Terzo Polo nel caos. Renzi: “Rottura paventata da Azione”. Calenda: “Non può mantenere Iv”

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Sale la tensione tra i due partiti, con il progetto di unirsi in un unico schieramento che si fa più difficile. Un dirigente di Azione ha parlato di "inaccettabili tatticismi" portati avanti dall'ex premier: "La pazienza si è esaurita". Calenda in serata: “Renzi vuole mantenere Italia viva, ma non si può fare altrimenti sono tre partiti e non uno”. Il leader di Iv: “Non c'è nessun motivo politico per rompere il progetto. Scioglieremo Iv, ma lo scioglimento anticipato non si è mai visto nella storia”

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C’è tensione tra Azione e Italia Viva. Le due forze politiche del Terzo Polo, impegnate a definire il percorso che dovrebbe portare alla formazione di un partito unico, starebbero attraversando un momento difficile. In serata sono intervenuti anche i due leader, Matteo Renzi e Carlo Calenda. “Lui vuole mantenere Italia viva, ma non si può fare”, ha detto quest’ultimo. “È evidente che si scioglie Iv, ma lo scioglimento anticipato non si è mai visto nella storia”, ha ribattuto il primo. Le scintille erano già emerse in diversi retroscena sui media negli scorsi giorni. Oggi tutto è diventato più chiaro: il problema “dirimente” per la costruzione del partito unico dei liberal-democratici “è che Renzi non vuole prendere l'impegno a sciogliere Italia Viva e a finanziare il nuovo soggetto e le campagne elettorali", ha detto in mattinata un alto dirigente di Azione all'Ansa. La fonte ha poi definito "inaccettabili” i “tatticismi durati mesi dell'ex premier". Per questo, "la pazienza del gruppo dirigente di Azione si è esaurita. In settimana si capirà se questo nodo si potrà sciogliere. Se così non sarà il partito unico non potrà nascere". Non c’è stato nessun tatticismo, hanno ribattuto da Italia Viva. Entrambi i leader in serata hanno convocato una riunione. In Italia viva la sensazione è che sia Calenda a voler “far saltare il partito unico”. In Azione la linea che emerge è che non si può arrivare al partito unico del Terzo Polo senza prima sciogliere gli altri due partiti.

Calenda: “Renzi vuole mantenere Italia viva”

“Lui vuole mantenere Italia viva ma non si può fare, altrimenti sono tre partiti e non uno. Renzi deciderà e io ne prenderò atto”, ha detto in serata Carlo Calenda su La7. “Ho visto dichiarazioni molto dure e attacchi molto personali nei miei confronti da parte di molti dirigenti di Italia viva. Non ho sentito Renzi, ma non risponderò per rispetto ai 2 milioni e 400mila elettori, l'8% dei voti che abbiamo preso con il mio nome sul simbolo e che odiano le polemiche da cortile, ai quali abbiamo promesso di fare un partito unico con lo scioglimento dei due partiti, Azione e Italia viva, e su questo Renzi non sta rispondendo e questo non va bene, bisogna farlo in modo serio e trasparente, altrimenti non si fa", ha aggiunto.

Renzi: “Rottura paventata da Azione con alibi e finte motivazioni”

