Terzo Polo, Calenda: “Partita chiusa, no partito unico”. Iv: “Autogol di Azione”

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La riunione di ieri non è riuscita a finire con un accordo tra i due partiti per la nascita di una forza politica unitaria. Scambio di accuse reciproche tra i due leader. Calenda: "Mi sembra che abbiamo parlato troppo"

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Non ci sarebbe più un accordo tra Azione e Italia Viva per la nascita del partito unico che doveva andare a sancire la fusione del Terzo Polo. E aumentano le tensioni tra i due leader. La riunione di ieri, che doveva servire a sanarle, si è conclusa dopo circa tre ore con un "nulla di fatto", secondo le parole di Carlo Calenda. Il comitato politico della federazione Azione-Italia Viva ha discusso il nuovo documento sul percorso verso il partito unico del Terzo Polo, ma molte posizioni sono rimaste lontane. Per oggi è convocato un nuovo incontro, ma intanto l’ufficio stampa di Italia Viva scrive in una nota: “Interrompere il percorso verso il partito unico è una scelta unilaterale di Carlo Calenda. Pensiamo che sia un clamoroso autogol ma rispettiamo le decisioni di Azione”. Poi la risposta dal partito di Calenda: "Lo stop deriva dalla scelta di Italia Viva di non votare un documento ieri che avevano dichiarato essere già letto e condiviso. Dietro tutto questo c'è solo un fatto: Renzi tornato alla guida di Italia Viva da pochi mesi non ha alcuna intenzione di liquidarla in un nuovo partito. Scelta legittima ma contrastante con le promesse fatte agli elettori. Dopo mesi di tira e molla ne abbiamo semplicemente preso atto. In un clima volutamente avvelenato da insulti personali da parte di Renzi e di quasi tutti gli esponenti di Italia Viva a Carlo Calenda". Lo stesso Calenda, a Notizie.com e Antennasud dice che la partita "sembra sia chiusa" e che "ne abbiamo parlato anche troppo".

Calenda: "Adesso bisogna prendersi un momento di calma"

"Renzi ci ha proposto di fare sì un altro partito ma mantenendo aperti quelli che ci sono; questo avrebbe generato una cacofonia, un suono incomprensibile e gli abbiamo detto di no, che così non va bene, così non si può fare", ha detto Calenda. Il leader di Azione ha poi parlato di "giorni in cui a fronte di questioni politiche che ho posto, ho ricevuto insulti di ogni genere". Adesso, c'è quindi "da prendersi un momento di calma, tornerà Azione a fare questo lavoro, cioè la costruzione di un grande partito riformista, liberale e popolare, e resta Iv che è guidata da Renzi", ha detto Calenda. Alla domanda se si farà un partito liberal-democratico, il leader di Azione ha replicato: "Tutto si farà con Azione, Matteo Renzi farà il suo percorso: fine. Rimarremo, io spero, negli stessi gruppi parlamentari a fare l'ottimo lavoro che stiamo facendo. Però sono due partiti distinti, fanno una alleanza sui temi se è il caso, ma non sono lo stesso partito. Rimangono due partiti separati di cui uno ha la mia leadership ed uno ha la leadership di Matteo Renzi". 

Giorni di battibecchi

Un retroscena sulla Stampa – negato da Italia Viva - attribuiva a Renzi le parole: “Calenda è pazzo, ha sbagliato il dosaggio delle pilloline". Il leader di Azione aveva subito risposto su Twitter: "Matteo Renzi queste volgarità nascondono un nervosismo esagerato. Semplicemente hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta lo 'stai sereno' non ha funzionato. Fine". In mattinata era poi trapelato uno scambio tra Calenda e l'inviato di Striscia la Notizia Enrico Lucci: "Il partito non lo riusciremo a fare, perché (Renzi, ndr) non lo vuole fare", dice il leader di Azione. "Perché vuole tenersi soldi e partito di Italia Viva e non si può far nascere, da due partiti, tre partiti: diventa ridicolo. Non so se oggi ci sarà una nuova riunione, ma lui non viene alle riunioni. Non ci ho parlato, perché lui parla solo con Obama e Clinton". 

Oggi nuovo incontro

A fare il punto sulla riunione di ieri era stata una nota dell’ufficio stampa Iv. "La riunione si è conclusa con l'accordo su tutti i punti e con l'aggiornamento a giovedì alle 17 sulle ultime due questioni. Rimangono aperte la questione soldi su cui Iv è disponibile a pagare il 50% delle spese come fatto fino ad oggi e sulla richiesta di Calenda di non fare mai più la Leopolda. Su tutti gli altri punti accordo pieno sulla base del documento presentato da Azione. Lo scioglimento di Italia Viva e Azione - si osserva ancora - sarà contestuale all'elezione del nuovo segretario nazionale”. "Calenda ha chiesto a tutti i membri del comitato politico, uscendo, di fare dichiarazioni distensive e poi - è la stoccata finale - ha fatto il contrario, come sempre".

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Le parole di Calenda

Calenda, leader di Azione, dopo la riunione di ieri non aveva trattenuto il suo disappunto. Citando "l'attacco personale" ricevuto da Maria Elena Boschi "dieci minuti prima di entrare in una riunione", commentava: "Denota la volontà di rompere, non c'è un clima di reciproco rispetto". Calenda ha così registrato l'indisponibilità di Iv a sciogliere il partito. "Hanno ribadito che Iv continuerà a fare attività nel 2024. Mentre facciamo il partito unico, Renzi fa la Leopolda? E che c'ho scritto "Jo Condor?". Poi l'appello diretto all'ex premier. "Smetti di fare attività politica con Italia Viva, la fai negli organi del Terzo Polo, se esistono le condizioni di mancanza di conflitto di interesse per farla". E l'invito alla riunione aggiornata a oggi: "Venga e dica come la pensa, le cose si fanno a viso aperto".

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