Parità salariale, con l'approvazione del Senato il testo è legge: ecco cosa prevede
Il via libera all'unanimità di Palazzo Madama è arrivato dopo l'ok della Camera. Il testo unico a firma di Chiara Gribaudo prevede modifiche al codice sulle pari opportunità tra uomo e donna per ridurre il "gender pay gap" nelle retribuzioni. "Quella di oggi è una giornata di festa per tutte le donne”, ha commentato la deputata. Tra le novità anche nuovi strumenti che favoriscono la conciliazione tra lavoro e vita privata
La parità salariale tra uomo e donna è legge. Il testo unico sulla materia è stato approvato all’unanimità al Senato, dopo essere passato alla Camera lo scorso 13 ottobre. Ad annunciarlo in una nota è la presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama, Susy Matrisciano (M5S), dopo il via libera dato al provvedimento della commissione in sede deliberante
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La legge a firma di Chiara Gribaudo (deputata Pd) prevede modifiche al codice sulle pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo, in modo da ridurre il "gender pay gap" nelle retribuzioni
La Camera approva all'unanimità la legge sulla parità salariale, ora esame del Senato
Le realtà virtuose sul fronte dell'uguaglianza verranno premiate, giacché sarà istituita dal 1° gennaio 2022 la certificazione della parità di genere, se ci si applica per ridurre il divario di genere, in relazione alle opportunità di crescita in azienda, e viene introdotto, sempre il prossimo anno, uno sgravio contributivo dell'1% nel limite di 50.000 euro annui (con una dotazione di 50 milioni complessivi)
La legge prevede l'estensione dell’obbligo di redazione del rapporto sulla situazione del personale anche alle aziende, sia pubbliche che private, che abbiano più di 50 dipendenti (oggi è prevista solo per chi ne ha più di 100). Inoltre si estende alle aziende pubbliche la normativa della legge Golfo-Mosca sulle "quote rosa" negli organi collegiali di amministrazione delle società quotate in Borsa
Lavoro, l'85% dei posti persi ad agosto riguarda le donne
La disciplina integra la nozione di discriminazione diretta e indiretta, includendo gli atti di "natura organizzativa, o oraria" che sfavoriscono le donne. Nel mirino i trattamenti che "in ragione del sesso, dell'età anagrafica, delle esigenze di cura personale o familiare, dello stato di gravidanza nonché di maternità o paternità, anche adottive", pongono o possono porre la lavoratrice in "posizione di svantaggio rispetto alla generalità degli altri", generano "limitazione delle opportunità di partecipazione" e creano ostacoli alla carriera
Lavoro e disparità di genere: le cause della differenza di retribuzione tra uomini e donne
Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell'Università Cattolica, la differenza nello stipendio netto mensile a cinque anni dal conseguimento della laurea è di oltre 500 euro tra uomini e donne: 1.969 contro 1.403 euro
Anche a parità di mansioni, secondo il Gender Gap Report 2021 di JobPricing, lo stipendio lordo annuo delle donne è inferiore dell'11,5% rispetto a quello degli uomini
Lo scarto tra gli stipendi cresce con l'aumentare del livello di istruzione. Il gap salariale è del 5,4% tra i diplomati delle scuole professionali, sale al 10,4% tra i non laureati e al 30,4% tra i laureati, per raggiungere il 46,7% tra chi ha conseguito un master
“Grazie all'impegno del Movimento, volto a ottenere l'assegnazione in sede deliberante alla commissione Lavoro del Senato, il testo unificato sulla parità di opportunità sarà a breve legge dello Stato italiano", ha dichiarato Matrisciano
"Quella di oggi è una giornata di festa per tutte le donne che hanno combattuto e lottato per dare nuove tutele alle lavoratrici, per tutte coloro che sono sottopagate, discriminate o che sono state scartate perché donne. Questa legge la dedichiamo a loro, ora avranno gli strumenti per difendere i loro diritti", ha affermato Gribaudo