In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Referendum sull’eutanasia, perché la Corte Costituzionale l’ha dichiarato inammissibile?

Politica
©Ansa

La Consulta ha bocciato il quesito proposto dall'Associazione Coscioni e appoggiato da una serie di associazioni. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni, ma l'ufficio stampa della Corte ha anticipato le motivazioni: se all’eventuale referendum vincessero i sì, le norme che resterebbero in piedi non assicurerebbero la tutela minima delle persone più deboli e più esposte

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

La Corte Costituzionale ieri, martedì 15 febbraio, ha bocciato il referendum sull’eutanasia, dichiarando inammissibile il quesito proposto dall'Associazione Coscioni e appoggiato da una serie di associazioni. Perché si è arrivati a questa decisione?

Le motivazioni della Corte Costituzionale

Per arrivare alla decisione sull’eutanasia, ci sono volute tre ore di camera di consiglio. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni, ma l'ufficio stampa della Corte ha anticipato le motivazioni. La Consulta, si legge, ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, "a seguito dell'abrogazione, ancorché parziale, della norma sull'omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili". Insomma, secondo la Corte, se all’eventuale referendum vincessero i sì le norme che resterebbero in piedi non assicurerebbero la tutela minima delle persone più deboli e più esposte.

leggi anche

Referendum: "No quesito su cannabis. Eutanasia? Decida politica"

Bocciato il referendum sull’eutanasia

Dato che la Consulta ha dichiarato l’inammissibilità, non ci sarà quindi il referendum sull’eutanasia per il quale erano state raccolte oltre 1 milione e 200mila firme: se la decisione fosse stata diversa, probabilmente si sarebbe andati al voto in primavera, forse il prossimo aprile. Il referendum sull’eutanasia legale (che i giuristi definiscono "omicidio del consenziente”) era stato promosso dall’associazione Luca Coscioni, con il supporto di altre associazioni e anche alcuni partiti (+Europa, Possibile, Radicali italiani e Sinistra Italiana). Aveva come obiettivo quello di depenalizzare l'omicidio del consenziente, punito dall'articolo 579 del codice penale con la reclusione da 6 a 15 anni. Con alcune eccezioni: restava, ad esempio, reato se si trattava di un minore e in quel caso si sarebbero applicate le pene previste per l'omicidio. Da più parti, dopo la bocciatura della Corte Costituzionale, è arrivato l’invito ad affrontare il tema del suicidio assistito in Parlamento, approvando una legge che lo regolamenti.

approfondimento

L’eutanasia in Europa, in quali Paesi è legale e in quali no