Meloni, conferenza stampa integrale: "Mes obsoleto. Sì a confronto tv con Schlein". VIDEO

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La presidente del Consiglio nell'incontro con la stampa: "Non ho ancora deciso se candidarmi alle europee". Sul Mes: "Esiste da tempo e io penso che nella reazione dei mercati si legga una consapevolezza rispetto al fatto che è uno strumento obsoleto. "Non credo che il tema della mancata ratifica vada letto in relazione ai risultati del patto di stabilità". Poi, alla domanda di Sky TG24 risponde: "Mi impegno volentieri a un confronto con Schlein, ma non so dire dove"

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Dopo due rinvii per problemi di salute causati da otoliti, la premier Giorgia Meloni ha incontrato la stampa per la tradizionale conferenza organizzata dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti in collaborazione con l'associazione della Stampa Parlamentare. In tre ore ha risposto a più di 40 domande, spaziando dalle polemiche politiche all’agenda del governo per l’anno che si è appena aperto. E quindi, da un lato si è discusso del caso Pozzolo, delle scommesse Anas e della bufera per il caso Degni. Dall'altro si è parlato di migranti, riforme istituzionali, giustizia, guerra in Ucraina e in Medio Oriente, Mes e Patto di Stabilità. Sulle elezioni europee: "Non ho ancora deciso se candidarmi". Il momento più difficile del 2023? "Il naufragio a Cutro". La premier si è poi impegnata a partecipare a un confronto tv con la leader dem Elly Schlein (TUTTI I TEMI DELLA CONFERENZA).


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Meloni, premier in sella che non teme opposizione. E striglia i suoi. L'ANALISI

Il caso Pozzolo, i rapporti con la maggioranza e con le opposizioni, le elezioni europee e tanto altro nella conferenza stampa di fine anno della presidente del Consiglio. E l'apertura al confronto in tv con la leader del Pd Elly Schlein. IL COMMENTO DI MASSIMO LEONI

Meloni: "Qualcuno pensa di dare le carte? Io non ricattabile". VIDEO

La conferenza stampa di Giorgia Meloni

Tre ore di conferenza stampa, più di 40 domande. Dopo i due rinvii per problemi di salute, la premier Giorgia Meloni ha incontrato i giornalisti per la tradizionale conferenza stampa "di fine anno", che è diventata di inizio anno. Il confronto è spaziato dall’attualità, dal caso Pozzolo a quello Anas-Verdini, ai progetti per il 2024: i conflitti internazionali, le riforme, le elezioni europee e le amministrative, la questione migranti e i dossier economici. E un messaggio: "Non sono ricattabile, sono una persona che sceglie liberamente". Al termine della conferenza, un post sui social per ringraziare “i giornalisti intervenuti con le loro domande" per "il confronto proficuo".

La conferenza stampa integrale: quarta parte

La conferenza stampa integrale: terza parte

La conferenza stampa integrale: seconda parte

La conferenza stampa integrale: prima parte

Meloni: "Sinistra scomposta su Ferragni, è Che Guevara?"

In un passaggio della conferenza, Meloni ha commentato il caso Ferragni-Balocco (e Dolci Preziosi). “C'è una questione di trasparenza sulla beneficenza, su cui forse bisogna lavorare" affinché il caso singolo "non impatti sulla beneficenza: capire quali sono oggi le regole di trasparenza ed eventualmente immaginarne di migliori potrebbe essere utile per tutti”. Poi ha detto di essere rimasta molto colpita dalla “reazione scomposta della sinistra quando ad Atreju ho detto che ha più valore chi produce un pandoro che chi lo griffa. Una cosa banale" che "avrebbe anche a che fare con il mondo operaio. Loro se la sono presa, ritenendo che attaccassi Ferragni, sembrava attaccassi Che Guevara. Non c'era da parte mia la volontà di attaccare alcuno. Ponevo una questione di valore su chi fa l'eccellenza italiana".

