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Crisanti a Sky TG24: “Candidatura Pd? Non mi aspettavo tanto clamore"

Politica
©IPA/Fotogramma

Queste le parole del microbiologo in riferimento alle polemiche scaturite dopo l'annuncio della sua candidatura per il Pd nella circoscrizione Europa. La bagarre era iniziata già ieri, portata avanti soprattutto dal Centrodestra. Puntuale, oggi, è arrivata la replica al leader della Lega, Matteo Salvini, che si era espresso sulla scelta del partito di Enrico Letta

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“Non mi aspettavo tanto clamore ma quello che non posso accettare è che si mettano in discussione il mio rigore e la mia integrità, su questo non posso fare sconti, specialmente da parte di persone che hanno sbagliato tutti i loro giudizi”. Queste le parole del microbiologo Andrea Crisanti, ospite di Sky TG24, riferendosi a quanto successo dopo l'annuncio della sua candidatura per il Pd nella circoscrizione Europa. “Su questo gli italiani devono riflettere, perché gli errori fatti sono la garanzia degli errori che faranno”, ha poi aggiunto. (VERSO LE ELEZIONI, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

“Senza misure numeri Covid raddoppiavano”

“Se l'8 marzo non fossero state implementate le misure di distanziamento sociale, i modelli matematici indicano che chiaramente il numero delle vittime in Italia sarebbe stato superiore al doppio di quello che abbiamo avuto”, ha detto ancora Crisanti, a proposito delle decisioni prese durante le fasi più delicate della pandemia Covid e in riferimento alle polemiche innescatesi dopo l'annuncio della sua candidatura. “Questo è facilissimo da dimostrare: basta andare sui vari articoli che sono stati pubblicati, che dimostrano chiaramente com'era la dinamica della trasmissione del virus, qual era la mortalità e in assenza di vaccini quello che sarebbe successo. Ma, poi, d'altronde abbiamo degli esempi evidenti: basta vedere quello che è successo in Brasile con Bolsonaro”, ha argomentato ancora.

La polemica con Salvini

“Errori di valutazione non sono stati fatti solo sul Covid, basta pensare alla posizione politica di Salvini su Putin, oggi saremmo dalla parte di Putin.  Io voglio far riflettere gli italiani su quello che questa persona dice, che non si può cancellare con un colpo di spugna. Penso che gli italiani dovrebbero preoccuparsi per il futuro, non tanto per il passato”. Questo, poi, il passaggio sulla polemica scaturita con il leader della Lega, Matteo Salvini.  

La bagarre sulla candidatura

La bagarre sulla candidatura del microbiologo era già iniziata ieri, dopo l'annuncio del Partito democratico, fomentata soprattutto da parte dal Centrodestra. “Il viro-star oggi dice: 'sono iscritto al PD da sei anni', fino a ieri era un virologo, uno scienziato, un super tecnico al di sopra delle parti. Fra lui e Speranza, adesso si capiscono tante cose…”, aveva scritto proprio Salvini. Oggi la secca replica del virologo: “Salvini? Se fossimo stati nelle sue mani ora ci sarebbero 300mila vittime di Covid al posto di 140mila”. Tante le reazioni dei leghisti. “Nessuna lezione di morale da Crisanti che, mentre le Regioni a guida Lega erano in prima linea a combattere una battaglia inaspettata e senza precedenti contro un virus allora sconosciuto, era impegnato nel suo show televisivo con finalità adesso note a tutti”, ha detto Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato. Il Partito democratico, comunque, si è schierato a difesa del virologo: “Chi attacca Andrea Crisanti attacca la storia e la bellezza della nostra comunità all'estero. Lui, figlio di una madre single, ha potuto studiare grazie a un aiuto economico di uno zio emigrato in America e conosce molto bene le fatiche degli italiani all'estero. Per questo chi lo attacca sfregia le storie dei nostri connazionali, dimostrando di non avere rispetto per il nostro Paese”. Queste le parole di Lia Quartapelle della segreteria Pd.

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