Danni alluvione, Bignami: “Emilia-Romagna chiede soldi sulla fiducia”. È polemica

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Il viceministro alle Infrastrutture sui social ha scritto che "ad oggi ancora la Regione non ha trasmesso al governo, benché richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni?”. La replica del sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Baruffi: “Incomprensibile e fuori luogo”. Dal Pd si parla di “polemica volgare e infondata”

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È polemica politica per le parole sui social del viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami sulla conta dei danni dell'alluvione in Emilia-Romagna (LO SPECIALE). "Ad oggi ancora la Regione non ha trasmesso al governo, benché richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni? Ps: la cura del territorio colpito era competenza loro", ha scritto Bignami. Parole arrivate dopo l'incontro in settimana a Palazzo Chigi con i vertici della Regione, durante sul quale il ministro Nello Musumeci ha detto: "Il governo non è un bancomat". Immediate le repliche da diverse voci nel Pd contro l'esponente bolognese di Fratelli d'Italia, uomo di fiducia della premier Giorgia Meloni (LE DOMANDE PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI - LA POLEMICA BONACCINI-MUSUMECI).

La replica della Regione E-R

Per la Regione ha risposto il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, definendo "davvero incomprensibile e fuori luogo l'inutile polemica di Bignami" che "sa o dovrebbe sapere, che la ricognizione puntuale dei danni è attivata dal commissario per l'emergenza così come disposto dall'ordinanza del capo del dipartimento della Protezione civile dello scorso 8 maggio, nei 90 giorni successivi". "Tuttavia - ha proseguito Baruffi - per rappresentare al meglio al ministro competente lo stato dell'arte, nell'incontro di giovedì scorso al Tavolo col Governo il presidente Bonaccini ha già prodotto una prima stima, frutto dell'inteso lavoro condotto da sindaci e presidenti di Provincia, Agenzia regionale di Protezione civile e Consorzi di bonifica, associazioni imprenditoriali e professionisti. Un lavoro estremamente importante che ci ha già consentito di presentare da un lato l'ammontare complessivo dei danni subiti dal sistema dell'Emilia-Romagna, dall'altro - in modo ancor più accurato e dettagliato - individuare e quantificare gli interventi urgenti e necessari per mettere in sicurezza i fiumi entro la fine dell'estate, quelli per riparare le infrastrutture che ancora isolano le comunità e impediscono a diverse imprese di operare, quelli per le prime misure di sostegno alle attività economiche".

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Le reazioni dal Pd

"Le provocazioni e gli insulti del viceministro Bignami alle istituzioni emiliane e al Pd sono la prova che la destra sta giocando sulla vicenda dell'alluvione una partita tutta politica sulla pelle delle amministrazioni, delle imprese e delle famiglie di quel territorio, offendendo tutta la comunità dell'Emilia Romagna", ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. "Ieri Musumeci, oggi Bignami con questa polemica volgare e infondata. È un'offesa non solo a Regione e Comuni, ma a imprese e cittadini che meritano risposte urgenti", ha aggiunto Chiara Braga, capogruppo dem alla Camera. Dichiarazioni in tal senso anche dalla deputata Irene Manzi, dal senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd e Sandro Ruotolo, della segreteria del partito. E anche Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, ha detto che "mentre Bignami parla a vanvera" servono un commissario e le risorse.

Malan: su ricostruzione sacrosante le parole di Bignami

Dal centrodestra invece arrivano parole di sostegno per Bignami. Il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, Lucio Malan, parla di "scomposte reazioni degli esponenti del Pd alle giuste e sacrosante parole del viceministro Bignami sulla ricostruzione dopo l'alluvione in Emilia Romagna. Confermano l'inadeguatezza del Partito democratico sia a livello nazionale e sia locale. Il governo Meloni ha deciso di affrontare il tema ricostruzione in maniera seria e attenta. Questo ha significato chiedere una rigorosa stima dei danni per evitare lo sperpero di fondi, come purtroppo spesso è avvenuto. E soprattutto mettendo da parte il tema della nomina del Commissario, che viene dopo. Un modo esemplare di gestire la ricostruzione e che il viceministro Bignami con le sue parole ha voluto ribadire. Evidentemente da parte del Pd è forte la nostalgia per un passato poco glorioso, fatto di sperperi, ma con il governo Meloni l'aria è decisamente cambiata”.

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