Il primo firmatario della proposta di legge contro le discriminazioni e i crimini d'odio, che ora è all'esame del Senato, ha commentato la nota conseganta al governo italiano dalla Santa Sede
"È una legge di civiltà ed è importante che il Parlamento colga l'occasione per approvarla". Così il deputato Pd Alessandro Zan, primo firmatario del ddl omonimo, ha commentato a Sky TG24 la vicenda della nota consegnata dal Vaticano alla Farnesina, in cui la Santa sede chiede di modificare il disegno di legge. "Quella del Vaticano è un'ingerenza di campo senza precedenti nella storia dei due Paesi", ha detto. La proposta di legge, ora all'esame del Senato, introduce nell’ordinamento misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità.
"Un intervento a gamba tesa sul Parlamento"
Secondo l’attivista, l'intervento vaticano, senza precedenti, non è “un'iniziativa per esprimere una posizione morale o teologica da parte della Chiesa che si è sempre espressa tramite la Cei. Qui si è usata la via diplomatica e si fa leva sul Concordato. Trovo sia un intervento a gamba tesa sul Parlamento", ha commentato Zan, mentre è in corso a palazzo Madama l'informativa del presidente del Consiglio Mario Draghi. "Le indicazione dalla Cei - prosegue - sono sempre state ponderate e rispettose dell'autonomia del Parlamento".
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"Se modifichiamo il testo rischia di arrivare a un binario morto"
“Non voglio comprimere le prerogative del Senato, ma se modifichiamo il ddl adesso rischia di arrivare a un binario morto. Tra tutte le incombenze e adempimenti di questa legislatura, non c’è molto tempo. Confido nella responsabilità della classe dirigente”, ha specificato Zan. L'onorevole ha sottolineato anche che "si tratta di una legge che il Paese aspetta da più di 30 anni e che l'Italia non può non approvare".
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"L'Italia è il Paese con più omicidi verso persone transessuali"
“Ricordo a chi vorrebbe cancellare le parole 'identità di genere' dalla legge che questo concetto è stato inserito per contrastare le violenze e le discriminazioni”, ha detto il parlamentare. “L’Italia è il Paese con il più alto numero di omicidi verso le persone transessuali di tutta Europa - ha aggiunto – Bisogna necessariamente intervenire con una legge che protegga le vittime più vulnerabili”.