
Palazzo Madama perde la leader di +Europa e il ministro degli Esteri candidato con Impegno Civico. Escluse anche Cirinnà e Bellanova. Dopo 35 anni in Parlamento, il Senatùr leghista non ottiene la poltrona
Tra new entry e grandi esclusi sono molte le novità della neonata XIX Legislatura che ha portato la vittoria del Centrodestra con in testa Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. Tra gli sconfitti c'è il nome di Umberto Bossi: dopo 35 anni il Senatùr lascia il Parlamento. Il fondatore della Lega era il primo nella lista proporzionale del Carroccio per la Camera a Varese, dove però il partito non ha ottenuto alcun seggio
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Tra i big esclusi dal Parlamento c'è anche Luigi di Maio: "Non ci sono se, ma o scuse da accampare. Abbiamo perso. Gli Italiani non hanno considerato abbastanza maturo e valido il nostro progetto politico. E su questo la nostra comunità dovrà aprire una riflessione", ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico, non rieletto
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Palazzo Madama perde la leader di +Europa Emma Bonino. La pasionaria radicale non ce l'ha fatta e rimane fuori dal parlamento. Nel seggio romano ha prevalso Lavinia Mennuni (FdI) che ha spiazzato anche Carlo Calenda salvato solo grazie al paracadute del proporzionale. "Chiederemo il riconteggio dei voti, collegio per collegio, visto che alla soglia del 3% è mancato pochissimo, appena lo 0,05" ha scritto Bonino sul suo profilo Twitter
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Ko elettorale per il senatore leghista Simone Pillon, convinto pro-life e attivo sul fronte conservatore dei diritti umani. Si era candidato alla Camera nella sua Umbria, senza successo. "Il mio seggio non è scattato ma io non mi arrendo. Resto a disposizione della Lega e del centrodestra e continuerò a difendere la vita, la famiglia e i valori cristiani dove e come Dio vorrà", ha scritto su Twitter
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Esclusa dal parlamento anche la dem Monica Cirinnà, senatrice del Pd dal 2013 e storica antagonista di Pillon sui temi sociali. Nel 2016 ha firmato la legge che porta il suo nome istituendo le unioni civili in Italia
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Nessuna rielezione nemmeno per la senatrice di Italia viva Teresa Bellanova, viceministra delle Infrastrutture, che conferma di non essere stata eletta nel collegio plurinominale per il Senato in Puglia, dove era capolista per il Terzo polo. "La mia esperienza parlamentare si ferma qui, ma so bene, me lo insegna la mia storia, che lo spazio per la buona politica è dovunque, basta solo avere voglia ed esigenza di praticarlo", ha scritto su Twitter

Escluso anche Vittorio Sgarbi. Pierferdinando Casini ha infatti vinto il collegio senatoriale di Bologna, fortino della sinistra, superando il critico d'arte che correva per il centrodestra, rimasto fuori dal Parlamento

Niente da fare anche per l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, candidata con il Moviimento 5 stelle. Nonostante giocasse in casa, in Sicilia, la pentastellata si è fermata al 17%

Sconfitta anche per l’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, anche lui giocava in casa: con la sua Unione popolare si è presentato a Napoli senza però raggiungere il 2% delle preferenze

Delusione anche per la viceministra dell’Economia Laura Castelli crollata nei collegi plurinominali di Piemonte 1 e Piemonte 2

Nessuna poltrona in Senato per Gianluigi Paragone .Il suo partito, Italexit, non è riuscito a sfondare la soglia del 3%