Ultimo giorno di scuola, Bianchi a Sky TG24: "Mascherina simbolo di sicurezza per tutti"

Politica

Il ministro dell'Istruzione: "Si metta l’accento sul fatto che stiamo dando gli esami in maniera regolare, non che gli studenti indossano ancora la mascherina". Sul futuro della didattica a distanza: "Sarà complementare alle lezioni in aula, in questi anni abbiamo imparato a usare strumenti digitali"

ascolta articolo

“Quando a settembre abbiamo deciso di aprire le scuole in presenza abbiamo fatto un patto: garantire la sicurezza di tutti. La mascherina è il simbolo di questo patto di vicinanza. Si metta l’accento sul fatto che stiamo dando gli esami in maniera regolare, non che abbiamo la mascherina”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Sky TG24 sulla regola che dispone l’uso delle mascherine anti Covid-19 durante gli esami di maturità al liceo (IL CALENDARIO - I CRITERI DI VALUTAZIONE). Bianchi ha voluto “ringraziare le ragazzi e i ragazzi, il personale della scuola” per l’anno scolastico che si sta chiudendo in questi giorni in tutta Italia. “Tutto sommato chiudiamo un anno difficile ma abbiamo fatto bene a tornare in presenza a scuola, abbiamo avuto difficoltà ma ho visto che c'è stato tanto entusiasmo. Chiudiamo con serenità un anno difficile che ci ha portato però tante soddisfazioni. Bene abbiamo fatto tutti a voler tornare a  scuola", ha detto il ministro.

“Verso una nuova normalità con la scuola al centro”

Il prossimo anno scolastico vedrà ancora gli studenti italiani indossare le mascherine anti Covid-19? “Le mascherine sono simbolo dello sforzo collettivo che il Paese ha fatto. In due anni siamo riusciti a vaccinare quasi la totalità della popolazione. Andiamo avanti con attenzione per la vita di tutti, e nella vita di tutti c’è anche l’attenzione per la sicurezza degli altri. È questo il tema”, dice Bianchi, riconoscendo che il dibattito sull’utilizzo delle mascherine nell’opinione pubblica rappresenta più che altro la volontà di tornare alla normalità pre-pandemia. Sul punto, Bianchi dice che non si tornerà più alla situazione che avevamo prima del 2020. O meglio, sottolinea il ministro, “ci sarà una nuova normalità, una nuova vita collettiva di cui la scuola deve essere il centro”.

didacta-firenze-2022

vedi anche

Didacta, ecco il futuro ibrido della scuola

“Strumenti digitali sono qui per restare”

Un altro grande tema degli ultimi due anni è stato il ricorso alla didattica a distanza nei tempi peggiori della pandemia. Da un lato ha permesso di non interrompere il percorso educativo degli studenti, dall’altro è stato criticato perché difficile da gestire e poco “umano”. “Abbiamo imparato un mucchio di cose in questo periodo. Abbiamo imparato su tutto il territorio nazionale a usare gli strumenti digitali. Il problema è che era in sostituzione della scuola in presenza”, dice Bianchi, aggiungendo che in futuro digitalizzazione e scuola in presenza saranno invece “complementari”.

Foto Claudio Furlan - LaPresse 
15 Giugno 2020 Milano (Italia) 
News
Preparativi per gli esami di maturità al Liceo Parini durante l’emergenza coronavirus


Photo Claudio Furlan - LaPresse
15 June 2020 Milano (Italy)
News
Preparations for high school exams at Liceo Parini during the coronavirus emergency

vedi anche

Maturità 2022, come calcolare il voto con la conversione dei crediti

Insegnanti e formazione

Un altro tema emerso in pandemia è stato quello della difficoltà di reclutare personale competente e formato. “La scuola ha reagito bene, è stata capace di affrontare quello che ci dicevano che non avremmo mai potuto fare. Invece lo abbiamo fatto”, dice Bianchi, riconoscendo l’importanza del “personale tecnico e amministrativo”: lavoratori “che non si vedono, ma sono fondamentali” nel sistema scolastico. Grande attenzione, continua il ministro, in questi giorni è rivolta al tema della preparazione degli operatori scolastici, anche del personale sostitutivo. Bisogna tenere a mente, dice Bianchi, che la formazione di chi lavora a scuola non è solo quella iniziale, ma anche quella che va “da persona a persona”: il mestiere dell’insegnante “si impara perché c’è un insegnante più anziano che insegna ai più giovani ad avere un rapporto con i ragazzi”. 

Una studentessa inizia il colloquio al liceo Alfieri di Torino durante il primo giorno degli esami di maturità, 17 gugno 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

vedi anche

Maturità 2022, i nomi dei presidenti di commissione esterni

Politica: I più letti