Il presidente ad interim dopo la rinuncia di Gaudio e le dimissioni di Cotticelli e Zuccatelli: "I sindaci sono in viaggio, saranno a Roma a rappresentare tutta la popolazione calabrese stanca di questo carosello veneziano di cavallini imbizzarriti. Non si può giocare con la vita delle persone"
“I sindaci sono in viaggio, saranno a Roma a rappresentare tutta la popolazione calabrese stremata da questo carosello veneziano di cavallini imbizzarriti. Non si può giocare con la vita delle persone". E' quanto ha detto a Start su Sky TG24 Nino Spirlì, presidente ad interim della Regione Calabria sul caso del commissario alla sanità, dopo la rinuncia di Gaudio e le dimissioni di Cotticelli e di Zuccatelli. "Il commissario ha in mano tutta l’organizzazione della sanità in Calabria, è responsabile dell’emergenza Covid, noi al momento siamo l’unica Regione che non ha un piano", ha aggiunto Spirlì (COVID, AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE).
"Abbiamo reperito posti e fondi, oltre non possiamo andare"
Parlando dell'emergenza sanitaria, il governatore pro tempore ha detto: "Ci siamo assunti come giunta e presidenza la responsabilità di andare a reperire sia posti negli ospedali che garantire i fondi per l’arruolamento di personale sanitario, però oltre quello non possiamo andare perché non abbiamo competenza”.
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"Peggiore politica ha ceduto passo a peggiore commissariamento"
"La Regione Calabria - ha continuato Spirlì - gestisce agricoltura, cultura, commercio, artigianato, welfare. Per la sanità sembra che qui ci siano degli imbecilli che non possano gestire la cosa pubblica. Capisco che ci siano state delle generazioni che hanno attuato una mala politica. Poi però la peggiore politica ha ceduto il passo al peggiore commissariamento. Undici anni di commissariamento hanno peggiorato la situazione e gli ultimi 18 mesi sono stati il fondo dell’iceberg. Non è stato nemmeno affrontato il piano emergenza Covid, siamo in una situazione drammatica. Non possiamo aprire gli ospedali chiusi - ha concluso Spirlì - non abbiamo la competenza. I commissari sono scappati perché hanno dimostrato la loro inadeguatezza”.
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"Il problema non è strada, ma evitiamo patrocini"
Per quanto riguarda ll'accordo tra Protezione civile ed Emergency per la Calabria, secondo Spirlì “il problema non è che Gino Strada si occupi di emergenza, con Emergency sta già facendo un lavoro eccezionale riguardo ai migranti che vivono una condizione peggiorata dalle carenze sanitarie. Il problema è non giocare su nomi e persone, su figure istituzionali che qui sono importanti. Il commissario ad acta ha un’importanza che in questo momento è veramente incredibile, serve che sia un ottimo medico e un grande organizzatore, perché quello dovrà fare. Evitiamo patrocini, chiamiamoli così, perché non è più il momento”.
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"Ventuno parametri sono una tombola"
La Calabria è zona rossa e, a proposito del metodo di cui si avvale il governo per decidere il colore e le relative restrizioni anti-Covid, Spirlì ha detto: "Ventuno punti da analizzare sono davvero una tombola. Devono ammettere di essersi sbagliati: se dobbiamo monitorare in maniera agile e rapida la situazione dei territori abbiamo bisogno di tre, quattro, cinque punti al massimo, che fotografino all’istante quello che sta accadendo. Sarebbe una cosa saggia ammettere l’errore di queste settimane, che dal punto di vista sociale è costato alla gente. La Calabria si è ribellata alla zona rossa tout court perché noi avevamo già deciso, monitorando i territori, Comuni da fare rossi o arancioni, per chiudere quelle zone. In Calabria, su 402 Comuni, 319 sono piccoli paesini, con meno di 5mila abitanti. Quando chiudo un paese di 600 o 100 persone, decido in quell’istante che quella gente deve morire di fame entro un mese"
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"Per Calabria proporrò il 14 febbraio come data per le elezioni"
Un'ultima parentesi è dedicata alla situazione politica della Calabria dove Spirlì è presidente facente funzione dopo la morte di Jole Santelli. “Le forze politiche si sono incontrate - ha spiegato Spirlì - io ho incontrato tutti i capigruppo, sia di maggioranza che di opposizione. C'è una data più o meno concordata, sicuramente tra tutte le forze di maggioranza, quelle di minoranza comunque hanno segnalato una necessità e una disponibilità ad andare al voto al più presto, per cui io entro domani incontrerò il presidente della Corte d'appello e segnalerò la data che mi è stata indicata. La maggioranza, anche in Consiglio regionale, ha chiesto il 14 febbraio salvo emergenze, ritengo che sia mio dovere e mio compito segnalare quella data come quella scelta dai calabresi per andare al voto e poi attendiamo la conferma che lo si possa fare”.