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Guerra Ucraina-Russia, Mattarella: "Serve una governance globale"

Politica

Il presidente della Repubblica è intervenuto via video alla cerimonia di auguri al Corpo diplomatico che si sta è svolta nel Salone dei Corazzieri al Quirinale. Nel suo discorso, oltre al conflitto Mosca-Kiev, il ruolo dell'Unione europea, le proteste in Iran e l'emergenza energetica

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ancora convalescente dopo aver contratto il Covid alla fine della scorsa settimana, ha partecipato alla cerimonia di auguri al Corpo diplomatico che si sta è svolta nel Salone dei Corazzieri al Quirinale. Il capo dello Stato si è collegato in video, scusandosi “per le modalità inconsuete di questo incontro ma era l'unico modo per confermare questo impegno”. Nel suo discorso, Mattarella si è concentrato sulla situazione in Ucraina. "Mai avremmo pensato – ha detto - che un Paese come la Russia, a noi così vicino per cultura e storia, potesse arrivare al punto di attaccare le infrastrutture civili dell'Ucraina al fine crudele di privare la popolazione di luce, acqua e riscaldamento per tutto il lungo e rigido inverno di quei luoghi". Poi ha ricordato: “Un anno fa in questa stessa circostanza, ci auguravamo un futuro migliore dopo le sofferenze causate in ogni continente dalla pandemia. Oggi purtroppo dobbiamo constatare come lo stesso assioma valga anche per quanto sta avvenendo in Ucraina” (GUERRA RUSSIA-UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).

“Le sofferenze della guerra non colpiscono solo l’Ucraina”

Per Mattarella, l’aggressione russa “ha fatto ripiombare l'Europa in un incubo che eravamo certi fosse destinato a rimanere nelle pagine più buie della nostra storia. Mai avremmo pensato che quell'incubo potesse ripresentarsi". Il presidente ha poi sottolineato come “in un mondo sempre più interconnesso, le sofferenze inflitte dalla guerra non colpiscono solo l'Ucraina. In ogni angolo del mondo cittadini di Paesi diversi soffrono per le ripercussioni del brutale attacco russo. L'insicurezza alimentare, le difficoltà di approvvigionamenti energetici e la crescita dei prezzi colpiscono indiscriminatamente in tutti i continenti e ovunque le fasce più deboli sono le prime a pagare il prezzo di scelte scellerate. Vengono così violati con i diritti del popolo ucraino, i diritti fondamentali di milioni di persone che sono le fondamenta delle nostre democrazie". 

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“Lavorare per la pace, fiducia in Nazioni Unite"

Il capo dello Stato si è chiesto: "Come possiamo accudire le nostre democrazie? Come possiamo lavorare per una pace giusta?”. Poi, rivolgendosi al Corpo diplomatico italiano, ha affermato che “la comunità internazionale dispone degli strumenti per assolvere questo compito, ed è necessario che i Governi ripongano fiducia in quelle organizzazioni, a cominciare dalle Nazioni Unite, che nacquero proprio per rispondere all'esigenza di tutelare pace e democrazia", aggiungendo che "oggi la comunità internazionale, noi tutti, dobbiamo prenderci cura della democrazia".

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“Serve un rilancio urgente del multilateralismo”

"Serve una governance globale e un rilancio urgente di un multilateralismo efficace che contribuisca allo sviluppo di un ordine mondiale, imperniato sulle Nazioni Unite e portatore di pace e giustizia, basato su istituzioni rappresentative, democratiche, trasparenti, responsabili ed efficienti", ha sottolineato Mattarella.  . "Non dobbiamo consentire che l'affanno delle crisi contingenti ci distragga dall'azione di riforma del sistema multilaterale e delle sue istituzioni", ha aggiunto. "Non dobbiamo rinunciare – ha proseguito - a rafforzare un ordinamento internazionale che sia capace, alla prova dei fatti, di assicurare certezza del diritto, rispetto dei diritti umani, soluzione pacifica delle controversie. Dobbiamo avere la visione e la determinazione per modellare strumenti in cui tutti gli Stati possano rispecchiarsi e riporre fiducia”. 

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Sull’Iran: “Uno Stato che uccide i suoi figli si condanna da sé”

Soffermandosi sulla situazione in Iran, dove da settimane sono in corso proteste contro il regime islamico, Il presidente della Repubblica ha affermato: "Dobbiamo agire per creare le condizioni perché i nostri giovani possano tornare a guardare con fiducia al futuro, di cui saranno i protagonisti. Purtroppo, invece, in questi giorni si assiste a ripetuti, brutali, tentativi di soffocare le voci dei giovani che manifestano pacificamente per chiedere libertà e maggiori spazi di partecipazione. Questi comportamenti vanno fermamente condannati. Si condanna da sé stesso uno stato che respinge e uccide i propri figli.”

