Berlusconi e la televisione italiana, dagli esordi con Canale 5 a Mediaset
Politica ©GettyDalla rete di piccoli emittenti locali fino alla fondazione uno dei poli televisivi più importanti del mondo: così l’ex presidente del Consiglio ha cambiato per sempre la storia della tv del nostro Paese
La prima data: 16 ottobre 1984. I pretori di Milano, Roma e Pescara dispongono il sequestro del sistema che permette alle reti Fininvest di trasmettere in contemporanea in tutta Italia, utilizzando la propria rete di emittenti locali come se fosse un'unica emittente nazionale: si registravano con un giorno d'anticipo il palinsesto e le pubblicità, tutto in venti cassette che venivano poi messe in onda in simultanea. Per i pretori è un conclamato aggiramento della legge, che però cambia la faccia di un’azienda e dell’intero settore: se nel 1980 il fatturato Fininvest ruotava per il 60 % intorno al settore edilizio, 4 anni dopo la situazione era ribaltata: l’85% del fatturato arriva dalle tv. Berlusconi non accetta lo stop dei pretori e bussa alla porta giusta: dopo quattro giorni, il 20 ottobre 1984, il governo di Bettino Craxi emana un decreto legge in grado di rimettere in attività il gruppo (ADDIO A SILVIO BERLUSCONI, LA DIRETTA).
L’arrivo di Mike Bongiorno, Corrado, Vianello e Mondaini
Un passo indietro per la seconda data. 12 novembre 1979. Viene registrato a Milano il marchio “Canale 5”, di proprietà Fininvest (società fondata da Berlusconi l'anno prima). Il “5” ha un cuore ambizioso: l'intenzione della nuova tv di piazzarsi subito dopo le tre reti Rai e Telemontecarlo. A dirigere i programmi di Canale 5 viene chiamato Mike Bongiorno. Poi arriveranno, Corrado, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Maurizio Costanzo, e proposti serial di successo, uno per tutti: Dallas. Tra il 1980 e il 1981 gli introiti di Publitalia '80 (la cassaforte pubblicitaria del gruppo) passano da 13.000.000.000 a 75.000.000.000 di lire, consacrando la raggiunta maturità della pubblicità nazionale tv alternativa ai canali RAI.
L’acquisto nel 1982 di Italia 1 e di Rete 4 nel 1984
Con il vento in poppa di Canale 5 nel 1982 Berlusconi acquisisce Italia 1, dall’editore Edilio Rusconi, e due anni più tardi Rete 4, che era di Mondadori. Nel 1990 la “legge Mammì” riorganizza il sistema radiotelevisivo nazionale. Nascono i telegiornali di Mediaset, inizialmente su Italia 1 con Studio Aperto, e in seguito con TG4 e TG5. Terza data. 18 gennaio 1994 : nasce Forza Italia. Appena 8 giorni dopo l’ormai famoso e storico discorso televisivo in cui Berlusconi, dimostrandosi superbo uomo di televisione, spiega i motivi della sua discesa in campo. Il resto è storia.