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In una società sempre più condizionata da influencer e AI, quanto è importante incentivare informazione di qualità?

"Lo considero molto importante, come ho già detto. Credo che l’impatto di intelligenza artificiale e social media insieme possa essere di livello, soprattutto sulle nuove generazioni. Chiunque ha delle responsabilità deve lavorare per esercitarle al meglio”.

Nel 2024 si vota anche per le amministrative. La maggioranza troverà una compattezza visto che ci sono state discussioni accese?

“È normale dirsi con chiarezza quando non si è d’accordo. Così si risolve il problema. Confido che succederà anche questa volta. Vorremmo non arrivare troppo a ridosso delle elezioni per i candidati sindaco, questo mi preoccupa di più. Ma abbiamo sempre risolto tutto in passato e lo faremo anche adesso”.

C’è un processo di islamizzazione che sta avvenendo in alcune zone d’Italia, come a Monfalcone. È necessario monitorare il fenomeno?

“Il tema non è legato al fatto che persone che vengono da altre culture vivano qui. Il punto è che sul piano delle norme devono valere le nostre e non quello che è consentito in un’altra cultura”.

Meloni: qualcuno pensava di poter dare le carte. Non ho paura, preferisco andare a casa

Ddl Capitali, si rischia di allontanare investimenti?

“Penso che questa lettura che è stata data non sia corretta, cioè la lettura per la quale si rischia di rendere ingovernabile e si rischia di allontanare gli investimenti, quello che questa norma fa di fatto è limitare il meccanismo attraverso cui in alcuni casi si perpetuano all'infinito i cda, a prescindere dai soci. E chiaramente al mercato una previsione che rafforza il peso degli azionisti piace. Io ci vedo una norma che consente di avvicinare gli investimenti rispetto a qualcosa che non ha sempre funzionato in passato".

Quanto successo in Iran può portare escalation in Medio Oriente? Il 2024 potrà essere l’inizio di un percorso di pace?

“Io posso dirle come secondo me si costruisce la pace, l’ho già detto in riferimento all’Ucraina: l’unica possibilità è mantenere equilibrio tra le forze in campo. Se non avessimo fornito le armi avremmo avuto un’invasione e una guerra più vicina a casa. Per il resto, l’escalation in Medio Oriente potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. Abbiamo condannato gli attacchi di Hamas e ci siamo battuti per il diritto di Israele di difendersi ma ne approfitto per chiedere a Israele di tutelare i civili. Credo che il dialogo con i Paesi arabi sia fondamentale, così come lavorare da subito a una soluzione strutturale per il problema palestinese. È sbagliato dire: Prima distruggiamo Hamas e poi ne parliamo”.

È contraria a un’alleanza in Europa con Marine Le Pen e con l’Afd tedesca?

“Io non attribuisco patenti per ragioni di storia, Afd e Rassemblement national sono due partiti che non fanno parte di Ecr credo e mi pare evidente che con Afd ci siano delle distanze insormontabili a partire dal tema dei rapporti con la Russia a differenza di Le Pen che fa un ragionamento più interessante. Io non attribuisco patenti ma diciamo con chi più chi meno ci sono distanze, io lavoro con Ecr".

Non sarebbe necessario allargare il suo partito che è ancora a conduzione familiare? E pensa di archiviare la fiamma dal simbolo dopo le europee?

“Sono questioni per cui al momento non ho la testa. La mia aspirazione è quella di rappresentare sempre più cittadini e mi pare di averlo fatto, sia nella classe dirigente di Fdi che in tema di candidature. L’accusa continua di familismo che viene rivolta al partito però inizia a stufarmi. Ci sono coniugi in Parlamento tutti a sinistra. Non ho mai sentito accuse di familismo. Ed è giusto così. Ho rispetto della militanza politica. Mia sorella, dirigente, è militante da 30 anni. Forse la dovevo mettere in una partecipata statale come fanno altri, ma l'ho messa a lavorare nel mio partito mio".

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