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“Agire subito per mitigare le conseguenze del conflitto ucraino”

Il capo dello Stato non ha mancato di riflettere sulle conseguenze del conflitto in Ucraina. "Dobbiamo agire per mitigare subito le conseguenze prodotte dalla guerra. Penso all'improvvisa interruzione delle esportazioni di beni alimentari e al conseguente incremento dei prezzi che hanno inasprito una crisi alimentare senza precedenti. L'Italia sta dedicando sforzi e risorse per lenire questa crisi degli approvvigionamenti, pensando a soluzioni innovative, sostenibili, in grado di produrre ricchezza per le popolazioni locali", ha spiegato.

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“Transizione energetica pulita, impegno per le nuove generazioni”

"Lavoriamo con i nostri partner e con FAO, IFAD e PAM che insieme costituiscono il polo alimentare delle Nazioni Unite, che siamo fieri di ospitare in Italia. Ugualmente catastrofiche – ha osservato Mattarella - sono la crisi energetica e le sue conseguenze non solo immediate, ma anche a lungo termine. Mentre ripensiamo alle scelte in materia di approvvigionamenti, non dobbiamo dimenticare gli impegni, anche per le generazioni future, per una transizione pulita, soluzione duratura e sostenibile, mezzo indispensabile per la lotta al riscaldamento del pianeta. Le energie rinnovabili significano sicurezza e autonomia nonché convenienza economica, creazione di valore e occupazione". 

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“Non cedere a presunzione di autosufficienza”

Mattarella si è detto preoccupato "dai rischi di chiusura in sé stesse delle nostre economie, come possibile reazione al momento di crisi. In Europa, come ovunque, non dobbiamo cedere alle lusinghe del protezionismo, di una presunzione di autosufficienza. L'interdipendenza - la storia ce lo insegna - è un fattore prezioso di pace e di stabilità; e di benessere". Poi si è concentrato sul tema migrazione, spiegando che i flussi di profughi “stanno vivendo una forte intensificazione quale diretta conseguenza dell'insicurezza alimentare e dell'instabilità prodotte dalla guerra". "Il primo irrinunciabile obiettivo della comunità internazionale deve essere quello della tutela dei diritti dei migranti. Se ricordassimo, che dietro i numeri che freddamente vengono enunciati nelle statistiche sui migranti, ci sono bambini, donne, famiglie, sarebbe più semplice credo farci guidare soprattutto dal principio di realtà e di solidarietà nell'individuare soluzioni.

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“Affrontare sfide con partner transatlantici e Ue”

Il presidente ha sottolineato che "per l'Italia tutte queste sfide vanno affrontate innanzitutto con i nostri partner transatlantici ed in seno all'Unione Europea, che nasce come unione di democrazie che, riconquistata la libertà, si impegnavano a tutelare la reciproca indipendenza e ad unire le forze per promuovere una ricostruzione rapida a beneficio comune". Per riformare se stessa, l'Ue “non deve correre il rischio di guardare solo all'interno dei propri confini, ma deve continuare a mantenere viva la vocazione al dialogo e alla solidarietà, alla cooperazione con gli altri Paesi: l'Unione Europea può e deve porsi come partner affidabile e fornitore di sicurezza responsabile a livello globale", aggiungendo che "prosperità, stabilità e sicurezza non sono solo valori da tutelare, ma interessi strategici da difendere". 

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“L’Unione europea deve trovare la forza di rinnovarsi”

"Un mese fa – ha raccontato Mattarella - mi sono recato a Maastricht per celebrare i trent'anni di uno dei passaggi cruciali della costruzione europea, la firma di quel Trattato che dava vita alla cittadinanza europea. È stata l'occasione per incontrare dei giovani studenti di tutta Europa: nelle loro domande ho trovato preoccupazione per il futuro, certo, ma anche fiducia in un'Unione che deve trovare oggi la forza di rinnovarsi, senza abdicare ai suoi principi fondanti". L'Ue, ha aggiunto il Capo dello Stato, “deve rimanere al passo con i tempi. I grandi cambiamenti e le sfide di questi ultimi anni impongono a tutti noi un'assunzione di responsabilità. Questo è il messaggio che è emerso lo scorso maggio dai lavori della Conferenza sul Futuro dell'Europa. Le proposte della Conferenza, frutto dell'interazione tra le istituzioni europee e i rappresentanti dei cittadini, indicano un percorso chiaro di riforma". E "nel riformare se stessa l'Unione non deve però correre il rischio di guardare solo all'interno dei propri confini, ma deve continuare a mantenere viva la vocazione al dialogo e alla solidarietà, alla cooperazione con gli altri Paesi: l'Unione Europea può e deve porsi come partner affidabile e fornitore di sicurezza responsabile a livello globale. Prosperità, stabilità e sicurezza non sono solo valori da tutelare, ma interessi strategici da difendere". 

