
Covid, i 5 parametri proposti dalle Regioni per decidere le zone gialle, arancioni e rosse
I governatori invocano una semplificazione del sistema di definizione delle restrizioni per limitare la diffusione del contagio. Toti: "Vogliamo entrare politicamente nel confronto". Il ministro Speranza: "Per il momento gli indicatori restano 21"

Il governo, con il Dpcm del 4 novembre, ha stabilito che le Regioni possano essere inserite in tre diverse "zone di rischio": rossa, arancione e gialla. L’ingresso delle Regioni nelle diverse fasce è stato legato dal ministero della Salute a 21 indicatori. I governatori, con una lettera, hanno chiesto all'esecutivo di modificare i parametri e di utilizzarne soltanto cinque
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LA PROPOSTA DELLE REGIONI - Le Regioni sostengono che gli indicatori per definire il colore delle zone "non (sono più) adeguati al monitoraggio attuale”, perché pensati per una situazione epidemiologica diversa, e propongono un sistema semplificato. Ecco quali sono i 5 indicatori proposti dalle Regioni
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PERCENTUALE DI TAMPONI POSITIVI - Il primo parametro proposto dalle Regioni è la percentuale di tamponi positivi. Le amministrazioni locali chiedono anche, per quanto possibile, di escludere tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese. Le Regioni chiedono anche di inserire anche i test antigenici rapidi, perché ritengono che altrimenti il denominatore sia errato
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RT - Il secondo indicatore proposto dalle Regioni è l’Rt, l’indice di trasmissione del virus, calcolato sulla base della sorveglianza integrata dell’Istituto superiore di sanità
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OCCUPAZIONE TERAPIE INTENSIVE - Il terzo fattore, di cui si dovrebbe tener conto secondo le Regioni, è il tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia Intensiva per pazienti Covid-19
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OCCUPAZIONE POSTI LETTO OSPEDALI - Il quarto elemento è il tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti Covid-19

CONTACT TRACING - Le Regioni propongono inoltre, come indicatore, la possibilità di garantire adeguate risorse per contact-tracing, isolamento e quarantena ossia il numero, la tipologia di figure professionali e quanto tempo e persone sono dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracing

LA DEFINIZIONE DI CASO CONFERMATO - Oltre al passaggio da 21 a 5 indicatori, le Regioni si soffermano anche sulla "definizione di caso confermato" e chiedono che in presenza di un test antigenico rapido positivo, anche in assenza di sintomi, non sia più necessaria la conferma con il tampone molecolare per far scattare "con tempestività tutte le azioni di sanità pubblica necessaria": isolamento, ricerca dei contatti, quarantena

LE REGIONI: “SERVE CONFRONTO PER DECISIONI” - "Vogliamo entrare politicamente nel confronto, serve un ulteriore sforzo collaborativo e dei meccanismi di condivisione delle decisioni" dice il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti (nella foto), con il governatore veneto Luca Zaia che parla di un "confronto preventivo" sulle scelte e il presidente delle Marche Francesco Acquaroli che chiede "concertazione" per "tutte le decisioni calate sul territorio"

SPERANZA: I PARAMETRI RESTANO 21 - II ministro della Salute Roberto Speranza (nella foto), per il momento, frena: sono "i 21 parametri" insieme all'Rt a "determinare quali misure attuare sui territori" dice lasciando all'Istituto superiore di Sanità la difesa del sistema messo a punto

L’ISS: “DATI SEMPRE AGGIORNATI” - I dati "sono sempre aggiornati", sottolinea l'Istituto guidato da Silvio Brusaferro (nella foto), e la valutazione "tiene conto di tutti gli aspetti legati all'epidemia e alla risposta dei sistemi sanitari"

I 21 PARAMETRI DEL GOVERNO - I 21 parametri usati dal governo, indicati in un provvedimento del ministero della Salute dello scorso 30 aprile, devono soddisfare tre requisiti: capacità di monitoraggio; capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti; risultati relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari