
Ucraina, Berlusconi contro Zelensky. Opposizioni: “Italia perde credibilità”. LE REAZIONI
Le parole del leader di FI hanno scatenato lo sdegno dei partiti fuori dalla maggioranza. Lui si difende: "Io non sto con Putin". E mentre Forza Italia corre in soccorso del suo numero uno - "solamente preoccupato per le sorti della guerra" - Palazzo Chigi prende le distanze dall'alleato di governo: il sostegno a Kiev è "saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma" dell'esecutivo. Silenzio della Lega

Fanno molto discutere le parole che il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi riserva al presidente ucraino Zelensky: “Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”. Berlusconi trascina nelle sue critiche anche il premier Meloni. Scatenando una pioggia di critiche tra le opposizioni e imponendo una presa di posizione del governo
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LE PAROLE DI BERLUSCONI E LA REAZIONE DEL GOVERNO - Uscendo dai seggi dopo il voto per le regionali in Lombardia, Berlusconi ha preso le distanze dalla gestione di Meloni del dossier ucraino. "Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili", ha detto anche in riferimento all’incontro tra il premier e Zelensky durante il Consiglio europeo straordinario della scorsa settimana
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Una nuova crepa rischia così di aprirsi all’interno del centrodestra, con Palazzo Chigi che prova a rimettere ordine nella coalizione. “Il sostegno all'Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l'Esecutivo”, dice una nota del governo che pur non citando direttamente le parole del Cavaliere lancia un messaggio ben chiaro. Nessun commento dalla Lega
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Ma Berlusconi non si ferma e nel j'accuse si spinge a dare consigli alla Casa Bianca: "Per arrivare alla pace, il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina". Il Cav immagina un piano aiuti da miliardi di dollari, ma imponendo la condizione della resa: "Che tu domani ordini il cessate il fuoco anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi”
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I CHIARIMENTI DI BERLUSCONI - "Io non sto con Putin" e "non ho mai pensato che Forza Italia possa assumere posizioni diverse da quelle del governo, dell'Europa, degli Stati Uniti. Se ci sarà da votare noi saremo da quella parte". Così lo stesso Berlusconi ha poi cercato di porre fine alle polemiche, parlando a Il Giornale. "Serve un Piano Marshall per ricostruire l'Ucraina, fermare i massacri e voltare finalmente pagina", aggiunge
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LA CONDANNA DI KIEV - Il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak (in foto), definisce Berlusconi “un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell'Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l'Italia". Il portavoce del Ministero degli Esteri, Nikolenko, parla invece di “accuse insensate” che “sono un tentativo di baciare le mani di Putin, insanguinate fino ai gomiti. Un tentativo di dimostrare la sua lealtà al dittatore russo”

LE REAZIONI DEI PARTITI - Il leader di Azione Carlo Calenda lo liquida come "pessimo" e parla di “vaneggiamenti putiniani”, peraltro “in totale contrasto con Ue”, con “il governo di cui fa parte” e con Antonio Tajani, “il ministro degli Esteri che è anche espressione del suo partito"
Sempre dalle file di Azione, anche un’ex azzurra parte contro Berlusconi. Mariastella Gelmini definisce “incredibili” le dichiarazioni che trasformano Zelensky “in un aggressore”. E aggiunge: “Mi chiedo anche fino a quando proseguirà il silenzio del Partito popolare europeo su quella che oramai non si può più definire una ambiguità di Forza Italia”, ma piuttosto “un chiaro sostegno a Putin e alla invasione di un Paese sovrano"

L'onorevole Ettore Rosato (Italia Viva-Azione) sottolinea come le "cose inaccettabili" dette da Berlusconi siano anche "antitetiche alla NATO". Non è un caso, aggiunge, che siano state pronunciate proprio nel primo giorno di voto per le regionali: "Lo fa proprio oggi solo per motivi meramente elettorali. Non si mette in difficoltà il Paese (e anche il suo governo che non è il mio) per una manciata di consenso"

Il commissario europeo Paolo Gentiloni consiglia di concentrarsi più sulle “decisioni del governo italiano che fin qui sono state credo molto coerenti e positive a sostegno della posizione comune europea sull'ucraina”. In merito alle parole di Berlusconi, dice invece di non poter commentare “le dinamiche politiche interne”
"Giorgia Meloni è d'accordo con le parole inquietanti pronunciate da Berlusconi sulla guerra in Ucraina? Oggi di fatto si è schierato ufficialmente con la Russia di Putin. Con questi alleati di governo la premier non si lamenti di come viene trattata in Ue", scrive su Twitter la presidente dei senatori dem, Simona Malpezzi

Anche Stefano Bonaccini sottolinea come il pericolo delle parole di Berlusconi è quello di un isolamento italiano “con i maggiori partner europei”. Roma rischia quindi “di pagare molto seriamente questa caduta di autorevolezza e credibilità. Non è così che si difende l'interesse nazionale"
Il tono è più o meno lo stesso di Riccardo Magi, deputato e presidente di +Europa, che su Twitter scrive che "Berlusconi esprime una linea diversa da quella del governo sulla principale questione di politica estera che l'Europa sta affrontando ed esprime al contempo il Ministro degli Esteri”. Poi continua: “Non stupisca poi che il governo Meloni risulti poco credibile e isolato nei consessi internazionali"

Il segretario dello stesso partito, Della Vedova, chiede a Meloni di chiarire “la posizione di governo e maggioranza sull'Ucraina, per evitare che l'Italia proietti "un'immagine di ambiguità e scarsa credibilità"

LA RISPOSTA DI FORZA ITALIA - A provare a mettere una pezza su quanto detto da Berlusconi è il suo stesso partito . "Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell'Ucraina non è mai stato in dubbio. Ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra, senza venire mai meno all'adesione di FI alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, dell'Europa e degli Usa", si legge in una nota

Forza Italia precisa poi che "Berlusconi non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso, ha solo spiegato che nessuno è esente da responsabilità". E ancora: "A dimostrazione di come egli sia preoccupato e desideri un ritorno alla pace che interrompa questa spirale di violenza e di morti, il presidente Berlusconi ha auspicato un gigantesco piano Marshall in favore dell'Ucraina e del suo popolo"

Il ministro degli Esteri Tajani assicura che "la posizione del governo è sempre la stessa". Berlusconi, aggiunge, "è un uomo di pace, non ha cambiato di certo le sue posizioni a sostegno dell'Ucraina, della Nato e dell'Occidente". Il partito ha "sempre votato nella stessa maniera e continueremo a votare così"

Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri difende il suo leader, elogiandone il "realismo" con cui cerca "un percorso di pace". La ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ribadisce ancora una volta che Berlusconi è solamente "preoccupato" per la guerra. Così anche la ministra per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Elisabetta Casellati, che dopo aver sottolineato "30 anni di lealtà del Presidente Berlusconi all'Occidente" parla di "un gesto di grande responsabilità che non può essere strumentalizzato a fini elettorali"
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