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Saluti romani, La Russa: "FdI estraneo. Incertezza sul reato di apologia di fascismo"

Politica
©Ansa

Il presidente del Senato sottolinea la "totale estraneità" del maggior partito di governo a quanto accaduto in occasione della commemorazione della strage di Acca Larentia. E chiede che si faccia "chiarezza" sul saluto fascista come reato

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"Non voglio entrare nel merito di questa vicenda" ma "concordo con l'onorevole Fabio Rampelli, il vicepresidente della Camera, sulla totale estraneità di Fratelli d'Italia". Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, interpellato dal Corriere della Sera e La Repubblica, sul caso dei saluti romani alla commemorazione della strage di Acca Larentia. "Il fatto è stato eclatante e ha avuto molta visibilità, ma il partito davvero non ha alcun ruolo o responsabilità in quello che è successo", ha ribadito La Russa, che chiede si faccia "chiarezza" sulla questione del saluto romano come reato.

"Saluto romano come reato? Si faccia chiarezza"

"Finora ci sono state sentenze contrastanti sul fatto che quel gesto in occasione di celebrazione di persone decedute sia reato oppure no. Per alcune sentenze della Cassazione non era reato, per altre invece sì. Credo sia importante si faccia chiarezza dal punto di vista giuridico", afferma La Russa. "Una cosa è l'apologia di fascismo, una cosa è la ricostituzione del partito fascista, un'altra è la commemorazione di deceduti", continua.

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"Attendo la decisione della Cassazione"

"Lo chiedo più da avvocato che da politico, sia chiaro. Il fatto che ci sia incertezza su come considerare certi gesti in caso di commemorazione di persone defunte non aiuta a risolvere la questione e le polemiche che ogni volta si scatenano", sottolinea il presidente del Senato. "Attendo con interesse la prevista riunione a Sezione riunite della Cassazione proprio su questo punto", conclude.

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"Fdi non c'entra nulla, non dobbiamo dissociarci"

Una cosa è certa, spiega La Russa: "Abbiamo sempre detto ai nostri (i membri di Fdi, ndr) di non partecipare a certe manifestazioni, che vengono inevitabilmente strumentalizzate da chi vuole attaccarci. Non si va a certe commemorazioni. Non c'entriamo nulla, non c'entra il partito". Quindi, ribadisce, "non abbiamo nulla da cui dissociarci".

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