Taxi, le proposte del governo: licenze aggiuntive e agevolazioni green

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Incontro al Mimit fra i ministri Salvini e Urso e la categoria. Sul tavolo, spiegano in una nota congiunta i due rappresentanti dell’esecutivo, misure volte all'identificazione di una "soluzione organica improntata all'efficienza e trasparenza" nei confronti del cittadino, "all'equità" per i tassisti e al "rispetto delle regole del mercato". Ma ai sindacati non piace la doppia licenza. Intanto l’Antitrust ha avviato un’attività di verifica su tempi di attesa e pagamenti elettronici

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Sono diverse le proposte che oggi il vicepremier e ministro dei Trasport Matteo Salvini e quello delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, hanno presentato oggi al Mimit durante il tavolo con i sindacati e le associazioni del settore taxi. Proposte, spiega una nota congiunta del Mimit e del Mit, volte all'identificazione di una "soluzione organica improntata all'efficienza e trasparenza" nei confronti del cittadino, "all'equità" per i tassisti e al "rispetto delle regole del mercato", senza dimenticare che il governo sta affrontando il dossier taxi con l'obiettivo di "trovare soluzioni ragionevoli e pienamente soddisfacenti".

Le proposte sul tavolo

In particolare, sono state prospettate misure di sistema, come la possibilità per i Comuni di rilasciare entro un termine predeterminato una licenza aggiuntiva a ciascun titolare che ne faccia richiesta e che abbia i requisiti previsti a legislazione vigente. Ma anche misure per affrontare i picchi della domanda legati a grandi eventi o a flussi di presenze turistiche superiori alla media stagionale, con la possibilità per i Comuni di rilasciare licenze aggiuntive provvisorie, per chi già titolare di licenza, per l'esercizio del servizio di taxi, insieme a interventi volti a semplificare il meccanismo preesistente delle doppie guide. Nell'ambito della generale revisione dell'ecobonus - spiega la nota congiunta - anche in un'ottica di transizione green, i ministri hanno inoltre annunciato di voler prevedere agevolazioni maggiorate per l'acquisto di vetture elettriche o ibride da destinare alle nuove licenze o a chi intende sostituire il proprio taxi.

Piazza Plebiscito a Napoli occupata da circa 500 taxi, 12 luglio 2022. Tornano così a protestare i tassisti. La categoria è in agitazione già da alcune settimane.   ANSA / Ciro Fusco

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Salvini: "Aspetti da migliorare ma ci sono punti condivisi"

"I decreti attuativi che riguardano taxi e Ncc - attesi da anni - diventeranno realtà al più presto", ha detto Salvini durante l'incontro con i rappresentanti dei tassisti. Il vicepremier ha confermato la determinazione a rendere più efficiente il servizio, soprattutto alla luce dell'incremento turistico anche per eventi eccezionali come Olimpiadi o Giubileo: "Negare che ci siano aspetti da migliorare è inutile, l'intenzione è studiare insieme soluzioni. Mi auguro ci sia disponibilità da parte di tutti". Il ministro ha anche rilevato che "su alcuni punti la necessità di accelerare appare condivisa", mentre sull'ipotizzato raddoppio della licenza "è evidentemente necessario un supplemento di riflessione".

Urso: “Abbiamo presentato una proposta che valorizza attività”

"Abbiamo presentato una proposta organica che valorizza la loro attività e riguarda quindi la possibilità di concedere una seconda licenza a chi oggi già ne ha una ma anche di allargare la platea e di farla in maniera organica insieme a misure incentivanti per migliorare il parco auto, quindi per cambiare la vettura, utilizzare una vettura elettrica o ibrida", ha detto Urso. Il ministro, al termine del tavolo sul riordino dei carburanti, rispondendo a una domanda sulla possibilità di includere anche Uber nel riordino del trasporto taxi e Ncc ha sottolineato: "Noi vogliamo valorizzare chi agisce nel nostro Paese e semmai frenare e contrastare le grandi multinazionali, certamente anche Uber".

Roberto Mantovani, tassista

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Sindacati Taxi: "No alle doppie licenze"

"Le associazioni di categoria dei tassisti hanno chiesto unanimemente di leggere proposte scritte. Abbiamo manifestato la massima disponibilità sulla semplificazione burocratica" ma "la proposta della concessione di una doppia licenza non ha trovato consenso tra i rappresentanti presenti in audizione" che chiedono "di portare a compimento l'iter dei decreti attuativi della legge 12/19". Lo hanno fatto sapere i sindacati Acai taxi, Tam SATaM, Federtaxi Cisal, Ugl, Claai, Uritaxi, Atlt e UtI. "Domani i rappresentanti del Governo incontreranno quelli dei Comuni e a breve ci invieranno le note scritte richieste per valutare con attenzione l'oggetto del confronto". 

Unica Cgil Taxi: "C'è delusione, oggi sentito solo promesse"

La proposta di dare una licenza in più a chi ne ha già una "è assolutamente inconciliabile con una risposta che deve venire, da una parte, dal mercato e dall'altra in base alle esigenze di un territorio. Raddoppiare il numero delle licenze non serve quando il lavoro è fermo. E comunque non è programmabile in questo senso", ha detto anche Nicola Di Giacobbe, segretario nazionale di Unica Cgil Taxi, circa il tavolo di oggi al Mimit. "Non abbiamo sentito proposte, abbiamo sentito delle promesse e dei non penso. Si propone un intervento economico da parte del ministro Urso per la sostituzione delle vetture circa la transizione ecologica. Ma tutto questo deve essere vagliato dalla Commissione europea e quindi non c'è nessuna risposta su questo. E' una promessa che non sanno se sono in grado di mantenere", ha spiegato Di Giacobbe. C'è quindi "delusione", ha sottolineato. "Avere ad un tavolo il vicepremier e il ministro delle attività produttive e uscire da questo tavolo senza una proposta e con promesse che non sanno nemmeno se saranno in grado di mantenere, non è quello che cercavamo", ha concluso il segretario nazionale di Unica Cgil Taxi.

Le verifiche dell’Antitrust e la replica dei sindacati

La giornata si era aperta con l’annuncio dell’Antitrust dell’avvio di un’attività di verifica nel settore dei taxi per le criticità riscontrate a Roma, Milano e Napoli e che creano "pesanti disservizi per l'utenza: dai tempi di attesa all'uso del tassametro, dall'accettazione dei pagamenti elettronici alla corretta funzionalità dei Pos". Dura la replica dei sindacati di categoria: "Mentre l'Antitrust apre un'indagine sull'ultimo anello del sistema del trasporto pubblico del Paese non spende una sola parola sull'incredibile impennata dei prezzi dei biglietti aerei e ferroviari, sulla strana esplosione del costo del carburante e sui rincari folli che si sono registrati nell'intero comparto dell'ospitalità, dagli alberghi più prestigiosi fino all'ultima delle case vacanza, per non parlare del disfacimento totale dell'intero comparto del trasporto pubblico collettivo. D'altronde cos'altro potevamo aspettarci da un'authority che già in un passato contenzioso legale tra categoria ed Uber, si costituì in giudizio, schierandosi apertamente in favore della potente multinazionale americana?".

Taxi in corteo da Piazza Affari in centro durante lo sciopero nazionale dei tassisti, Milano, 22 ottobre 2021. ANSA / PAOLO SALMOIRAGO

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