
Alluvione in Emilia-Romagna, i danni dell’acqua ai frutteti. FOTO
Le inondazioni hanno colpito, tra le altre cose, anche le coltivazioni di frutta. Causando - come si può vedere nelle foto della nostra inviata Giorgia De Benetti - ingenti danni. Secondo l’Ismea le prospettive sul valore aggiunto agricolo sono pesantemente condizionate da quanto avvenuto nella Regione

Dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, continua il lavoro di ripristino dopo i danni causati dal maltempo. E mentre le acque si ritirano dalle zone inondate, emergono ulteriormente le devastazioni: a Faenza a essere duramente colpiti sono stati anche i frutteti, come è possibile vedere in queste foto di Giorgia De Benetti
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La prima stima dei danni è ingente: si calcola che sia stato colpito il 45% dei frutteti della Regione, con pesanti ripercussioni sulla produzione agricola dell’area anche in considerazione di lunghi tempi per il ripristino di una situazione di normalità
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Secondo quanto reso noto da Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, le prospettive sul valore aggiunto agricolo sono pesantemente condizionate dagli eventi calamitosi che hanno colpito ampie parti dell'Emilia Romagna nel mese di maggio
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Nell’ultimo report Agrimercati di Ismea, pur in assenza di una conta ufficiale dei danni, si sottolinea come gli impatti sulle diverse produzioni potrebbero essere elevati. Anche perché per alcuni frutteti, ad esempio, si deve effettuare l'espianto e il reimpianto, che richiederebbe dai 3 ai 5 anni per l'entrata in produzione
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Nelle quattro province più colpite dell'Emilia-Romagna - Ravenna, Cesena-Forlì, Rimini e Bologna - si localizza oltre la metà della superficie investita a vite da vino regionale ( 4,5% della superficie nazionale), il 64% a frutta fresca (quasi l'8% del totale), il 65% a piante da tubero (6%), il 60% a legumi secchi (4,5%) e oltre un quarto della superficie regionale a ortaggi in pien'aria (3%)

Ancora più rilevante, rileva l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, l'impatto sui seminativi, considerando che la superficie a frumento tenero in queste quattro province rappresenta quasi l'11% del totale nazionale e quella a barbabietola da zucchero il 28%. Meno rilevante l'impatto potenziale per mais, orzo e soia

Intanto la premier Giorgia Meloni ha fatto sapere che “più siamo precisi nella ricognizione dei territori per dare a chi ha bisogno e non disperdere quelle risorse, più quelle risorse andranno dove devono andare. Così come più si sarà capaci di distinguere quello che è il frutto dell'evento alluvionale dai problemi che erano preesistenti, più si avranno risorse per avvicinarsi a indennizzi che siano il più possibile alti con l'obiettivo del 100%”

La presidente del Consiglio, in occasione del tavolo permanente convocato in attesa della nomina di un Commissario, ha detto che “siccome le risorse non sono infinite, anzi, tutti siamo chiamati a un lavoro di grande accuratezza e responsabilità"
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