Via libera anche alle modifiche allo statuto. Il segretario Enrico Letta: "Oggi è la giornata del nostro orgoglio ritrovato. Tengo le amarezze per me. Esco più innamorato del Partito democratico di quando ho iniziato". Schlein: "Ok il pluralismo ma serve una direzione chiara". Bonaccini: "La costituente, per essere tale, deve riportare dentro milioni di persone che se ne sono andate". Cuperlo: "Crisi c'è, ma questo partito può rialzarsi". De Micheli: "Ho chiesto primarie con iscritti che abbiano un voto doppio"
Prosegue il percorso del Pd verso le primarie e la nuova segreteria. Oggi l'Assemblea nazionale del Partito democratico ha approvato il Regolamento congressuale, con 11 contrari e 24 astenuti, il nuovo Manifesto dei valori, con 18 contrari e 22 astenuti, e le modifiche allo Statuto del partito con 546 voti a favore, 10 contrari e 32 astenuti. Rispetto alla bozza circolata dopo l'ultima riunione del Comitato degli 85 saggi, qualche novità nel Manifesto dei valori c'è. Ampliato il riferimento al controverso "cambio di paradigma", che ora coinvolge tutto il campo economico e sociale e non più soltanto quello della transizione ecologica. In politica estera, accanto alla collocazione atlantica, compare l'obiettivo della difesa comune in Ue. Sui diritti, le modifiche sono più approfondite: difendere la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza e "colmare la lacuna normativa nel campo del fine vita, per garantire certezze e dignità a tutte le persone che si trovano in condizioni di sofferenza intollerabile". Poi, il paragrafa sull'uguaglianza di genere che si apre con una frase che mancava nella bozza: "Siamo e saremo un partito femminista". Nel capitolo economico, viene aggiunto una sottolineatura sulle imprese, "patrimonio essenziale del Paese", e sull'agricoltura. Nel capitolo finale, su Costituzione e democrazia, viene esplicitato il secco no al presidenzialismo: "contrastare la tendenza in corso a risolvere tramite formule di accentramento dei poteri la crisi del nostro sistema politico". Seguito da un ultimo aggiornamento sull'altra riforma in corso: autonomia sì, ma attraverso "un regionalismo cooperativo e solidale, evitando soluzioni che spingono ad ampliare i divari fra territori". Infine, per guardare al futuro, il richiamo a una parola del passato: la costruzione di "un grande partito di popolo. "Oggi è la giornata del nostro orgoglio ritrovato, dopo mesi che ne abbiamo subite di tutti i colori. Sono sicuro che vinceremo le prossime elezioni", ha detto il segretario Enrico Letta al termine dei lavori. All'Assemblea è intervenuta anche la candidata alla segreteria Elly Schlein: "Questo è l'unico partito non personale ed è un valore che va difeso con i denti, come quello del pluralismo. Dobbiamo fare in modo di tenere insieme questa comunità larga ma con una direzione chiara". Poi ha aggiunto: "Quando dicevo che è differente una leadership femminile da una leadership femminista dico che non ce ne facciamo niente di una premier donna che noi aiuta le altre donne a migliorare le loro condizioni di vita". Poi il presidente dell'Emilia Romagna e candidato alla guida del Pd, Stefano Bonaccini: "La costituente, per essere tale, deve riportare dentro milioni di persone che se ne sono andate".
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