Decreto Covid, Speranza: "Nessuna limitazione ai vaccinati in zona rossa. Ora fase nuova"

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Il Consiglio dei ministri ha approvato le nuove norme, illustrate in conferenza stampa dal ministro della Salute Speranza e dell'Istruzione Bianchi. La Lega non ha partecipato al voto sulla scuola perché "discrimina gli studenti non vaccinati"

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto con le nuove norme anti-Covid che riguardano la scuola, lo stop alle restrizioni per i vaccinati in zona rossa e la durata del Green Pass. L'esecutivo guidato da Mario Draghi ha stabilito, tra l'altro, nuove regole sulla didattica a distanza e sulla quarantena degli studenti. "La scuola in presenza è da sempre una priorità di questo governo. Vogliamo un'Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi", ha detto il premier durante la riunione. Al termine del Cdm c'è stata la conferenza stampa del ministro della Salute Roberto Speranza e quello dell'Istruzione Patrizio Bianchi per spiegare le novità (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI - LE NUOVE MISURE - COSA CAMBIA PER LA SCUOLA).

Le nuove misure su Green Pass, zone rosse e viaggiatori

Con il calo dei ricoveri delle ultime settimane, ha detto Speranza, "siamo in una fase e in un tempo nuovo. Le scelte che abbiamo compiuto sono molto rilevanti". Il ministro ha confermato che il Green Pass per chi ha la terza dose di vaccino non avrà più limiti di tempo, e ha spiegato che "se una Regione finisce in zona rossa, le limitazioni connesse non riguarderanno le persone vaccinate". Inoltre, ha parlato delle misure per chi arriva in Italia: "Restano vigenti le ordinanze firmate nei giorni scorsi e non c'è una modifica delle modalità di accesso e di ingresso nel nostro Paese, ma con questo provvedimento creiamo le condizioni per cui nel caso di persone vaccinate che nei loro Paesi hanno o vaccini diversi dai nostri, come quello russo o cinese, oppure europei che hanno una vigenza temporale diversa, l'accesso ai nostri servizi sarà consentito con l'aggiunta di un tampone. È una scelta che facciamo per favorire la permanenza di queste persone, ma non cambiano le regole di ingresso in Italia disciplinate invece dall'ordinanza". Il ministro ha anche sottolineato che "sullo smart working restano vigenti i provvedimenti attuali, non c'è stata nessuna modifica dal Cdm".

Le novità per la scuola

Il ministro ha parlato anche della scuola: "È il cuore del nostro Paese e vogliamo lavorare per ridurre il più possibile la didattica a distanza". E ha annunciato: "Questa è un fase diversa, quindi abbiamo deciso che i vaccinati non andranno più in Dad e nei pochi casi di Dad questa durerà 5 giorni rispetto ai 10 attuali". I cambiamenti, ha spiegato, riguardano tutti i gradi della scuola: nella scuola dell'infanzia si va in Dad con 5 casi, nella primaria si va in Dad con 5 casi ma ci vanno solo i non vaccinati, nella secondaria dopo 2 casi vanno in Dad solo i non vaccinati. "Per la scuola, il nuovo modello può prevedere anche il tampone fai da te. Lavoriamo a un investimento su questo, perche i tamponi in autotesting possono essere uno strumento utile", ha evidenziato. 

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Bianchi: "Verso una nuova normalità"

Presente alla conferenza stampa anche il ministro Bianchi. "Abbiamo l'81,3% degli alunni in presenza, il 92% dei docenti e il 93,2% del personale tecnico amministrativo", ha detto. "Stiamo marciando verso una nuova normalità con tutta la cautela che ci deve essere, perché il virus c'è ancora ed è significativamente presente, sia nelle scuole che nelle nostre vite", ha aggiunto. Sulle nuove regole che distinguono tra studenti vaccinati e non, ha sottolineato: "Introdurre l'opportunità per i vaccinati di restare a scuola e non per i non vaccinati non è assolutamente un tentativo di discriminazione da parte del governo. È invece una indicazione di marcia per il riconoscimento di quelle famiglie che hanno fatto questa scelta. C'è la necessità di accelerare la disponibilità di dare a tutti i bimbi quest'opportunità e ne ho già parlato con il commissario Figliuolo". Poi, riguardo alla Dad: “Non è il male assoluto, è stata un strumento fondamentale che ha garantito un collegamento continuo con i ragazzi in un momento molto difficile. Noi siamo stati coerenti e abbiamo scelto la didattica in presenza, ma la Dad non va demonizzata, è stata una grande risorsa".

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La Lega non vota le misure sulla scuola

I ministri della Lega non hanno partecipato al voto delle nuove norme anti-Covid su Dad e quarantene a scuola. I leghisti hanno spiegato di aver deciso di non votare perché le regole introdotte "discriminano i bambini non vaccinati". "Pur condividendo le misure di apertura contenute nel decreto approvato oggi in Cdm, in coscienza non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati. I dati ci dicono, per fortuna, che i contagi scendono quotidianamente e nostro dovere è lavorare con determinazione alle questioni concrete per risolvere i problemi del Paese", hanno fatto sapere i ministri leghisti Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia ed Erika Stefani. "Non c'è alcuna discriminazione e i vaccini sono lo strumento che ci sta consentendo di aprire una fase nuova. La curva sta piegando senza azioni forti, mentre altri Paesi hanno dovuto attuare forme di chiusura significative. Se ciò è possibile è perche il 91% degli italiani ha risposto al vaccino. Quindi su questa linea dobbiamo insistere", ha risposto in conferenza stampa Speranza. "Non c'è stato nessuno scontro o polemica. Vi è stata una precisazione da parte dei colleghi della Lega che è stata registrata con la massima attenzione e con la massima responsabilità da parte di tutti. Questo rispetto ad oggi, sul futuro non posso rispondere", ha detto Bianchi. "Quanto accaduto in Cdm è un atto preoccupante che rischia di aumentare l'instabilità e creare nuova confusione nel Paese", hanno invece commentato fonti del Nazareno.

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Nel corso del Consiglio dei ministri, secondo quanto è trapelato, il premier Draghi ha detto che i nuovi "provvedimenti vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese". "Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

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"Annunceremo un calendario delle riaperture"

"Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura", ha detto ancora Draghi. "Sulla base dell'evidenza scientifica, e continuando a seguire l'andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti", ha aggiunto.

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