Governo, terminato vertice maggioranza tra Conte e rappresentanti partiti su Recovery Plan

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La riunione a Palazzo Chigi era partita nel tardo pomeriggio: alcuni dei partecipanti erano presenti di persona, altri in videoconferenza. L'obiettivo era portare il testo in Consiglio dei ministri, già forse martedì, evitando le dimissioni della delegazione di Italia viva. Renzi: "Se devo stare in maggioranza a non fare niente, meglio l'opposizione". Conte: "Apprezzare i passi avanti fatti nella bozza".

 Si è concluso poco dopo le 22 il vertice di maggioranza convocato dal premier Giuseppe Conte con i capi delegazione e i rappresentanti dei partiti sul Recovery plan. Alcuni dei partecipanti sono presenti di persona, altri in videoconferenza. Conte vuole cercare di appianare i contrasti con Italia Viva per far approdare il testo del Recovery Plan al Consiglio dei Ministri senza le dimissioni della loro delegazione. Per Matteo Renzi: "Conte è in stallo da 6 mesi". Per il capo del Pd Nicola Zingaretti il rischio di una crisi "è reale, concreto". 

Italia Viva: "Non c'è ancora testo completo del Recovery Plan"

 

"Per tenere in ostaggio un documento, il documento dovrebbe essere disponibile, in mano ai ministri o agli esponenti della maggioranza. Ma il documento sul Recovery Plan non c'è - avrebbe detto la delegazione di Italia Viva nel corso della riunione di maggioranza, augurandosi che il testo venga recapitato 24 ore prima. "Finché non c'è un testo completo dove si capiscano puntualmente i contenuti  - hanno concluso - non c'è alcun motivo di essere convocati in Consiglio dei Ministri". Secondo alcune fonti il Cdm potrebbe essere già martedì prossimo.

Conte: "Apprezzare i significativi passi avanti"
 

"Ciascuna forza può riconoscere l'incidenza delle proprie proposte nella nuova bozza e apprezzare i significativi passi avanti", avrebbe detto il premier Giuseppe Conte, spiegando che non si possono accogliere comunque tutte le richieste nella bozza del piano che, secondo diverse fonti, potrebbe arrivare al Cdm già martedì. Alcuni esponenti di Italia Viva invece ribattono: "Noi vogliamo correre! Nessun rinvio. IV chiede solo chiarezza e trasparenza. Non diamo assensi a scatola chiusa, come invece hanno già fatto altri in passato. Senza Iv avrebbero licenziato un un Recovery Plan del tutto diverso - cotinuano - con poco o niente sulla sanità, sui giovani e sul sud. E con una opaca fondazione sulla cybersicurezza. Un documento che oltretutto nessuno aveva letto".

Renzi: "Se devo stare in maggioranza a non fare niente, meglio opposizione"

"Se devo stare in maggioranza a non fare niente, preferisco andare all'opposizione. Per me le idee sono più importanti delle poltrone. Noi faremo l'opposizione con molta tranquillità", ha dichiarato il leader di Iv Matteo Renzi a Stasera Italia. Sul Recovery Plan: "Non solo il premier non ci ha detto chi l'ha scritto il primo Recovery, ma la maggioranza del Mef non l'aveva letto" - ha incalzato Renzi - "Hanno fatto passi avanti, ma la mia domanda è, ora è possibile avere un testo? Abbiamo avuto solo una sintesi di 13 pagine". Il leader di Italia Viva ha inoltre negato che Conte gli abbia proposto la carica di ministro degli Esteri o dell'Economia. "Non è una questione di posti - ha aggiunto - noi le poltrone le lasciamo".

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Bonafede: "Far saltare recovery plan è da pazzi"

"Iv sta ostacolando e prendendo in ostaggio il Recovery plan. Per M5S Leu e Pd si registrano ottimi passi avanti sulle linee, ora bisogna andare avanti in Cdm e poi inviare il piano in Parlamento. Non perdere più tempo", dicono più fonti di maggioranza presenti al tavolo. "Mentre Renzi chiede in uno studio televisivo di fare presto il suo partito al tavolo di maggioranza chiede il rinvio del Recovery", aggiungono. Secondi fonti del M5S, invece, il capo delegazione Alfonso Bonafede avrebbe dichiarato che "far saltare il Recovery plan sarebbe da pazzi, portiamolo in Consiglio dei ministri il prima possibile e diamo al Parlamento la possibilità di lavorarci in maniera collegiale. Il recovery è un patrimonio ottenuto per il Paese, non per un singolo partito". 

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