Che “Cosa” guiderà il futuro segretario del Pd

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Massimo Leoni

Massimo Leoni

Chiunque sarà segretario del Pd dovrà contemplare una possibilità che non era all’orizzonte di nessuno dei segretari precedenti: quella che il partito democratico non sia lo schieramento guida – almeno per dimensioni del consenso – nell’area di centrosinistra

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Chiunque sarà segretario del Pd dovrà contemplare una possibilità che non era all’orizzonte di nessuno dei segretari precedenti: quella che il partito democratico non sia lo schieramento guida – almeno per dimensioni del consenso – nell’area di centrosinistra. Non è roba da poco. È certamente qualcosa su cui interrogarsi più e meglio rispetto all’eventualità di fare le primarie on line, che pure ha interrogato a lungo, addirittura a rischio di insanabili spaccature. Rischio che non ha fatto grande notizia. Anche perché scindere un partito del 40% è un fatto che interessa il sistema. Dividere uno che arriva al 14% nei sondaggi è roba per appassionati. Comunque, la scissione per ora non c’è. Il partito democratico nemmeno. 

Il tema delle regole

O meglio, non c’è il Pd motore politico. L’ago della bilancia della democrazia italiana, l’aggregante delle forze progressiste, il progetto politico più ambizioso degli ultimi anni. Tanto che quando alla prima prova elettorale prese il 33% dei voti, la delusione di tutti fece dimettere il suo primo segretario, Walter Veltroni. Quel progetto – chissà se temporaneamente - è sparito dopo il 25 settembre. Al suo posto, un gruppo di persone capaci – alcune anche molto capaci – che si occupa di norme e regole ad uso interno. E sembra accontentarsi di far parlare di sé per questo. Allo stesso modo – e nello stesso tempo – gli aspiranti capi sembrano molto più assorbiti dall’obiettivo di diventare segretario che dalla preoccupazione sulla natura e le dimensioni della cosa politica di cui si metteranno alla guida. Il che è forse comprensibile per chi sa già che non sarà segretario, anzi per loro l’interesse principale è mostrarsi in corsa per qualcosa, teoricamente nobile. Ma è preoccupante per chi – invece – si troverà ad essere capo. 

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Altro che vocazione maggioritaria

Altra cosa che vale la pena notare: al contrario di qualche anno (o forse qualche mese) fa, il fatto che il Pd possa non essere più guida della sinistra sembra quasi irrilevante per la sinistra. Abbiamo domandato a Nicola Fratoianni se la sua parte politica fosse in crisi. Ha risposto con grande naturalezza che no, anzi. Ci sono sempre più forze che si dicono di sinistra. Questo sì, sarebbe sintomo di grande salute. Altro che vocazione maggioritaria.

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