
Recovery Plan, dalle infrastrutture alla sanità: le misure nella bozza
Si tratta di un maxi progetto di investimenti da 196 miliardi che il governo destinerà a sei macro-aree per il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Il documento conta 125 pagine ed è diviso in quattro parti. Conte: “Che Paese vorremmo tra dieci anni? Da questa domanda è partita la riflessione del Governo”. Domani un nuovo Cdm chiamato a dare il via libera. Si potrebbe andare verso un decreto ad hoc per la struttura di governance

Pronta la bozza del Recovery Plan, un piano da 196 miliardi che il governo destinerà a sei macro-aree per il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Il documento conta 125 pagine ed è diviso in quattro parti. Il premier Conte spiega: “Che Paese vorremmo tra dieci anni? Da questa domanda è partita la riflessione del Governo”
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Non mancano però le tensioni. Un nuovo Cdm, chiamato a dare il via libera, si terrà l'8 dicembre. Intanto, la capo delegazione di Iv Teresa Bellanova oggi ha fatto sapere che se si farà la "forzatura" di inserire un emendamento sulla governance del Recovery Plan in legge di bilancio, la maggioranza rischierà di mancare perché Iv non voterà. Secondo indiscrezioni, si starebbe pensando a un decreto ad hoc per la governance. Le norme per la cabina di regia dei fondi, quindi, non sarebbero più introdotte come emendamento alla manovra ma con un provvedimento autonomo

Secondo la bozza, alla digitalizzazione e all’innovazione andranno 48,7 miliardi, all'area rivoluzione verde e transizione ecologica andranno 74,3 miliardi
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C’è poi il settore infrastrutture per una mobilità sostenibile, che otterrà 27,7 miliardi. 19,2 miliardi invece su istruzione e ricerca
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Saranno investiti 17,1 miliardi sulla parità di genere. E 9 miliardi sul settore sanitario

La bozza del Recovery Plan specifica inoltre gli appostamenti finanziari per 17 cluster individuati

Il cluster "più ricco" è quello dell'"efficienza energetica e riqualificazione degli edifici", del capitolo rivoluzione verde, che può contare su 40,1 miliardi

Al secondo posto ci sono i progetti relativi a "innovazione, competitività, digitalizzazione 4.0 e internazionalizzazione", del capitolo digitalizzazione, che dovrebbe ricevere 35,5 miliardi

Ad "alta velocità di rete e comunicazione stradale 4.0" sono invece destinati 23,6 miliardi

Poco più di dieci miliardi saranno spesi per progetti di potenziamento della didattica e diritto allo studio

Nella parte relativa alla sanità, 4,8 miliardi dovrebbero andare al cluster "assistenza di prossimità e telemedicina" e 4,2 a progetti per innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria

Il piano sarà affidato a dei "responsabili di missione in ciascun settore interessato" con "responsabilità generale di assicurare la celere ed efficace attuazione del piano, la costante verifica" del "cronoprogramma nonché il compito di adoperarsi, anche attraverso l'attivazione di poteri sostitutivi, per favorire il superamento di situazioni di inerzia o comunque ostative alla realizzazione dell'intervento programmato"

Non si sa ancora quale sarà il numero di questi supermanager (forse sei) che avranno compiti di "impulso e coordinamento operativo", "vigilanza e monitoraggio", "segnalazione e pubblicazione"
Il piano prevede anche un "comitato di responsabilità sociale, composto da rappresentanti delle categorie produttive, del sistema dell'università e della ricerca" per seguire l'attuazione e dare "pareri e suggerimenti". I membri del comitato saranno scelti tra “personalità di alto profilo istituzionale e scientifico e di notoria indipendenza” e potranno dare "consulenze" su "specifiche problematiche"

“Per uscire da questa crisi e per portare l'Italia sulla frontiera dello sviluppo europeo e mondiale occorre un progetto chiaro, condiviso e coraggioso per il futuro del Paese, che permetta all'Italia di ripartire rimuovendo gli ostacoli che l'hanno frenata durante l'ultimo ventennio”, ha scritto Giuseppe Conte nella premessa alla bozza del Recovery Plan

“Che Paese vorremmo tra dieci anni? – ha proseguito il presidente del Consiglio - Da questa domanda è partita la riflessione del Governo. Dietro al ritardo italiano ci sono problemi strutturali noti, ma mai affrontati con sufficiente determinazione. Questo è il momento di farlo”

“Per l'Italia in particolare, oltre a recuperare il terreno perduto con la crisi pandemica, si tratta di voltare pagina rispetto al passato – ha aggiunto Conte - Non possiamo permetterci di ritornare allo status quo precedente a questa crisi. L'Italia da oltre 20 anni fatica a tenere il passo delle altre economie avanzate”

"L'Italia - ha continuato il capo del Governo - ha compreso prima di altri che l'Europa doveva essere protagonista in questa battaglia, che questa volta poteva e doveva dare una risposta forte e unitaria. Abbiamo insistito perché questa decisione venisse presa, ci abbiamo creduto nonostante più d'uno, anche in Italia, ritenesse assai improbabile un accordo. Il piano finanziario straordinario approvato lo scorso luglio dal Consiglio Europeo è anche il frutto dei nostri sforzi"

Il Recovery Plan è un progetto di riforme che l’Italia presenterà all’Europa per ottenere i contributi del Recovery Fund

L’Italia non è il solo Paese che ha lavorato a questo piano. Altri, come Francia e Germania, hanno già preparato il loro

L’Europa stanzierà complessivamente 750 miliardi di euro di aiuti per superare questa fase di emergenza economica causata dal coronavirus. E l’Italia, insieme alla Spagna, sarà tra i maggiori beneficiari