Salario minimo, la maggioranza tenta il blitz ma opposizioni sventano il voto

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In commissione Lavoro nelle scorse ore le forze dell'opposizione hanno organizzato interventi a pioggia con l'obiettivo di ritardare il più possibile il voto dell'emendamento soppressivo presentato dalla maggioranza. Ma l'esecutivo tira dritto. Il vicepremier Tajani: "Serve un salario ricco, perché non siamo nell'Unione Sovietica in cui tutti avevano lo stesso stipendio". E sulla frase è subito polemica

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Sul salario minimo è scontro frontale tra maggioranza e opposizioni. In commissione Lavoro, il 18 luglio, le forze dell'opposizione hanno organizzato interventi a pioggia con l'obiettivo di ritardare il più possibile il voto dell'emendamento soppressivo presentato dalla maggioranza. L’ostruzionismo vuole tenere alta la tensione su una proposta di legge che unisce tutti, dal Pd al M5s, da Azione a Avs, passando per +Europa. Ma la maggioranza tira dritto. Il vicepremier Tajani: “In Italia - dice - non serve il salario minimo. Serve un salario ricco, perché non siamo nell'Unione Sovietica in cui tutti avevano lo stesso stipendio". E sulla frase è subito polemica, con le opposizioni che attaccano.

La discussione sull'emendamento soppressivo

La contesa però è anche andata in scena nella IX Commissione, dove ieri i deputati delle opposizioni sono arrivati in massa. Dai Dem ai pentastellati, si chiede che la maggioranza ritiri l'emendamento soppressivo. Un'iniziativa che non preclude l'approdo del testo in Aula, previsto per il 28 luglio. Ma che taglierebbe di molto la discussione in Commissione. Per la deputata Dem Cecilia Guerra, l'emendamento soppressivo "è un messaggio di difesa, hanno paura che questa proposta possa raccogliere consenso nel Paese". Il presidente della Commissione Walter Rizzetto, di Fratelli d'Italia, non si è scomposto di fronte all'ostruzionismo. Considera come "legittima" la volontà delle opposizioni di prolungare la discussione. "Ma serve arrivare prima o poi al voto di questi emendamenti - aggiunge - che paradossalmente potrebbe essere anche entro il fine settimana". La segretaria Dem Elly Schlein: ”Sotto i 9 euro l'ora" si parla di "sfruttamento". L'unica via è quella che vede la maggioranza "ritirare l'emendamento soppressivo ed entrare nel merito".

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Il fronte del Pnrr

Intanto rimane aperto anche il fronte del Pnrr (LO SPECIALE DI SKY TG24), con la cabina di regia che oggi arriva al suo ultimo giorno, e dove l'Abi ieri ha portato una proposta per aiutare la 'messa a terra' del piano: le banche potrebbero favorire la disponibilità di fideiussioni per le imprese che partecipano alle gare d'appalto Pnrr, rafforzando e ampliando la rete di garanzie pubbliche. Criticità emergono invece da parte dei sindacati, che si dicono preoccupati per i ritardi dei progetti e della spesa, e dai Comuni, che ancora vedono "questioni da risolvere" con governo e Parlamento, spiega il presidente dell'Anci, Antonio Decaro.

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