I 5 stelle provano a ripartire da Conte. Grillo convoca per domenica un vertice dei big

Politica

L'incontro dovrebbe tenersi il 28 febbraio a Marina di Bibbona, a casa del comico. Secondo quanto si apprende, dovrebbero esserci da Luigi Di Maio a Roberto Fico fino a Davide Casaleggio e allo stesso Giuseppe Conte. L’ex premier potrebbe avviare la rifondazione, ma con le regole attuali non può guidare il Movimento

A Marina di Bibbona, casa di Beppe Grillo, domenica 28 febbraio si riunisce lo stato maggiore del Movimento 5 Stelle. Secondo quanto si apprende, all’appuntamento dovrebbero confluire i "big": da Luigi Di Maio a Roberto Fico fino a Davide Casaleggio e a Giuseppe Conte. Ma, al di la di come finirà il vertice, è proprio dall’ex premier che potrebbe passare la rifondazione. Ed è Luigi Di Maio, in primis, a "chiamare" l'avvocato del popolo per rilanciare i pentastellati.

Il cammino di Conte verso la leadership M5s 

Ci sono comunque diversi ostacoli da superare. Conte, infatti, non è ancora iscritto al Movimento e non può quindi partecipare alla corsa per il Comitato a 5 (occorre essere iscritti da almeno 6 mesi). Ma rimandare il voto sulla nuova leadership è difficile, anche perché prolungherebbe la reggenza di Vito Crimi. Più probabile che il voto sulla "segreteria" si tenga e che sia il nuovo organo a eleggere un primus inter pares o a cambiare lo Statuto prevedendo una nuova figura, per la quale a quel punto l'elezione di Conte dovrebbe avvenire con numeri schiaccianti.

Alessandro di Battista al museo Archeologico Virtuale di Ercolano per illustrare il programma ambientale del Movimento 5 Stelle. Errcolano, 12 Gennaio 2018. "Il Movimento parla di bonifiche, di potenziare il Ministero dell'Ambiente che in un Paese normale dovrebbe essere importante quanto quello dell'Economia" ha spiegato Di Battista "perché una politica ambientale seria, non solo aumenta la qualità della vita dei cittadini, ma crea posti di lavoro".       ANSA/CESARE ABBATE

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Il ruolo di Di Maio

Nel frattempo è Di Maio a tracciare la strada per un Movimento moderato, europeista, atlantista e centrista. L'alleanza con Pd e Leu, per il titolare della Farnesina, resta una prospettiva. Ma nel Movimento "governista" non si nasconde una qualche preoccupazione per le vicende interne al Pd legate alla segreteria di Nicola Zingaretti. Ma la chiamata a Conte rimane: “Metta la parola fine alle nostre ambiguità e ai nostri bizantinismi", sottolinea Di Maio.

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