Il testo della finanziaria approderà al Senato per un iter blindato dal 27 dicembre. Dopo una maratona notturna il via libera alla Camera è arrivato con 197 sì e 129 no. Protesta delle opposizioni per due emendamenti presentati dall'esecutivo dopo il voto di fiducia
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Pos, Rampelli: fare convenzione con Poste per azzerare commissioni
"Il servizio di pagamento elettronico è privato e non abbiamo potere di abolirne il costo. Le banche hanno il diritto di farlo pagare e lo Stato non può dare soldi alle banche per azzerarlo. Però può fare una convenzione con Poste Italiane, che è anche banca ed è 100% pubblica, per far erogare gratuitamente questo servizio senza ledere il diritto delle banche di farsi pagare le transizioni. Ognuno userà la carta che vuole, ma quella delle Poste sarà a zero commissioni. Sarà necessario aprire un conto lì, ma per evitare di continuare a consegnare i nostri soldi alle banche mi pare un tentativo giusto da fare. Le Poste avranno il loro guadagno nell'incremento dei conti che registreranno, non avranno bisogno di rendere costoso il possesso del libretto. E le banche per non essere sopraffatte saranno costrette a rendere competitive le commissioni. Ci proveremo". È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia a commentando il via libera della Camera al suo ordine del giorno che impegna il governo a fare una convenzione con Poste Italiane spa per l'emissione di un bancomat commissioni zero.
Ricciardi: vicino a chi crede che possa restare in piedi, no divisioni o scioglimenti
"Urgente non è la svolta, ma piuttosto tenere in vita un soggetto che sta morendo e di cui il Paese ha ancora bisogno. Questa forza dovrebbe essere ripresa nello spirito e nell’anima. Per il congresso aspetto di leggere la piattaforma; tendo certamente a essere più vicino a chi crede che il Pd possa stare ancora in piedi". Lo dice Toni Ricciardi, deputato del Pd. "Dobbiamo mantenere semplicemente unità e un’identità. Essendo un nativo dem, avendo fatto tutti i congressi, mi sento a disagio quando vedo qualcuno della nuova generazione che spinge per dividerlo. Il Pd non andrebbe sciolto, ma fatto nascere per davvero. Dovrebbe affermarsi una narrazione realmente democratica. Si discute troppo sul tirare il Pd a destra o sinistra, mentre dovrebbe esserci una visione a lungo termine che recupera l’esistente per costruire il futuro. Altrimenti si continuerà a fare quanto iniziato nel 1992, ovvero si chiude un contenitore per aprirne un altro. Perdere un’elezione non è una giustificazione valida per chiudere un partito", prosegue. "Rispetto alle ultime politiche, d’altronde abbiamo perso solo qualche punto. Il M5S ha dimezzato il suo consenso e nessuno ha detto nulla, anzi si parla di grande vittoria. Veltroni è stato crocifisso, pur avendo portato i dem al 30 per cento. La priorità è innanzitutto recuperare l’orgoglio in casa. Non basta aggiungere una letterina a una sigla per superare i momenti difficili. Dobbiamo scegliere a chi parlare, quali battaglie portare avanti”, conclude.
Fossi (Pd): una legge contro le delocalizzazioni
"Il centrodestra dice di fatto sì alla delocalizzazioni bocciando alla Camera l’ordine del giorno presentato dal Pd. Ma noi non ci fermiamo e a breve presenteremo una proposta di legge per provare a fermare la pratica incivile di lasciare le persone senza lavoro da un giorno all’altro". A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della commissione Lavoro, commentando la bocciatura dell’ordine del giorno contro le delocalizzazioni da parte della maggioranza. “I lavoratori non sono numeri ma persone in carne e ossa - dice Fossi -. Le imprese che delocalizzano mettono in difficoltà centinaia di famiglie, come è successo alla Gkn di Campi Bisenzio, e fanno anche un danno alle casse dello Stato, visto che gli ammortizzatori sociali sono pagati dalla fiscalità generale. Il centrodestra fa finta di non vedere tutto questo, ma noi non molleremo questa battaglia”.
Governo, Cei: speriamo nel dialogo sulla lotta alle povertà
"Ci auguriamo di poter dialogare a tutto campo con il Governo e le istituzioni della Repubblica. La nostra linea è chiara: rispetto della vita e lotta alle povertà". Lo dice il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, in un'intervista all'agenzia dei vescovi. "Siamo ancora ai primi passi di questo Governo, la priorità della Chiesa in Italia è l'azione di sviluppo che contrasti le povertà materiali ed educative e dia massima attenzione ai giovani", aggiunge l'arcivescovo di Cagliari.
Manovra, dalla flat tax alla carta giovani, da pensioni a Pos: tutte le misure e le novità
Bonaccini: "Insufficiente e sbagliata, la dice lunga su quanto fossero pronti"
"Ma non erano pronti neppure sui contenuti: a parte quanto già previsto e impostato dal Govero precedente (l'80%, e siamo quindi in forte continuità con chi hanno sfiduciato...), è una manovra insufficiente e sbagliata: le risorse per il caro bollette dureranno pochi mesi, il resto è disperso in mille rivoli -prosegue il candidato alla segreteria del Pd-. Il saldo è negativo: mancheranno le risorse per la sanità (quelle stanziate non coprono minimamente l'inflazione) e si è fatta una battaglia ideologica su Pos e contanti anziché occuparsi dei lavori".