Alla Farnesina la XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d'Italia nel mondo si è aperta con i saluti per ministro Tajani. Il presidente della Repubblica nel suo intervento ha parlato anche dei "nuovi focolai di instabilità in aree dove la fragilità politica e sociale è divenuta ormai strutturale". In questo contesto "organismi sovranazionali come l'Unione Europea possono consentire di raggiungere la massa critica necessaria a evitare di ricadere in ambizioni velleitarie"
“In tempi difficili ci si affida alla diplomazia”. Parlando di conflitti, di frammentazione politica e sociale e del ruolo dei diplomatici professionisti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto alla Farnesina in occasione della XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d'Italia nel mondo. "La situazione internazionale imprevedibile e, per qualche aspetto, sorprendente, provoca disorientamento”, ha detto il capo dello Stato. “L'inquietudine del pessimismo che ne deriva non deve indurre a ritenere ineluttabile il processo che vede l'ordine geopolitico che avevamo contribuito a costruire mostrare crepe sempre più estese e profonde, con conflitti che credevamo consegnati per sempre alla storia riacutizzati, lambendo regioni a noi vicine. Così come l'affacciarsi di nuovi focolai di instabilità in aree dove la fragilità politica e sociale è divenuta ormai strutturale, con l'emergere di paradigmi che vedono prevalere interessi particolari che, sovente, sfidano la legalità internazionale".
Mattarella: “Ue sia aiuto contro ambizioni velleitarie”
I lavori alla Farnesina si sono aperti con i saluti istituzionali del ministro degli Esteri, Antonio Tajani che ha lasciato poi la parola al presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha quindi parlato della disinformazione che, anche nei Paesi dell’Occidente, mina la stabilità democratica. “Pericolose attività di disinformazione - ha affermato il presidente - tendono ad accreditare una presunta vulnerabilità delle opinioni pubbliche dei Paesi democratici. Cercano di affermarsi inediti ma opachi centri di potere”. Per mettere un freno anche a questi “centri di potere”, istituzioni come l’Unione europea possono giocare un ruolo fondamentale. "Nel contesto attuale - ha sottolineato Mattarella - è possibile essere protagonisti puntando su due ambiti, quello multilaterale e quello degli organismi sovranazionali come l'Unione Europea che possono consentire di raggiungere la massa critica necessaria a evitare di ricadere in ambizioni velleitarie".
Mattarella: “In tempi difficili ci si affida alla diplomazia”
Il presidente Mattarella come prima cosa ha espresso “l'apprezzamento della Repubblica al nostro Servizio diplomatico, alle donne e agli uomini che, giorno per giorno, assicurano la presenza del nostro Paese in ogni parte del mondo. Alcuni commentatori sostengono che quelli attuali non siano tempi facili e perfino inadatti per la diplomazia e, dunque, per quanti la esercitano per vocazione e professione. Sono in errore. E' esattamente in tempi difficili - ha spiegato il capo dello Stato - che la diplomazia si trova a dispiegare una delle sue caratteristiche più preziose: la ricerca di percorsi per uscirne e di spazi di dialogo. A chi ci si affida, infatti, per tracciare in concreto percorsi di negoziato e alternative possibili, anche nelle condizioni più complesse se non alla funzione diplomatica?”. I diplomatici, ha detto Mattarella, non sono solo dei “meri portaordini nel contesto internazionale”: anzi, a loro ci si rivolge “come sperimentati professionisti, capaci di elaborare soluzioni e alternative sulla base delle scelte assunte dalle nostre libere istituzioni. Importanti traguardi, conseguiti dalla comunità internazionale a partire dalla seconda metà del secolo scorso, sono il risultato di un impegno di grande efficacia della cooperazione tra gli Stati, agevolato dalle istituzioni multilaterali, a cominciare dall'ONU, e dalla prassi diplomatica". La diplomazia è fondamentale per l’Italia e la sua posizione in Europa e nel mondo: “Lo è perché il nostro Paese ha sempre saputo gestire in modo efficace il soft power di cui è portatore".
Ucraina e Medio Oriente
"Appare a dir poco singolare che, mentre si affacciano, in ambito internazionale, esperienze dirette a unire Stati e a coordinarne le aspirazioni e le attività, si assista a una disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti della Unione Europea, alterando la verità e presentandola anziché come una delle esperienze storiche di successo per la democrazia e i diritti dei popoli, sviluppatasi anche con la condivisione e l'apprezzamento dell'intero Occidente, come una organizzazione oppressiva se non addirittura nemica della libertà". Dando uno sguardo al contesto internazionale dunque, per Sergio Mattarella è “evidente che è in atto un'operazione, diretta contro il campo occidentale, che vorrebbe allontanare le democrazie dai propri valori, separando i destini delle diverse nazioni. Non è possibile distrarsi e non sono consentiti errori". Tutto ciò ha a che fare anche con i conflitti che stanno sconvolgendo gli equilibri mondiali. In primis “l’aggressione russa ai danni dell'Ucraina, con vittime e immani distruzioni, e con l'aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro nella Conferenza di Helsinki sulla Cooperazione e Sicurezza nel continente". In Medio Oriente c’è poi “la tragedia di Gaza, con il suo carico di sofferenza civile e il persistente alto rischio di escalation, continua a esporre il Medio Oriente a nuove lacerazioni: il raggiungimento del cessate-il-fuoco, per quanto fragile, richiede il fermo sostegno di tutta la Comunità internazionale".
Mattarella: "Crescono conflitti ibridi"
"Ovunque, le conseguenze di fenomeni globali, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze economiche, alle crisi energetiche, si sommano al riaffiorare di radicalismi ed estremismi che rendono, talvolta, difficili le pacifiche convivenze negli stessi Stati e fra gli Stati. Una condizione che viene alimentata da flussi informativi manipolativi che, nell'ambito di conflitti ibridi condotti con vari strumenti ostili, congiungono fronte interno e fronte esterno". Per il presidente della Repubblica, a tutto ciò si aggiunge "paradossalmente l'evoluzione tecnologica degli armamenti e l'uso dell'intelligenza artificiale che espongono a rischi accresciuti. Nei domini più pericolosi, affidare ad algoritmi la decisione sulla vita e la morte segnerebbe un arretramento drammatico della sicurezza collettiva. Penso che sia molto sottile il crinale tra l'illusione del dominio infallibile delle Intelligenze Artificiali e la prevalenza definitiva della stupidità naturale, che purtroppo, come nel noto aforisma, attribuito ad Albert Einstein, può tendere all'infinito".