Il presidente del Consiglio uscente non correrà per la carica di sindaco di Roma ma punta a sostituire Padoan alla Camera. La decisione sarebbe arrivata nel fine settimana, con M5s e Pd concordi
Al momento sono solo rumor, nulla di certo è stato ancora scritto, ma il destino di Giuseppe Conte sembra delinearsi sempre più concreto all’orizzonte nella forma di un seggio da parlamentare. Secondo fonti citate dal Corriere della Sera, infatti, nella notte tra sabato e domenica il presidente del Consiglio uscente avrebbe preso la sua decisione.
No al Campidoglio
Non farà il sindaco di Roma, carica per la quale il suo nome era circolato ed era stato vagliato da Movimento 5 stelle e Partito democratico, al di là delle smentite, ma correrà alle supplettive per la Camera, per raccogliere il posto lasciato libero dall’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dimessosi a novembre per assumere l’incarico di presidente di Unicredit.
leggi anche
Elezioni, Conte sulla sua candidatura a sindaco di Roma: “No grazie”
Data ancora da fissare
La data del voto che potrebbe consacrare Conte come rappresentante dei cittadini, dopo essersi presentato come loro “avvocato” da presidente del Consiglio, ancora non c’è. Spetterà al nuovo governo (LO SPECIALE, IL LIVEBLOG) sceglierla, anche se l’esecutivo uscente aveva fissato un termine entro il 31 marzo. C’è invece il collegio, quello uninominale di Siena, il numero 12 della Toscana, che comprende il capoluogo di provincia e altri trentacinque comuni vicini.
leggi anche
Crisi di governo, Conte: "Non entrerò nel governo Draghi"
Candidatura congiunta M5s-Pd
La candidatura di Conte è stata vagliata prima all’interno del Movimento, poi proposta a Goffredo Bettini, che l’ha sottoposta alla segreteria del Pd. Conte sarebbe dunque un candidato unico per una alleanza che è sempre più orientata a diventare strutturale, confermandosi al di là dell’esperienza di governo del Conte bis, una possibile prova generale per le prossime politiche, in cui dem e pentastellati potrebbero unire le forze per affrontare il centrodestra.