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Recovery Plan, Renzi: "Pronto a far cadere Conte se non fa marcia indietro"

Politica
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Il leader di Italia Viva ribadisce la sua contrarietà alla governance per la gestione dei fondi europei proposta dal premier e minaccia: "Se Conte vuole pieni poteri come Salvini, io dico no". Il presidente del Consiglio, secondo Renzi, "non può arrogarsi tutti i poteri dello Stato per spendere questi 200 miliardi"

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"Se Conte vuole pieni poteri come Salvini, io dico no". Il leader di Italia Viva Matteo Renzi, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais, si dice pronto a far cadere il governo se il presidente del Consiglio non farà marcia indietro sulla cabina di regia per la gestione dei fondi europei attraverso il Recovery Plan. Mercoledì Renzi era tornato all’attacco in un duro intervento al Senato prima del voto sul Mes. Il nodo resta sempre lo stesso: Italia Viva, ha spiegato il suo leader, resta contraria alla governance del Recovery Plan proposta da Conte: “Se vuole poltrone, le nostre sono a disposizione", ha aggiunto Renzi alludendo alle possibili dimissioni delle sue ministre, quella dell’Agricoltura Teresa Bellanova e quella della Famiglia Elena Bonetti.

“Non è problema di posti, non basta un piccolo accordo”

Alla domanda "è pronto a far cadere il governo se Conte non farà marcia indietro?", Renzi risponde: "Sì, perché questo non è un problema di posti, che pure mi hanno offerto. Il meccanismo del dibattito sulle regole istituzionali non può essere compensato con un piccolo accordo". Conte, prosegue Renzi nell’intervista, "sta viaggiando in contromano su un'autostrada", ma "se recupera la lucidità e frena su questa misura assurda, siamo pronti a ragionare sulla questione".

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“Conte non può arrogarsi tutti i poteri dello Stato”

Conte, afferma ancora il leader di Iv, è stato confermato presidente del Consiglio "dopo che, un anno e mezzo fa, avevamo fatto un'operazione in parlamento contro Salvini". Conte, aggiunge Renzi, ha lavorato contro la pandemia, "e in alcune cose lo ha fatto meglio che in altre, ma non si può accettare che in nome dell'emergenza, 10 mesi dopo il suo inizio si arroghi tutti i poteri dello Stato per spendere questi 200 miliardi. Abbiamo rimosso Salvini per questo". Alla domanda se crede di avere in questo l'appoggio almeno di una parte del Pd e dell'opposizione, Renzi risponde: "Molti di quelli che in pubblico prendono le distanze da me, in privato riconoscono che le nostre critiche sono giuste e autentiche. Per questo spero che Conte si fermi".

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