Un filmato mostra l'ex eurodeputato consegnare al sindacalista Visentini le tre “confezioni natalizie” contenenti, come ammesso dallo stesso beneficiario, 50mila euro. Ma precisa: "Erano solo donazioni"
Antonio Panzeri consegnava i soldi ricevuti dal Qatar in buste con l’immagine di Babbo Natale. È stato scoperto grazie alle decine di microspie che la polizia belga aveva piazzato nella sua abitazione. Gli scambi dei “doni natalizi” sono visibili nei video, compreso quello con Luca Visentini, numero uno del sindacato europeo. “Sembriamo quelli di Ocean’s Eleven”, diceva Panzeri come riporta oggi Repubblica. “Erano cinquantamila euro circa”, ha confermato Visentini al giudice Michel Claise. ll sindacalista sostiene che quei soldi siano stati dichiarati: “Questa somma consisteva in denaro sotto forma di donazione per rimborsare alcuni dei costi della mia campagna per il Congresso della ITUC (Confederazione Internazionale dei Sindacati). L’ho trasferito come tale al Fondo di Solidarietà della ITUC per sostenere i costi di viaggio al Congresso per i sindacati che hanno mezzi finanziari limitati o inesistenti. In conformità con le pratiche della ITUC”.
Il giudice ha rilasciato Visentini
Sono gli ultimi dettagli emersi nell'inchiesta sul Qatargate. La polizia belga sta passando al setaccio gli innumerevoli filmati. In uno dei video si vede appunto la consegna delle buste nelle mani di Luca Visentini, allora numero uno del sindacato europeo in corsa per essere eletto, un mese dopo nel congresso di Melbourne, leader del sindacato mondiale. L'ipotesi dell'accusa è che Panzeri, per conto terzi, abbia alimentato l'ascesa di Visentini per assicurare agli Stati finanziatori un sindacato "controllabile". Ma Visentini si è difeso: “Non mi è stato chiesto, né ho chiesto nulla in cambio del denaro e non sono state poste condizioni di alcun tipo per questa donazione. Non è stata collegata ad alcun tentativo di corruzione". Il giudice ha creduto alla sua versione, tanto da rilasciarlo.
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L'inchiesta è blindata
Il leader del sindacato mondiale ha blindato l'inchiesta dichiarando che nelle buste ci fosse denaro. Sul quanto, però, l'unica parola è quella di Visentini. I belgi hanno chiesto, contestualmente, all'Italia (la delega è alla Guardia di Finanza) di verificare se ci siano stati movimenti anomali in quel periodo sui conti che il sindacalista aveva in Italia. Al momento sono stati segnalati trasferimenti per circa 140mila euro nel giro di quasi due anni, dai conti di Bruxelles a quelli italiani. Ma pare siano movimenti spiegabili con normali bonifici per pagare alcuni mutui in Italia. Ma è evidente che la questione Visentini è quasi secondaria rispetto al resto.