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Cospito, scorta per Ostellari, Delmastro e Donzelli. Opposizioni contro Meloni

Politica
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Gli apparati di sicurezza hanno deciso di proteggere sia il vicepresidente del Copasir che i due sottosegretari alla Giustizia, per i quali è stata comunque già deliberata una "tutela provvisoria" alla luce delle recenti minacce. L'appello deli anarchici: "Organizzate mobilitazioni davanti le ambasciate". Ilaria Cucchi: "Cospito in condizioni allarmanti". Pd: "Delmastro e Donzelli lascino i propri incarichi". Conte: "Fa rumore il silenzio di Meloni"

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L'avvocato padovano Andrea Ostellari, 48 anni, leghista e attuale sottosegretario alla Giustizia, sarà messo sotto scorta in relazione alle polemiche sulla battaglia del terrorista anarchico Alfredo Cospito contro il carcere duro e l'ergastolo ostativo. Lo scrive Il Corriere del Veneto spiegando che l'esponente del Carroccio sarebbe finito nel mirino degli anarchici occupandosi, tra le sue deleghe, proprio del trattamento dei detenuti. Analogo provvedimento riguarderà il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e il vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli. Oggi la senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi ha incontrato Alfredo Cospito nel carcere milanese di Opera: "Ho trovato le condizioni di Alfredo Cospito a dir poco allarmanti e peggiora di giorno in giorno e di ora in ora. La cosa che mi mette più preoccupazione è che non ha nessuna intenzione di interrompere lo sciopero della fame, per lui è una lotta politica".

La decisione il 10 febbraio

Per quanto riguarda Ostellari, da giorni a Padova e in tante altre città venete e d'Italia appaiono scritte minacciose a sostegno di Cospito. Da ieri gli è stata assegnata una "tutela temporanea" che gli consente di girare su un'auto blindata, accompagnato da uomini delle forze dell'ordine. La decisione sulla scorta sarà presa dal prefetto di Roma nel corso di una riunione prevista il 10 febbraio, la stessa in cui potrebbe arrivare l’ok anche per Delmastro.

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Anarchici: "Mobilitazione davanti alle ambasciate"

"A più di cento giorni dall'inizio dello sciopero della fame di Alfredo Cospito, estendiamo l'appello a tutti gli individui, i gruppi, le organizzazioni e i collettivi ad organizzare, nei propri territori, una mobilitazione davanti le ambasciate italiane per fare pressione sullo Stato italiano e sui carnefici di Alfredo. Il compagno sta morendo perché lo Stato Italiano ha deciso così. Questo non è solo un problema di carattere 'umanitario', la lotta del compagno è un appello alla rivoluzione internazionale". E quanto si legge sul sito Rivoluzione Anarchica che - secondo quanto spiega - riporterebbe una mail ricevuta. "L'indifferenza e la passività non saranno mai nostri alleate; la solidarietà sì. Facciamo sapere allo Stato italiano che se Alfredo muore saremo il suo peggior nemico. I compagni del Cile e della Colombia saranno presenti venerdì 3 febbraio davanti alle loro ambasciate. Ci auguriamo che questa iniziativa si possa diffondere ulteriormente", si legge ancora sul sito.

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Intanto prosegue la polemica sul caso Donzelli-Delmastro. "Gli uomini della Meloni continuano a diffamare il Pd. Lo fanno per nascondere le gravissime responsabilità di Delmastro e Donzelli che hanno divulgato informazioni sensibili e riservate - dicono fonti del Nazareno - Lascino i propri incarichi perché hanno dimostrato di non esserne all'altezza e, se non lo fanno loro, glielo faccia fare Giorgia Meloni, che non può continuare a coprire questi comportamenti". Poi il leader del M5S Giuseppe Conte attacca su Twitter: "Fa rumore il silenzio di Meloni che anche ieri ha dribblato la conferenza stampa dopo il CdM sul ddl sull'autonomia. Timore di rispondere su Donzelli-Delmastro o di intestarsi la norma "Spacca-Italia"? L'ultima volta che ha risposto in conferenza ai giornalisti risale al 2022".

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Dalla maggioranza arriva l'appello di Silvio Berlusconi. "Le polemiche di questi giorni che riguardano la giustizia, rafforzano la nostra convinzione che è necessario approvare rapidamente una riforma del sistema giudiziario, dando attuazione agli impegni presi dal Ministro della giustizia Carlo Nordio, impegni che noi condividiamo totalmente", ha dichiarato l'ex premier e leader di Forza Italia. Sul tema si è espresso anche il viceministro alla Giustizia, il forzista Francesco Paolo Sisto. “È  legittimo che un parlamentare effettui visite in carcere, rientra nelle sue prerogative. Però non ci devono essere polemiche. Parlare di politica sul tema del 41bis rischia di turbare il percorso di una norma che serve a preservare la collettività da mafiosi che possono continuare ad avere dei contatti anche all'interno del carcere. Non vedo nessuna necessità di esasperazione su un tema che invece è di grandissima serietà e che dovrebbe indurre tutti alla massima sobrietà. Cerchiamo anche di non farci distrarre, con l'inutile spreco di energie nervose, sul cammino delle riforme che vogliamo realizzare", ha dichiarato il viceministro all'uscita dal carcere di di Torre del Gallo, a Pavia, dove ha effettuato una visita con i capigruppo di Forza Italia in Parlamento.

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