
Manovra, sulle pensioni si studia modifica a Opzione donna: c’è nodo coperture
Il governo sta lavorando a un possibile cambio della misura, inserita nella legge di Bilancio. Ma servirebbero risorse aggiuntive: la norma attuale limita l'anticipo pensionistico alle sole lavoratrici svantaggiate e restringe la platea. Il Pd è critico: “Si riduce in modo drammatico lo stanziamento delle risorse destinate a questa riforma”
In queste ore il governo lavora ad una possibile modifica della norma relativa ad Opzione donna, inserita nel testo della manovra. In giornata il tema è al centro delle riunioni di esponenti del governo, compresa una vertice informale con esponenti di maggioranza e la ministra del Lavoro Marina Calderone
GUARDA IL VIDEO: Sgravi fiscali, aumento per chi ritarda la pensione
Un'eventuale modifica, tuttavia, è legata al problema delle coperture: la norma attuale, che limita l'anticipo pensionistico alle sole lavoratrici svantaggiate, restringe molto la platea e per modificarla servono risorse aggiuntive
Manovra 2023, stretta su Opzione donna: non sarà per tutte e cambia l’età. Cosa sappiamo
Dalle ultime novità apportate alla misura, l’Opzione donna sarebbe stata prorogata di un anno, ma solo per tre categorie: caregiver, invalide almeno al 74%, dipendenti di imprese in crisi. A questo si aggiunge l'innalzamento dell'età d'uscita da 58 a 60 anni: calerà in base al numero dei figli di un anno per ogni figlio, fino al massimo di due
Pensioni, ipotesi bonus 33% per chi resta al lavoro: vantaggi e svantaggi per i dipendenti
La manovra approderà nell'Aula della Camera il 20 dicembre con la discussione generale. Importante quindi stringere i tempi per eventuali nuove modifiche. Il sottosegretario del Lavoro e delle Politiche sociali Claudio Durigon ha detto che su Opzione donna "si sta lavorando alacremente con il Mef per capire quale possa essere la soluzione più adeguata da mettere in campo”
Pensioni, nuovo sistema di rivalutazione: chi guadagna e chi perde
Negli emendamenti che i gruppi parlamentari presenteranno alla legge di Bilancio dovrebbe esserci un limite, un tetto di 400 milioni, al "tesoretto" che sarà messo a disposizione per le modifiche, mentre un altro limite, fissato anche esso a quota 400, riguarderà il numero dei emendamenti, uno per deputato. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, ha detto che cercherà di "rafforzare" la manovra sul capitolo famiglia e tra le varie idee c’è l’ammorbidimento dei nuovi limiti di Opzione donna

Intanto dall’opposizione, la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani, dice che "la miope stretta del governo che colpisce le donne è resa facilmente evidente dai numeri provocati dalle modifiche contenute nella legge bilancio a Opzione Donna. Si riduce in modo drammatico lo stanziamento delle risorse destinate a questa riforma: da 110 milioni a poco più di 20; si restringe quindi il numero delle possibili beneficiarie: solo 2.900 a fronte di 17mila potenziali richiedenti”

“Questo il frutto della drastica riduzione dei profili riservati a questa opzione”, prosegue Serracchiani. “Non si andrà più in pensione con opzione donna a 58 anni, ma a 60 anni di età, abbassata di due anni solo se si hanno 2 figli e si è contemporaneamente caregiver o invalidi al 75 per cento o se si è stati licenziati. Un passo indietro a cui ci opporremo con forza”

Il Pd sta anche lavorando a una “contromanovra” che presenterà a partire dal 3 dicembre. Nel documento compare tra le varie misure anche la proroga di Opzione donna e Ape Sociale
Manovra, tutto pronto per l’esame in Parlamento. Flat tax, pensioni, pos, cuneo: le misure