In serata, durante la riunione con i suoi, ha parlato anche Matteo Renzi. “Non c'è alcun motivo politico per rompere il progetto del Terzo Polo. È evidente che si scioglie Iv, ma lo scioglimento anticipato non si è mai visto nella storia. A tutti voi dico: è folle mandare a monte adesso. Noi non manderemo a monte adesso il progetto di fare il partito unico", ha detto. Poi ha parlato di una “rottura paventata da Azione con alibi e finte motivazioni”. "Qualcuno dice che la rottura, che da questa mattina viene paventata e adombrata da Azione, nasce per esigenze legate alla questione di soldi, qualcuno dice che nasce per esigenze legate al Riformista, qualcuno dice che nasce per esigenze legate allo scioglimento dei partiti politici. Si tratta di alibi e finte motivazioni”, ha accusato Renzi. “Dall'inizio dell'operazione tra Azione e Italia Viva noi abbiamo dato circa un milione e mezzo di euro. La maggioranza dei quali sono stati spesi per promuovere il volto e il nome di Carlo Calenda. Ci sono le fatture a dimostrarlo ", ha aggiunto. E ancora: “Qualcuno dice che tutto nasce per il Riformista. Nella telefonata che ha preceduto la mia conferenza stampa, Carlo Calenda era entusiasta e mi diceva che bisognava fare il quotidiano del Terzo Polo". Dopo le parole di Renzi, fonti di Azione hanno commentato: "La proposta mandata a Renzi per la costituzione del partito unico settimane fa e da lui respinta non prevede alcuno scioglimento preventivo di IV e Azione, anzi si parla del 2025. E sono presenti tutte le garanzie di democraticità. Aspettiamo risposte di merito".

Azione: “Renzi assente da impegni Terzo Polo”

La fonte di Azione in mattinata aveva puntato il dito contro Renzi, incolpandolo di aver “sostituito a sorpresa Rosato alla guida del partito, per controllarne direttamente i soldi e la struttura”. In questo modo “ha delegittimato anche il comitato politico della federazione del Terzo Polo dove oggi non siede nessun rappresentante di IV in grado di prendere impegni”. Calenda, continuava la fonte, “ritiene inaccettabile questo atteggiamento in quanto contrario agli impegni presi con gli elettori”. Malcontento anche per le assenze di Renzi dalle attività del Terzo Polo, “per occuparsi di affari privati, a cui da ultimo si è aggiunto Il Riformista”.

Richetti: “Uno deve decidere se vuole fare politica o informazione”

E sempre sul nuovo ruolo di Renzi a Il Riformista - dopo i commenti di Calenda degli scorsi giorni - si è espresso in giornata anche il capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, Matteo Richetti. Intervistato nella trasmissione Sky Start, quando l'intervistatrice gli ha fatto notare che lo stesso Calenda ha sollevato dubbi sul conflitto di interessi a proposito di Renzi alla guida della testata, Richetti ha risposto: "Uno deve decidere se nella vita fa politica o informazione. Quando telefona Renzi mi parla del partito o mi intervista per il Riformista? Il Terzo Polo è forte se è un progetto chiaro per tutti: per Azione, Italia Viva, i liberali, i cattolici, i repubblicani. Noi stiamo facendo questa cosa e sono fiducioso”. Calenda, ha aggiunto, “correrà supportato da tutti noi. Da noi decideranno gli iscritti. Spero e immagino che saranno tanti. Sarà una competizione aperta".

Calenda Renzi

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Iv: “Calenda vuole far saltare partito unico”

Dopo l’attacco di Richetti, Renzi avrebbe tentato di calmare le acque tra le file del suo partito, almeno in apparenza, chiedendo di non fomentare la polemica pubblica. “Abbiamo accettato tutte le richieste di Azione. Tesseramento, tempi del congresso, mio passo indietro, nome di Calenda sul simbolo, soldi. Adesso andiamo avanti e si faccia il partito unico e il congresso. Se Calenda ha cambiato idea, lo dica. Secondo me è un errore politico ma chi vuol far saltare il partito unico si assumerà la responsabilità'". Sarebbe stata questa la posizione dell’ex premier, sempre secondo quanto trapelato in giornata da Italia Viva. “Leggo polemiche dentro il Terzo Polo. Mi dispiace. Abbiamo scelto di fare un partito unico e abbiamo già definito le date. Noi non cambiamo idea e lavoriamo in questa direzione", ha scritto su Twitter la deputata di Iv Maria Elena Boschi. “Facciamo il congresso e in quella sede discutiamo di tutto. Nei partiti democratici si fa così. Chi ha paura della democrazia?". Così invece Teresa Bellanova, dirigente di Italia Viva.

Francesco Boccia, neoeletto capogruppo PD al Senato all'uscita da Palazzo Madama a Roma, 28 marzo 2023. ANSA/CLAUDIO PERI

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