Il leader di Europa Verde, il presidente di Noi con l'Italia e la ministra per la Famiglia, ospiti di Casa Italia - il programma condotto da Fabio Vitale e dedicato al voto del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento - hanno parlato della crisi energetica e delle possibile strade da intraprendere, ma anche di extraprofitti, tetto del gas e delle nuove misure decise dal governo
La grande partita sul gas si gioca in Europa. Sono d'accordo su questo punto Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia, e la ministra per la Famiglia Elena Bonetti (Italia viva-Terzo Polo), ospiti di Casa Italia, il programma di Sky TG24 - che va in onda dal lunedì al venerdì alle 20.30 - condotto da Fabio Vitale e dedicato al voto del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento. Sul tavolo anche i temi dei rigassificatori, del tetto al prezzo del gas e degli extraprofitti. (VERSO IL VOTO: LO SPECIALE DI SKY TG24 - TUTTI I VIDEO - LE NEWS IN DIRETTA - IL TEST PER CAPIRE CHI VOTARE).
Bonetti: “La grande partita sul gas è a livello europeo”
Secondo Bonetti, le misure decise dal governo “sono delle misure necessarie, un piano di sicurezza che abbiamo messo in campo per garantire una diminuzione del consumo del gas perché, parliamoci chiaramente, non aver in questi anni investito in modo adeguato in una diversificazione dell’approvvigionamento del gas ci porta oggi - a fronte della necessità di staccarci dalla dipendenza dalla Russia - a dover mettere in campo diverse strategie”. “Questa è una strategia - aggiunge la ministra - che attiva anche dei processi virtuosi di comportamento, di risparmio energetico, ma non basta e il governo ne è consapevole, tant’è che non è l’unica misura che mettiamo in campo. C’è una misura che riguarda in particolare l’energia elettrica da fonti rinnovabili, su cui sta lavorando sempre il ministro Cingolani, e un elemento che riguarda la produzione del gas su quale lavoriamo sia a livello nazionale - mettendo in campo misure per sostenere le imprese gasivore -, ma ovviamente la grande partita è a livello europeo. La nostra priorità è rispondere alle esigenze delle imprese e delle famiglie, di quelle imprese che hanno paura di non poter riaprire gli impianti”
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Lupi: “C’è da fare un dl Ristori”
“La crisi che abbiamo davanti è potenzialmente molto più grave di quella che abbiamo vissuto nel primo Covid - dice Lupi - L’Europa non deve fare l’errore iniziale che ha fatto con il Covid, cioè quello di sottovalutarlo, pensare che ogni Paese possa affrontarlo da sé. Già prima dello scoppio della guerra il tema energetico e del costo dell’energia aveva iniziato a esplodere ed è ovvio che è aumentato anche di fronte ai ricatti inaccettabili dalla Russia”. Anche per Lupi “c’è bisogno che l’Europa insieme affronti questa nuova sfida. Primo tema urgente, c’è da fare come nel momento del Covid un dl Ristori, permettere che aziende - tutte - e le famiglie possano affrontare nel brevissimo periodo questa sfida. Altrimenti le tensioni sociali arriveranno. Durante il primo periodo del Covid una direttiva Von der Leyen permise ai Paesi di poter utilizzare i fondi strutturali a disposizione delle regioni e dei singoli Paesi per intervenire urgentemente: io credo che quella debba essere la strada principale”.
