Lo ha riferito il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. La proposta del Mef di sospendere fino al 30 giugno 2023 le multe per gli over50 che non hanno rispettato l'obbligo vaccinale è "irrilevante dal punto di vista sanitario, ma fortemente diseducativa" perchè "estende la cultura della sanatoria anche alle disposizioni che hanno l'obiettivo di tutelare la salute pubblica", ha aggiunto
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"Il reintegro dei sanitari non vaccinati contro Covid-19 e le "sanatorie" per i no-vax rappresentano un'amnistia anti-scientifica e diseducativa". Lo ha riferito il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando alcune misure sulla gestione della pandemia all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi, 31 ottobre, tra cui l'anticipo al primo novembre 2022 della scadenza dell’obbligo vaccinale per chi esercita la professione sanitaria e la conseguente abrogazione delle sanzioni per l’inosservanza dell’obbligo. Inoltre, secondo Cartabellotta, la proposta del Mef (ministero dell'Economia e delle Finanze) di una sospensione fino al 30 giugno 2023 delle multe per gli over50 che non hanno rispettato l'obbligo vaccinale è "irrilevante dal punto di vista sanitario ma antiscientifica e fortemente diseducativa, visto che estende la cultura della sanatoria anche alle disposizioni che hanno l'obiettivo di tutelare la salute pubblica". (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA)
Gimbe: "Discontinuità non sia mero smantellare misure Covid"
"La parola d'ordine del governo, "discontinuità", è assolutamente legittima in una repubblica democratica ma deve essere utilizzata anche per migliorare tutto quello che il Governo precedente non è riuscito a fare. Al momento, invece, la discontinuità sembra ridursi ad un mero smantellamento delle misure in atto e ad una vera e propria "amnistia" nell'illusorio tentativo di consegnare la pandemia all'oblio, ignorando le raccomandazioni delle autorità internazionali di sanità pubblica", ha poi riferito il presidente della Fondazione Gimbe, sottolineando che all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di oggi vi sono "alcune misure sulla gestione della pandemia Covid-19 che, se da un lato mirano a segnare una discontinuità politica, dall'altro devono essere adeguatamente ponderate, tenendo conto sia dell'impatto sulla salute pubblica, sia delle raccomandazioni degli organismi internazionali".
"Indubbiamente con l'evoluzione delle varianti e la protezione conferita dalla vaccinazione sulle forme gravi, la malattia Covid-19 oggi non è più quella del 2020-2021. Tuttavia, la pandemia è ancora in corso e sia l'Organizzazione mondiale della sanità sia il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie invitano tutti i Paesi ad essere preparati e pronti, visto l'imminente arrivo della variante Cerberus e l'imprevedibilità degli scenari a medio-lungo termine", ha aggiunto.
"Rendere permanente obbligo mascherine negli ospedali"
Cartabellotta si è espresso anche in merito al possibile stop all'obbligo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa, in scadenza oggi.
L'obbligo "dovrebbe essere reso permanente, indipendentemente dalla pandemia in corso, al fine di proteggere al meglio le persone più vulnerabili da infezioni respiratorie di qualsiasi natura. E l'utilizzo di questo dispositivo, come indicato dalle autorità internazionali di sanità pubblica, è raccomandato in tutti gli ambienti al chiuso affollati e/o poco aerati", ha riferito, per poi ribadire: "L'utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie è fondamentale sia per proteggere professionisti e operatori sanitari, evitando di decimare ulteriormente il personale con assenze per malattia, sia soprattutto per tutelare la salute dei pazienti, in particolare quelli anziani e fragili". E ancora: "Peraltro, l'idea di abolire l'obbligo nazionale per poi reintrodurlo legittimamente a livello regionale o dei singoli ospedali e Rsa genererebbe disorientamento dei cittadini, contestazioni rispetto alle disposizioni adottate nelle singole strutture sanitarie e aumento delle tensioni con il personale sanitario". Quanto alla pubblicazione settimanale del bollettino Covid, secondo Cartabellotta questa "appare ragionevole, anche tenendo conto della notevole variabilità giornaliera nella trasmissione e pubblicazione dei dati". "Non è chiaro se anche la trasmissione obbligatoria agli organismi internazionali (Oms, Ecdc) avverrà con cadenza settimanale. In ogni caso è fondamentale mantenere l'aggiornamento quotidiano dei dati Covid e della campagna vaccinale e garantirne accesso trasparente ai ricercatori per analisi e studi indipendenti", ha concluso.