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Decreto rave, l'opposizione all'attacco: misura grave, colpisce anche le manifestazioni

Politica
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Non si placano le polemiche dopo il decreto varato in Cdm. Il segretario del Pd Letta chiede che il governo lo ritiri: "È un gravissimo errore, in discussione la libertà dei cittadini". La replica del Viminale: "Norma non lede libertà manifestare". Letta ancora su Twitter: "Precisazione conferma il pasticcio". Conte: "Misura da Stato di polizia"

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Non si placano le polemiche dell'opposizione contro il nuovo reato anti-rave party nel decreto varato dal governo Meloni che, nel primo Consiglio dei ministri operativo, ha stabilito che organizzarne uno o promuoverlo diventa un reato punibile con pene fino a sei anni di reclusione. Per l'opposizione è una norma "fascista" e reazionaria che rischia di punire le legittime manifestazioni. Il giorno dopo la riunione del Cdm il dibattito non si spegne. Il segretario del Pd Enrico Letta chiede che "il governo ritiri il primo comma dell'art434bis di riforma del Codice Penale". "È un gravissimo errore. I rave non c'entrano nulla con una norma simile", scrive su Twitter. "La libertà dei cittadini così viene messa in discussione". "Il problema non sono i rave party. Si tratta di un evidente specchietto per le allodole", dichiara Arturo Scotto, coordinatore nazionale di Articolo Uno. "La verità è che questo provvedimento riguarderà gli operai che occupano le fabbriche, gli studenti che occupano le scuole e le università e altro ancora. Sono la destra, per loro l'ordine pubblico si fa così, con la repressione e le pene che crescono. Bisogna mobilitarsi senza se e senza ma contro questo scempio. Del diritto e del buonsenso", dice Scotto. Per Giuseppe Conte "nel decreto legge adottato ieri dal governo compare una nuova fattispecie di reato. Premetto che io stesso, nel mio post di ieri avevo aperto ad 'azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell'illegalità' per contrastare raduni che creano, oggettivamente, problemi di ordine pubblico e sicurezza, anche a garanzia dell'incolumità degli stessi partecipanti. Ma il modo con cui si è intervenuti è raccapricciante. Ci aspettavamo come primo atto del governo un intervento per il caro-bollette e per il caro-prezzi. Nulla di tutto questo. Questa è una norma da "Stato di polizia".

I Verdi: "Non solo rave: verranno colpite anche le manifestazioni"

Non meno forte è la presa di posizione del verde Angelo Bonelli: "Ho studiato attentamente la norma sui rave presentata da Meloni e Piantedosi e posso affermare che con questa disposizione i rave non c'entrano nulla, invece verranno colpite le manifestazioni di protesta che possono andare da occupazioni di università, scuole, mobilitazioni per questioni ambientali, come ad esempio l'occupazione di terreni inquinati, fino ad arrivare ai luoghi dove oggi vivono i braccianti agricoli che sono su terre occupate. E' una norma liberticida e fascista che addirittura prevede una pena di sei anni con l'introduzione di misure restrittive che normalmente si applicano ai mafiosi. Può accadere che a uno studente universitario fuorisede che partecipi ad un'occupazione si notifichi il foglio di via facendogli perdere il diritto di studiare all'università".

Più Europa: "Il decreto tocca anche le piazze e le università"

Critiche anche da Più Europa: "Il decreto del governo sui rave party, una volta letto il testo, ha tutta l'aria di essere una cosa ben più seria e più grave di quanto sembrasse ieri. Nella definizione di 'terreni o edifici altrui, pubblici o privati' ricade di tutto: i capannoni o i campi in cui vengono organizzati i rave, ma anche le università, i luoghi di lavoro, le piazze. E l'espressione 'può derivare un pericolo per l'ordine pubblico...' è sufficientemente vaga per ricadere nell'arbitrio più assoluto. Di chi? Essenzialmente dei prefetti, ovvero del Governo", dice il coordinatore della segreteria di Più Europa, Giordano Masini. "Quindi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (già avvenuta) del decreto, a poter essere incriminati per questa nuova fattispecie di reato e a rischiare quindi la reclusione da tre a sei anni saranno le persone che organizzano e partecipano a qualsiasi manifestazione per la quale venga ipotizzato (dal Governo) un pericolo per l'ordine pubblico", osserva. "Non ho avuto il tempo di leggere" il decreto, "lo leggerò nel dettaglio. Mi sembra ci siano un po' di cose un po' esagerate", chiosa il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. "Potrò commentarlo, come faccio sempre, non sui titoli o i sentimenti, ma sulla concretezza. Ho l'impressione che si sia voluto, come primo atto del governo, mettere un punto, come dire, che parli oltre il provvedimento che è stato preso. Io sono abituato a ragionare sulle cose fatte, mi sembra che ci sia qualche forma di esagerazione", ha poi aggiunto, spiegando di aver letto "commenti, anche di gente non propriamente di centrodestra, che dice di valutare bene perche' forse andrà interpretato un po' meglio di come è stato scritto", sottolinea.

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Fonti del Viminale: "Norma non lede libertà a manifestare"

Non si è fatta attendere la replica da parte del Viminale. Fonti del ministero dell'Interno fanno sapere che "la norma anti-rave illegali interessa una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l'incolumità pubbliche. Una norma che non lede in alcun modo - si precisa ancora - il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle Istituzioni".

Letta su Twitter: precisazione Viminale conferma il pasticcio

Dopo l'intervento del ministero dell'Interno il segretario del Pd replica ancora su Twitter: "Le precisazioni del Viminale sulla questione rave party non cambiano la questione giuridica che abbiamo posto. Anzi, la precipitosa e inusuale precisazione conferma che hanno fatto un pasticcio. Che si risolve solo col ritiro della norma", è il commento di Enrico Letta.