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Bonelli: “Serve una sorta di Energy Recovery Fund”
“Le misure di risparmio energetico sono assolutamente necessarie, penso che abbia fatto bene il governo a indicare al Paese una strada di responsabilità rispetto all’emergenza che viviamo . dice anche Bonelli - Il punto è che dal nostro punto di vista in questo momento è in gioco la coesione sociale e politica dell’Europa: l’Europa deve capire che stiamo vivendo una situazione drammatica dal punto di vista economico e sociale e quindi sono necessarie misure urgenti. Speriamo che venga individuato una sorta di Energy Recovery Fund, attraverso il quale i governi possano intervenire per implementare una strategia energetica diversa da quella attuale, quella di dipendere dalle fonti fossili”. Poi aggiunge: “Se oggi stiamo vivendo questa emergenza, ha un nome e un cognome questa responsabilità, che si chiama gas. Superare la dipendenza dalle fonti fossili è un elemento fondamentale. Inoltre noi riteniamo indecente che società energetiche nel nostro Paese abbiano fatto profitti del +670%, bisogna intervenire con molta determinazione da questo punto di vista per dare una risposta non solo dal punto di vista sociale ma anche del caro bollette. La strategia energetica sulle rinnovabili viene sempre trattata come un qualcosa di folkloristico, stiamo vedendo invece che Paesi come il Portogallo, la Spagna e la Germania stanno puntando in maniera determinata verso quella strada”.
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Energie rinnovabili
E a proposito di rinnovabili, Bonelli osserva: “I tedeschi installeranno 20 gigawatt di energie rinnovabili all’anno e arriveranno all’80% del soddisfacimento del fabbisogno elettrico entro il 2030. Da parte del governo ci dovrebbe essere, insieme alle scelte dolorose, anche una strategia forte sulle rinnovabili, che noi non vediamo: Cingolani ci è rifiutato di fare il Commissario per le rinnovabili che un pezzo di Confindustria chiedeva, sarebbe stato un elemento fondamentale per sbloccare 60 gigawatt in soli 3 anni che ci avrebbero resi liberi dalla dipendenza”. “Il piano del governo affronta l’emergenza dell’oggi ma va avanti in modo strutturale e continuativo nell’ambito della transizione ecologica - replica Bonetti - Investire in energie rinnovabili è importante, sbloccare i vincoli paesaggistici che tanto stanno bloccando, bisogna avere il coraggio di sburocratizzare e semplificare le procedure”.
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Il rigassificatore di Piombino
Serve però fare anche qualcosa di molto pragmatico secondo Bonetti, ovvero “sbloccare il rigassificatore di Piombino, perché senza quel rigassificatore se ci troviamo in emergenza nei primi mesi del prossimo anno il nostro Paese deve affrontare misure che non vogliamo affrontare. Anche secondo Lupi il rigassificatore "si deve fare, basta con la politica dei no. La posizione del centrodestra è unita e compatta. Serve al Paese". "La preoccupazione della popolazione di Piombino deve essere ascoltata - dice però Bonelli - Mettere un rigassificatore nel cuore di una città è un problema molto serio. La collocazione è in deroga e non rispetta le procedure di valutazione di impatto ambientale. Il gas liquido costerà il 30/40% in più di quanto oggi lo paghiamo. La questione è quindi quella del tetto del prezzo. Se l'Europa non lo farà, dovrà essere seguito il modello spagnolo”.
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Verso le elezioni
Parlando poi della situazione dei partiti in vista delle elezioni, Bonetti rispondendo a una domanda spiega che anche dopo il voto “Calenda e Renzi saranno insieme, saranno insieme Azione e Italia viva, per costruire un progetto politico che abbiamo dichiarato e voluto. La necessità che ci sia non solo un Terzo Polo in queste elezioni, ma uno spazio riformista, credo che sia evidente”. “Ognuno di noi mette la propria competenza al servizio del proprio Paese e della proposta politica in cui crede - dice invece Lupi - Saranno poi i cittadini a dire se il centro o i veri moderati sono nel Terzo Polo o altrove. Poi consiglio di smetterla di tirare per la giacca Mario Draghi: non ho mai visto una forza politica, mi riferisco a Calenda, che si propone agli italiani per dire ‘date i voti a me così c’è l’ingovernabilità e arriva Draghi’”. Infine Bonelli, alla domanda se la coalizione di cui fa parte dia per scontata la sconfitta, dice: “No assolutamente. Dev’essere chiara una cosa: questo sistema elettorale non è un proporzionale puro, ha una sua quota di maggioritario, chi prende un voto più dell’altro vince. Penso che oggi il centrosinistra sia l’unica alleanza competitiva per evitare questo scenario”.