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Pnrr, magistrati della Corte dei Conti ribadiscono contrarietà ad emendamenti

Politica

"Non sono in gioco le funzioni della magistratura contabile ma la tutela dei cittadini", si legge in una nota diffusa dai magistrati contabili dopo l'assemblea straordinaria convocata stamattina

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L'Associazione dei magistrati della Corte dei conti "ribadisce la netta contrarietà alle due norme che sottraggono al controllo concomitante della Corte dei conti i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prorogano l'esclusione della responsabilità amministrativa per condotte commissive gravemente colpose, tenute da soggetti sia pubblici che privati, riducendo di fatto la tutela della finanza pubblica". Lo si legge in una nota diffusa dai magistrati contabili dopo l'assemblea straordinaria convocata stamattina dall'associazione in vista dell'approvazione degli emendamenti inseriti dal governo nel dl P.a.

L'assemblea straordinaria

L'assemblea è stata convocata dall'Associazione Magistrati della Corte dei conti per discutere delle "iniziative conseguenti agli emendamenti sulle limitazioni delle funzioni della Corte dei conti", sulle spese del Pnrr, inseriti nel decreto Pa. In particolare, si legge in una nota, a preoccupare i magistrati è la doppia mossa dell'esecutivo: lo stop al controllo concomitante e la proroga dello scudo erariale (art. 1 , decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche C.A. 1114). A quanto si apprende, a spingere l'Associazione a convocare una riunione straordinaria è stata una richiesta partita a gran voce dalla base. La decisione è maturata nel corso del week end, dopo che ha preso forma la possibilità che il governo metta la fiducia sul decreto Pa. Una mossa che sarebbe stata letta come una prova di forza, che esclude ogni possibile discussione nel merito. 

La nota dei magistrati contabili

"Non sono in gioco le funzioni della magistratura contabile ma la tutela dei cittadini - si legge nella nota diffusa dall'Associazione -. La conferma dello scudo erariale, in assenza del contesto di emergenza pandemica nel quale è nato, impedisce di perseguire i responsabili e di recuperare le risorse distratte, facendo sì che il danno resti a carico della collettività. Al contempo, l'abolizione di controlli in itinere, su attività specificamente volte al rilancio dell'economia, significa indebolire i presidi di legalità, regolarità e correttezza dell'azione amministrativa". "L'Associazione, con gli strumenti che ha a disposizione, continuerà a svolgere le sue funzioni a difesa dell'indipendenza e dell'autonomia della Magistratura contabile". E "nel sostenere i vertici istituzionali su quanto espresso nella recente audizione parlamentare, promuoverà ogni iniziativa utile a coniugare celerità e legalità dell'azione amministrativa, nel rispetto delle norme nazionali e dei vincoli europei".

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