Toti a Sky TG24: “Finché Berlusconi avrà le forze resterà al centro della scena politica”

Politica

Il presidente della Liguria, ospite di Start, ha commentato anche le tensioni nel Terzo polo: "È nato in modo rocambolesco, più per motivi di sopravvivenza che politici. C'è ancora una visione verticistica con lo scontro tra due personalità". E sulla crisi migratoria: "Ci sono imprese che piangono la mancanza di manodopera", "una politica di soli respingimenti non funziona, mentre gli ingressi indiscriminati è una cosa che nessuno Stato ha mai fatto"

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“Neanche un dubbio a riguardo, finché avrà forze resterà al centro della scena politica, chi pensa a un suo passo indietro è completamente fuori strada”. Così Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, intervenuto a Start, a Sky TG24, parla dell'ex premier Silvio Berlusconi, ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano.

“Berlusconi ha una storia ineguagliabile”

“Berlusconi ha una storia ineguagliabile e resterà tale per un lungo periodo di tempo – ha aggiunto Toti – Ha dimostrato una grande capacità di resilienza come uomo e come politico”. Il governatore ligure ha poi parlato dell'ipotesi di un partito unico del centrodestra “occorre darsi delle regole – ha spiegato – Vediamo le difficoltà nel fondere partiti piccoli come Azione e Italia Viva, figuriamoci unire partiti con grandi tradizioni politiche. Servono delle regole, bisogna entrare in un contenitore politico portandosi la propria tradizione ed esperienza partendo dalle idee e dalla democrazia interna”. Sulla possibilità di realizzare il progetto di un partito unico “la palla in mano la ha Meloni, non Berlusconi”.

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Toti: “Terzo polo nato per motivi di sopravvivenza”

“Non so se c'è la volontà di prendere il nostro elettorato, ma devo dire che fino ad ora non ha sfondato nel cuore degli elettori. Una riflessione su questo i partiti dovrebbero farla”, ha poi affermato Toti in merito allo scontro in atto nel Terzo polo tra Azione, partito di Carlo Calenda, e Italia viva, guidato da Matteo Renzi. “Il Terzo polo è nato in modo rocambolesco con le elezioni anticipate, più per motivi di sopravvivenza che politici. C'è ancora una visione verticistica con lo scontro tra due personalità, piuttosto che la costruzione di un contenitore dove tutti si sentono a casa. Calenda vorrebbe fare il capo e Renzi non dovrebbe farsi vedere. Seguo la vicenda con attenzione, vediamo dove vogliono andare”.

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“Basta fare propaganda sull'immigrazione”

“Chiedo alla politica di smettere di fare propaganda sull'immigrazione, vale per tutti – ha proseguito Toti – L'aumento degli arrivi non è colpa di questo governo e se fossero diminuiti non sarebbe stato merito suo. Non c'è una formula per evitare le partenze, sono legate a fatti che nessun governo potrebbe controllare. Smettiamo anche di discutere del trattato di Dublino che riguarda solo il 10% di chi arriva nel Paese". "La maggior parte dei migranti arriva con barche proprie, non su quelle delle Ong – ha continuato il governatore – L'Italia è un punto di arrivo, ma il Paese necessita anche di manodopera e soffre la denatalità, il tema deve essere affrontato insieme, in maniera ragionevole e senza propaganda: costruiamo percorsi di integrazione, abbiamo bisogno di nuovi cittadini che lavorino nelle nostre imprese, questo senza dubbio. Avere il problema dell'immigrazione con le imprese che piangono la mancanza di manodopera è qualcosa di singolare. Bisogna trovare un percorso che conduca alla cittadinanza o a un permesso stabile. Una politica di soli respingimenti non funziona, mentre gli ingressi indiscriminati è una cosa che nessuno Stato ha mai fato, chi lo predica può farlo in nome di una Chiesa non di una politica”.

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Toti: “Dividere le risorse del Pnrr in maniera coerente”

“Bisogna partire da una divisione delle risorse coerente con i motivi per cui sono state ricevute: diminuire le differenze tra i territori. Oggi è necessario chiedere chi ha progetti pronti ma bisogna evitare che il meglio distrugga il bene, magari orientando il Pnrr in quello che si può fare – ha affermato Toti – Le Regioni sono quasi totalmente escluse, è malvezzo che dura da diversi governi, talvolta sono viste con sospetto, ma è un ente che può dare grande aiuto al territorio e ai comuni”, ha concluso il governatore.

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