Scontro aperto sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes), che negli anni tutti gli Stati dell'Eurogruppo hanno ratificato tranne l'Italia
Scontro aperto sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes) tra la premier e il Movimento 5 stelle. Ieri Giorgia Meloni ha portato nell'Aula del Senato un fax accusando "il governo Conte" di aver dato l'assenso al Mes "alla chetichella". Al centro delle polemiche un messaggio inviato il 20 gennaio 2021 dall'allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Maurizio Massari, in quel momento rappresentante permanente dell'Italia a Bruxelles, a cui Di Maio avrebbe dato istruzioni di sottoscrivere l'accordo per la riforma del Mes (che sarebbe avvenuta poi il 27 gennaio in sede di Eurogruppo, e che negli anni tutti gli Stati hanno ratificato tranne l'Italia).
Le accuse
Il nuovo Mes è stato sottoscritto dall'Italia assieme agli altri Paesi dell'Eurogruppo il 27 gennaio 2021. "Questa firma è stata fatta un giorno dopo le dimissioni del governo Conte, contro il parere del Parlamento, senza dirlo agli italiani, con il favore delle tenebre", attacca Meloni. E sventolando il messaggio di istruzione inviato il 20 gennaio 2021 dall'allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio all'ambasciatore Maurizio Massari, accusa il leader M5s di aver lasciato "un pacco al governo successivo". La presidente del Consiglio ha ribadito che intende seguire "il mandato del Parlamento", ossia chiudere la partita del Patto di stabilità prima di affrontare il dossier Mes. La ratifica è all'ordine del giorno, ma le opposizioni accusano la maggioranza di "auto-ostruzionismo", allungando i tempi della discussione sul decreto anticipi per fare slittare lo spinoso voto al 2024.
La replica di Conte
"E' inaccettabile che un presidente del Consiglio che dovrebbe rappresentare tutti e che dovrebbe parlare agli italiani con sincerità dica un sacco di menzogne", ha detto oggi il leader del M5s Giuseppe Conte ai microfoni di Rtl. Sul Mes "mente sapendo di mentire". "Gravissimo esibire" nell'Aula del Senato "il foglio di un fax" che peraltro "la smentisce" in quanto "la data" dimostra "che il governo era ancora in carica". E poi, ha aggiunto Conte, "lei faceva parte del Parlamento, si distraeva nel momento più bello?". Conte rincara: "E' lei quella che ha introdotto il Mes nel 2011" da "ministro in carica con Berlusconi. Se per lei" il Mes "è un disastro, si senta all'origine dei questo disastro". Il leader del M5s afferma che quella che il suo governo approvò fu la "riforma" del Mes che lo "ha migliorato". "Per me - ha aggiunto - è uno strumento dannoso che non ho voluto usare durante la pandemia".
approfondimento
Perché usare il Mes non richiede la ristrutturazione del debito
Il Mes: le date
La sottoscrizione del nuovo Mes è una scelta che Giuseppe Conte rivendica in base alla risoluzione parlamentare del 9 dicembre 2020, con cui la sua maggioranza (M5s, Pd, Iv, Leu) impegnava l'esecutivo "a finalizzare l'accordo politico raggiunto all'Eurogruppo e all'ordine del giorno dell'Eurosummit sulla riforma del trattato del Mes". Un iter che, appunto, si è completato - come da programma dell'Eurogruppo - il 27 gennaio. Al giorno prima risalgono le dimissioni di Conte da presidente del Consiglio, conseguenti alla crisi di governo aperta l'11 gennaio da Matteo Renzi. È però precedente di un mese la decisione del Conte Bis di procedere con la sottoscrizione della modifica del trattato, che nella sua forma originaria fu firmato il 2 febbraio 2012, quando era in carica il governo Monti (che ottenne la fiducia anche dal Pdl), e poi ratificato dal Parlamento cinque mesi dopo, con 325 voti a favore e 53 contro (51 della Lega). In quell'occasione Meloni era assente.
La genesi
Del Meccanismo europeo di stabilità i Paesi dell'area Euro iniziarono a discutere dopo la crisi della Grecia del 2009, e il progetto prese corpo l'anno successivo, mentre era in carica il quarto governo di Silvio Berlusconi, fra i cui ministri c'era anche Meloni. L'11 luglio 2011 si arrivò alla firma di un trattato istitutivo, e il 3 agosto il Consiglio dei ministri varò un disegno di legge per la ratifica di una modifica dell'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Ue relativamente ad un meccanismo di stabilità. Su quel trattato del Mes, però, nessun Paese dell'Eurozona portò a termine la ratifica. I 17 Paesi membri (a cui si sono aggiunti successivamente Lettonia, Lituania e Croazia), nel 2012 hanno poi sottoscritto una nuova versione del trattato "che supera" quella dell'anno prima - come precisava anche la relazione al disegno di legge di ratifica - "ampliandone sia l'ammontare massimo di risorse disponibili sia la tipologia delle operazioni consentite".