
Dopo aver ottenuto il disco verde alla Camera, il Presidente del Consiglio ha incassato la fiducia anche al Senato con 156 voti favorevoli. I numeri per il governo a Palazzo Madama restano però molto stretti e non blindano la maggioranza assoluta a 161. Ecco come il presidente del Consiglio intende trovare nuovi rinforzi e quali sono i tempi

Con il voto a tarda sera arrivato in Senato, il 19 gennaio, si è chiusa la maratona parlamentare per il premier Giuseppe Conte e l'esecutivo. Al contempo, però, si è aperta la difficile composizione della crisi innescata da Matteo Renzi, con le dimissioni delle ministre di Italia Viva la scorsa settimana. Ecco cosa potrebbe succedere ora
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Dopo aver ottenuto il disco verde alla Camera con 321 sì, il Presidente del Consiglio ha incassato la fiducia anche al Senato con 156 voti favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti. I numeri per il governo a Palazzo Madama restano però molto stretti e non blindano la maggioranza assoluta a 161, rendendo così difficile la governabilità. Conte in un tweet ha però già indicato la strada che intende seguire: "Il governo ha la fiducia, rendiamo più solida la maggioranza"
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La partita del premier rimane comunque in salita. Fra le sue prime mosse è arrivata quella di un vertice per fare il punto, il giorno dopo il voto in Senato. E non si esclude che Conte vada al Colle già oggi. Lì potrà comunicare la volontà di rafforzare la maggioranza al presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Conte incassa la fiducia al Senato con 156 voti favorevoli
La prima opzione nelle mani di Conte è quindi quella di provare ad andare avanti, sperando di sottrarre qualche altro senatore a FI e IV, e mettere così insieme una nuova area politica che gli permetterebbe di parlare di allargamento della maggioranza. Se Conte non riesce a trovare l'appoggio di una forza politica dovrà affidarsi a singoli responsabili che però in qualsiasi momento possono cambiare idea
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L’altra opzione è aprire un dialogo con FI e Iv, che però si è già dichiarata all'opposizione dopo il voto in Senato in cui i suoi senatori si sono astenuti
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Conte sarebbe comunque determinato a chiudere entro gennaio la partita della verifica. Tanti, infatti, i nodi ancora da sciogliere: dal ministero dell'Agricoltura a quello della Famiglia, passando per la delega dei servizi da esercitare fino, soprattutto, all'azione del governo da rilanciare con un nuovo patto di legislatura, a partire dal Recovery plan

Sul piatto anche l'opzione del Conte-Ter con cui si aprirebbe una trattativa lunga con i partiti. A quel punto sarebbero molte le caselle del governo a entrare in discussione

Intanto, il centrodestra dopo il voto a palazzo Madama serra le fila. "Conte non ha una maggioranza solida in grado di guidare il Paese. Al Senato è in piedi solo grazie a transfughi e i senatori a vita: siamo pronti ad andare al Colle per chiedere le elezioni", hanno fatto sapere Matteo Salvini e Giorgia Meloni












