
Pnrr e Superbonus, l'Italia chiede di modificare gli obiettivi per non perdere 15 miliardi
Se Bruxelles sceglierà di non essere flessibile, i fondi europei non potranno essere usati e i costi di queste manovre incideranno soprattutto sul debito pubblico. Il nostro Paese non ha rispettato alcune condizioni in merito alle caldaie a gas

La bozza della relazione sull’attuazione del Pnrr, presentata nei giorni scorsi, contiene alcune sorprese. Come spiega Il Corriere della Sera, l’Italia vuole cambiare alcuni obiettivi da raggiungere per ottenere i fondi europei, in modo tale da non perdere questi ultimi. Al centro in particolare il Superbonus 110%, con 15 miliardi
Pnrr, Fitto: "Nessun ritardo e nessuno scontro con la Corte dei Conti"
Secondo la relazione, prosegue Il Corriere, “non è stato possibile distinguere puntualmente gli interventi relativi al Sismabonus da quello di Ecobonus (al 110%)”. Si chiede pertanto di “modificare la condizionalità prevista, indicando un dato numerico per il costo delle caldaie ed escludendo il riferimento alle caldaie a gasolio, con il rinvio a sistemi più efficienti conformi alla normativa”
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato sulle notizie di economia
Per usare i fondi europei nel Superbonus, l’Italia si era infatti impegnata a ridurre l’installazione di caldaie rispetto al totale delle ristrutturazioni. Inoltre, aveva promesso di installare caldaie a gas solo per sostituirne di già esistenti, e non in aggiunta (in modo tale da non aumentarne il numero). Una condizione, quest’ultima, che non è stata rispettata
Caldaie a gas vietate dal 2029, la bozza Ue: ecco cosa cambia
Se Bruxelles non sarà flessibile, i fondi europei - 15 miliardi in questo caso - non potranno essere usati e i costi di queste manovre incideranno soprattutto sul debito pubblico italiano
Pnrr, l'Ue: "Monitoreremo la misura sulla Corte dei Conti"
Sempre secondo la relazione il 10 maggio l’Italia ha annunciato a Bruxelles una rimodulazione complessiva del Piano

Intanto, sul tema si è espresso il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. Gli obiettivi di spesa sono stati rivisti un paio di volte nei Def dei Governi precedenti, passando da 42 miliardi, poi ribassati a 33 fino a 20,4 miliardi di euro al 31 dicembre del 2022. "Abbiamo potuto alzarli a 24,4 miliardi grazie al fatto che abbiamo potuto contabilizzare i crediti d'imposta", ha detto in conferenza stampa

Finora le spesa è stata legata soprattutto al Superbonus. "Ora - ha detto Fitto – sarà orientata sulle infrastrutture. Abbiamo 110 miliardi di spesa in opere pubbliche da grandi opere strutturali a piccole opere"

Soprattutto, sul tema si espressa la stessa Bruxelles: "Come regola generale - ha proseguito - non ci esprimiamo sui progetti di legge e dunque non entriamo nel dettaglio. Possiamo dire che il Pnrr richiede una risposta proporzionata vista la sua natura unica, essendo un programma di spesa basato sulle performance”, ha detto un portavoce della Commissione europea rispondendo a una domanda sulle misure del governo sulla Corte dei Conti

“I sistemi di controllo nazionali costituiscono i meccanismi principali per proteggere gli interessi finanziari dell'Ue e sono gli Stati membri che devono assicurarsi che non ci siano conflitti di interessi e o frodi. E l'Italia ha in campo un sistema solido", ha concluso Bruxelles
Pnrr, quanti miliardi sono stati stesi finora? I DATI