Il monito del premier all'evento a Roma: "Lo Stato investa sulle donne e sul miglioramento della loro condizione". Presente anche Papa Francesco, i due si sono scambiati una stretta di mano. Il pontefice ha promosso l'assegno unico: "Se le famiglie ripartono, tutto riparte"
"Un'Italia senza figli è un'Italia che non crede e non progetta. È un'Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire". È il monito lanciato dal premier Mario Draghi nel suo intervento agli Stati generali della natalità, all'Auditorium della Conciliazione a Roma. All’evento è presente anche Papa Francesco, che al suo arrivo è stato accolto dal premier con il quale ha scambiato una stretta di mano. "Finalmente in Italia si è deciso di trasformare in legge un assegno, definito unico e universale, per ogni figlio che nasce", ha detto il pontefice durante il suo intervento. "Se le famiglie non sono al centro del presente, non ci sarà futuro; ma se le famiglie ripartono, tutto riparte". All’evento sono presenti anche la ministra Elena Bonetti, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la sindaca di Roma Virginia Raggi, il presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari Gigi De Palo.
Draghi: “Lo Stato investa sulle donne e sulla possibilità di avere figli”
"La consapevolezza dell'importanza di avere figli è un prodotto del miglioramento della condizione della donna, e non antitetico alla sua emancipazione”, ha sottolineato Draghi. “Lo Stato deve dunque accompagnare questa nuova consapevolezza. Continuare a investire sul miglioramento delle condizioni femminili. E mettere la società - donne e uomini - in grado di avere figli".
“Assegno unico epocale, prossimo anno esteso a tutti”
Draghi ha poi spiegato che "al sostegno economico delle famiglie con figli è dedicato l'assegno unico universale. Da luglio la misura entrerà in vigore per i lavoratori autonomi e i disoccupati, che oggi non hanno accesso agli assegni familiari. Nel 2022, la estenderemo a tutti gli altri lavoratori, che nell'immediato vedranno un aumento degli assegni esistenti". Il premier ha aggiunto: "Le risorse ammontano a oltre 21 miliardi, di cui almeno sei aggiuntivi rispetto agli attuali strumenti per le famiglie. L'assegno unico ci sarà anche negli anni a venire, è una di quelle misure epocali su cui non ci si ripensa l'anno dopo".
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Papa Francesco ha espresso “apprezzamento alle autorità” per l’introduzione dell’assegno unico “e auspico che questo assegno venga incontro ai bisogni concreti delle famiglie, che tanti sacrifici hanno fatto e stanno facendo, e segni l'avvio di riforme sociali che mettano al centro i figli e le famiglie”. E sulla condizione femminile: "Penso con tristezza, alle donne che sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli o devono nascondere la pancia. Com'è possibile che una donna debba provare vergogna per il dono più bello che la vita può offrire? Non la donna, ma la società deve vergognarsi, perché una società che non accoglie la vita smette di vivere. I figli sono la speranza che fa rinascere un popolo!".