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“Strategici i rapporti Italia-Ue con continente africano"

"L'aggressione russa in Ucraina ha ulteriormente evidenziato la continuità geopolitica e la rilevanza strategica dei rapporti di Italia ed Europa con il Mediterraneo allargato e con l'intero continente africano, su cui con particolare gravità si stanno ripercuotendo gli effetti del conflitto russo-ucraino", ha spiegato il presidente della Repubblica, aggiungendo che "l’VIII edizione della conferenza internazionale Rome Med Dialogues, che si è conclusa pochi giorni fa, ha confermato la concreta attenzione con cui l'Italia guarda ad una regione, quella del Mediterraneo allargato, a cui ci legano storia e collocazione geografica, sfide ed opportunità". Per Mattarella "i fattori di interdipendenza che attraversano questo asse geopolitico fino a comprendere l'intero continente africano, ci uniscono in un comune destino e ci chiamano a costruire assieme un futuro condiviso. Un futuro che ci richiede di lavorare adesso insieme e con intraprendenza per la pace e la stabilità e per la promozione di una crescita sostenibile e resiliente”. L’inquilino del Quirinale ha proseguito ponendo l’accento sul tatto che “quando la comunità internazionale si muove con comunione d'intenti i risultati diventano possibili; ne abbiamo avuto l'esempio con il positivo avvio, grazie al ruolo di mediazione dell'Unione Africana, del percorso di pacificazione del Corno d'Africa. Dobbiamo continuare a cercare soluzioni costruttive anche per arginare la violenza di cui sono vittime le popolazioni civili della regione dei Grandi Laghi".

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"Ue-Balcani, ora ulteriore accelerazione integrazione”

Riflettendo sui Balcani, il capo dello Stato ha detto che sono "una regione fortemente colpita dalle conseguenze della guerra in Ucraina. L'Italia ha sempre sostenuto nell'ambito dell'Ue il percorso dell'allargamento. Oggi è più che mai cruciale offrire risposte concrete a questi Paesi che da molti anni oramai guardano alla prospettiva europea come alla miglior risposta possibile per il loro futuro. Il recente vertice Unione Europea - Balcani è stato un passo importante nella giusta direzione. È ora necessario imprimere un'accelerazione ulteriore al processo”.

“Se la democrazia non è sorvegliata, muore"  

Prendersi cura delle democrazie, "difenderne con vigore valori e ideali". Questi i valori che il presidente della Repubblica ha esaltato nel suo discorso ai diplomatici. "Shirin Ebadi, prima donna musulmana premio Nobel per la pace ha detto 'per prenderci cura di una bella pianta dobbiamo innaffiarla tutti i giorni, stare attenti a quanta luce riceve. Non possiamo limitarci a versarci sopra una grande quantità d'acqua e poi ignorarla per un anno. In queste condizioni, la pianta muore. E lo stesso avviene per la democrazia: se non viene sorvegliata dalla gente, muore'. Sono parole da condividere

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“Afforzare legami Ue-Paesi Asia e America latina”

Oltre all’importanza del rapporto con l’Africa, Mattarella ha ricordato che "l'Italia continua a incoraggiare l'Unione Europea ad allacciare legami sempre più strutturati e fruttuosi con gli altri organismi regionali in tutti i continenti. In questo senso vanno celebrati il recente vertice Unione Europea-Asean, organizzazione cruciale per la stabilità dell'Asia, il dialogo avviato per un analogo incontro con l'America Latina e i negoziati in corso per la conclusione di intese volte al rafforzamento dei legami tra Unione Europea e numerosi Paesi di entrambi in continenti".

“Bambini ora più bisognosi di assistenza che mai”

Per il capo dello Stato, "le sfide più recenti non possono e non devono farci dimenticare le drammatiche e numerose situazioni di crisi nel mondo. Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dall'UNICEF, oggi ci sono più bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria che in qualsiasi altro momento della storia recente". Il presidente ha proseguito spiegando: "Assistiamo a una sovrapposizione di fattori di rischio senza precedenti: i conflitti, l'insicurezza alimentare che aumenta i tassi di malnutrizione, le carestie causate dal cambiamento climatico, la recrudescenza di epidemie, tra cui il colera e il morbillo, rappresentano un ulteriore pericolo per i bambini". 

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“Solo con la pace umanità guarda al progresso”

"Sono più di 400 milioni i bambini che vivono in area di crisi – ha sottolineato Mattarella- almeno 36 milioni sono sfollati e la metà dei bambini del mondo vive in condizioni di vulnerabilità. L'Italia, attraverso l'azione della cooperazione allo sviluppo, non dimentica queste drammatiche emergenze; l'attenzione dedicata ai nuovi teatri di crisi non è avvenuta a discapito della nostra azione in altri contesti, nei quali – ha assicurato - continuiamo ad agire per fornire prima assistenza alle persone più vulnerabili e favorire durature dinamiche di sviluppo condiviso. Perché se è vero che con la guerra non può esserci sviluppo, è altrettanto vero che senza sviluppo non possono esserci stabilità e pace". L’auspicio del presidente è "il ristabilimento di una pace giusta per il futuro, perché solo attraverso la pace l'umanità potrà guardare al suo progresso. A questo obiettivo dobbiamo lavorare tutti, le diplomazie di tutti i Paesi sono chiamate a un impegno comune". 

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