e applicabili alle diverse fonti".

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