Pnrr, l'Ue: “Monitoreremo la misura sulla Corte dei Conti”

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“Abbiamo un accordo con l'Italia sulla necessità di avere un sistema di controlli efficace per quanto riguarda la spesa dei fondi ed è responsabilità delle autorità italiane che questi enti siano in grado di lavorare", ha detto un portavoce della Commissione Europea. Il provvedimento esclude il "controllo concomitante" per i progetti legati al Piano e proroga di un anno lo scudo alla responsabilità erariale, bocciato ripetutamente dalla Corte

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"Noi abbiamo un accordo con l'Italia sulla necessità di avere un sistema di controlli efficace per quanto riguarda la spesa dei fondi del Pnrr ed è responsabilità delle autorità italiane che questi enti siano in grado di lavorare", ha detto un portavoce della Commissione Europea rispondendo a una domanda sulle misure del governo sulla Corte dei Conti.

“Monitoreremo con grande attenzione”

"Le autorità italiane hanno istituito un ente ad hoc responsabile del controllo dei fondi del Pnrr, monitoreremo con grande attenzione cosa prevede la bozza di legge al riguardo della Corte dei Conti", ha aggiunto il portavoce. "Come regola generale non ci esprimiamo sui progetti di legge e dunque non entriamo nel dettaglio. Possiamo dire che il Pnrr richiede una risposta proporzionata vista la sua natura unica, essendo un programma di spesa basato sulle performance - ha proseguito il portavoce - I sistemi di controllo nazionali costituiscono i meccanismi principali per proteggere gli interessi finanziari dell'Ue e sono gli Stati membri che devono assicurarsi che non ci siano conflitti di interessi e o frodi. E l'Italia ha in campo un sistema solido".

Italian Prime Minister, Giorgia Meloni (R) with Minister for European Affairs, Raffaele Fitto (L), as she delivered a speech at the Lower House ahead of the upcoming European Council meeting scheduled for 23-24 March, Rome, Italy, 22 March 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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"L'Associazione magistrati della Corte dei conti continua ad esprimere preoccupazione per la decisione del Governo di limitare le funzioni di controllo concomitante sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e di prorogare lo scudo erariale, le cui ragioni fondanti legate all'emergenza sono venute meno", si legge in una nota. "Protrarre l'esclusione della responsabilità per colpa grave commissiva pone rilevanti dubbi di costituzionalità e di compatibilità con la normativa eurounitaria e genera un clima di deresponsabilizzazione, che non rafforza, ma depotenzia, l'efficacia dell'azione amministrativa".

Il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e per il Pnrr, Raffaele Fitto, durante la conferenza stampa al termine della Cabina di regia sul Pnrr, Roma, 31 maggio 2023.     ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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Il provvedimento per i controlli della Corte dei Conti sul Pnrr

Intanto, ieri è arrivato il via libera delle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera al decreto p.a, che contiene l'emendamento del governo sulla stretta ai controlli della Corte dei Conti. Il provvedimento, che sarà in Aula lunedì 5 per la discussione generale, cambia i poteri della Corte dei Conti sul Pnrr escludendo il "controllo concomitante" per i progetti legati al Piano. La votazione di ieri si è svolta proprio mentre il presidente della Corte, Guido Carlino, era di fronte a Raffaele Fitto e al sottosegretario Alfredo Mantovano, a Palazzo Chigi, per un incontro chiarificatore che mettesse fine a uno scontro istituzionale che si è trascinato per giorni. Il provvedimento votato dalla commissioni proroga anche di un altro anno, fino a giugno 2024, lo scudo alla responsabilità erariale, bocciato ripetutamente dalla Corte.

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Il risultato di un'ora e mezza di confronto è stato un messaggio, veicolato da Palazzo Chigi, di pace fatta. Di condivisione della necessità di una "leale collaborazione" assieme a quella di stringere un'interlocuzione che, evidentemente, in queste settimane ha subito qualche intoppo. La promessa è di rivedersi già la prossima settimana per aprire un tavolo per la "revisione della disciplina della responsabilità erariale, del meccanismo di controllo concomitante e dell'adozione di un codice dei controlli". Bisogna poi impostare "un modello di relazione e scambio di informazioni più intenso e puntuale". La volontà, insomma, è quella di gettare acqua sul fuoco di uno scontro stigmatizzato duramente dalle opposizioni, che invano hanno cercato la via della non ammissibilità dell'emendamento del governo al decreto Pa.  

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