Governo, Di Maio: "No scossoni. Chi minaccia la crisi, minaccia la ripresa del Paese"
PoliticaIl ministro degli Esteri, intervistato da Repubblica: "Non vedo nessun rischio per l'esecutivo. Nel Movimento facciamo tutti parte della stessa comunità". E sulla possibilità di un voto anticipato dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, afferma: "Non c'è in questo momento nessuno che parli di elezioni anticipate e non penso ci saranno scossoni nei prossimi 6 mesi"
"Non ci saranno scossoni. Chi minaccia il governo, minaccia la ripresa del Paese". A dirlo, in un'intervista a Repubblica, è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che è sicuro: "Non vedo nessun rischio per l'esecutivo. Nel Movimento facciamo tutti parte della stessa comunità". E sul rischio di un voto anticipato dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, afferma: "Non c'è in questo momento nessuno che parli di elezioni anticipate e non penso ci saranno scossoni nei prossimi 6 mesi".
"Pnrr ultima occasione che abbiamo per allinearci a competitor europei"
Di Maio ha anche spiegato: "Se pensiamo a nuove elezioni con 200 miliardi da spendere, non ci stiamo concentrando sui bisogni del Paese. La pandemia ha cambiato tutto e se la politica non si adegua si aprirà un vuoto". Per il ministro, "le persone chiedono stabilità, prospettiva, concretezza. La sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza è l'ultima occasione che abbiamo per allinearci ai competitor europei. Se blocchiamo tutto in Europa diranno: ecco, sempre i soliti".
Riforma giustizia, "linea M5s è votare a favore"
Mentre sulla riforma della giustizia, Di Maio ha sottolineato: "La fiducia alla Camera è arrivata. E sarà così anche al Senato, perché la linea dei 5 stelle è votare a favore di questa riforma. Io direi che, alla fine, il Movimento ha dimostrato compattezza. Sta garantendo il suo supporto e continuerà a essere determinante". E sui rapporti con l'ex premier Giuseppe Conte, ha chiarito: "La fiducia tra me e Conte non è in discussione, ma da giorni sono io che ricevo attacchi con delle veline e confido ancora che arrivino smentite. Quello che non si è capito è che queste diatribe interne non indeboliscono solo il Movimento, ma chi lo guida. È sempre stato così".