
Cdm, dal Covid alla Giustizia: le misure approvate dal Consiglio dei ministri
Via libera da Palazzo Chigi al decreto unico che contiene diverse norme, dal rinvio al 30 dicembre dell'entrata in vigore della riforma Cartabia all'anticipo della fine dell'obbligo di vaccino per i sanitari. Arriva la stretta sui raduni pubblici come i rave party

Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi a Palazzo Chigi, per esaminare e approvare un ordine del giorno con un decreto unico che contiene diverse misure per un totale di 9 articoli che riguardano norme in materia di Giustizia, di contrasto al Covid e una stretta ai raduni come i rave party
GUARDA IL VIDEO: Giorgetti: proteggere operosità, no logica debito e sussidioNel testo approvato ci sono norme urgenti in materia di Giustizia, tra cui il rinvio dell'entrata in vigore della riforma penale e ergastolo ostativo. L'attuazione della riforma Cartabia slitta al 30 dicembre. Il rinvio è finalizzato a garantire con più tempo le migliori condizioni per la piena attuazione della riforma e nel rispetto scadenze Pnrr. Ed è una risposta alle sollecitazioni che erano giunte dai 26 Procuratori generali con una lettera al ministro Nordio
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La data del 30 dicembre scelta per il rinvio dell'applicazione della riforma Cartabia sulla giustizia penale consente di rispettare gli impegni assunti con la Ue. Il Pnrr prevede che la riforma debba essere applicata entro la fine dell'anno , scadenza a cui è legata l'erogazione dei fondi
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"Sono molto contenta delle misure approvate oggi sulla giustizia", ha affermato il premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa tenuta dopo il Cdm insieme ai ministri Nordio, Piantedosi e Schillaci, Meloni si lascia andare anche ad una battuta: come avete visto "ho anche tolto il bavaglio al ministro Nordio", ha detto alludendo ad alcune ricostruzioni giornalistiche

"Nel decreto c'è anche la norma che riguarda la riforma Cartabia. Qualcuno ha detto che con questo rinvio rischiamo di far saltare una delle milestones del Pnrr". Invece, "ai fini del Pnrr non cambia nulla. Ci siamo presi 2 mesi mantenendo impegni presi con commissione Ue, per valutare se vi siano questioni da perfezionare. Ma non c'è alcun rischio che venga compromesso ", ha detto Giorgia Meloni in conferenza stampa

Sull'ergastolo ostativo " abbiamo accolto l'indicazione della Consulta", ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, spiegando che "la norma non compromette la sicurezza e la certezza della pena. Si tratta di adeguarci alle indicazioni della Corte, e anche di recepire l'indicazione data dal precedente Parlamento che aveva proposto questa modifica". Abbiamo "accolto il grido di dolore di Procure, gip, Corti di Appello e Procure generale nel chiedere il rinvio dell'applicazione della riforma Cartabia che comunque va nella giusta direzione"

Altre misure riguardano la gestione della pandemia di Covid, con l'anticipo della fine dell'obbligo di vaccino per i sanitari. Stop a partire da domani primo novembre all'obbligo vaccinale anti Covid per medici e professioni sanitarie. "L'obbligo vaccinale è scaduto lo scorso giugno e sopravviveva fino a dicembre per gli operatori sanitari. Noi abbiamo deciso di anticipare all'1 novembre la fine dell'obbligo e questo ci consente di recuperare 4 mila persone ora ferme in un sistema sotto-organico", dice Meloni
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Sul tema Covid, sempre oggi ma fuori dal Cdm, è stato prorogato l'obbligo di utilizzo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa. Lo prevede una a nuova ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci. Scade infatti oggi la precedente ordinanza che stabiliva l'obbligatorietà dei dispositivi di protezione nelle strutture sanitarie

Inoltre, nel decreto c'è anche la stretta sui raduni pubblici come i rave party, un tema al centro dell’attualità in queste ore con il caso di Modena. La norma prevede la “prevenzione e il contrasto dei raduni illegali”
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Reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d'ufficio "se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica", si legge nel testo circolato, nella parte che riguarda il contrasto ai rave party. In caso di condanna, "è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell'occupazione"

Con la norma sui rave party " interveniamo sulla materia con una norma che prevede un reato nuovo, quello di Invasione per raduni pericolosi", ha annunciato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa. "Inizialmente si era ragionato di intervenire su un'aggravante per il reato che già esiste, e cioè Invasione di terreni ed edifici, ma abbiamo scelto di introdurre un reato nuovo e diverso per evitare che si inserisse tra i reati contro il patrimonio e non per l'incolumità pubblica" ha spiegato Meloni

Il Consiglio dei ministri ha infine approvato la nomina dei 31 sottosegretari che completano così la squadra di governo. Il giuramento sarà mercoledì 2 novembre. Oggi il Cdm, riferiscono fonti governative, ha dato l'ok solo alla lista dei sottosegretari, per i viceministri, invece, bisognerà aspettare ancora qualche giorno
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A otto sottosegretari verrà quindi attribuita nel Cdm del 4 novembre la delega come viceministri. Si tratta di Edmondo Cirielli (Esteri), Francesco Paolo Sisto (Giustizia), Maurizio Leo (Mef), Valentino Valentini (Mise), Vannia Gava (Ambiente), Galeazzo Bignami ed Edoardo Rixi (Infrastrutture) e Maria Teresa Bellucci (Lavoro). In foto: Vannia Gava
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