Bonus ai politici, la difesa di Tridico alla Camera: "La notizia non arrivata da me"

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Il presidente dell’istituto previdenziale riferisce alla commissione Lavoro alla Camera: “Con il Cura Italia il governo ha messo disposizione 10 miliardi, predisposta una misura rapida che non esisteva in un momento in cui i cittadini assalivano i negozi”.  Sul caso dei deputati che hanno chiesto il beneficio: "Nomi non fatti da me, ho tutelato privacy. Verifiche interne su possibile fuga di notizie"

"Questa notizia non è uscita dal sottoscritto né direttamente né indirettamente, nel modo più assoluto". Così il presidente dell’Inps Pasquale Tridico in audizione alla commissione Lavoro alla Camera sulla vicenda del bonus per lavoratori autonomi e partite Iva assegnati per gli effetti dell'emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE) e percepito anche da alcuni politici. "Nel periodo di Covid - ha aggiunto Tridico - l'esigenza era pagare e non controllare, pagare subito e poi controllare, questo è fatto”.

"Approfondimenti in corso, faro antifrode su 40mila soggetti"

"Gli approfondimenti (dell'Inps sulla posizione di chi ha richiesto il bonus, ndr) sono in corso ancora oggi”, ha spiegato ancora il presidente dell’Inps. "Da fine aprile l'antifrode si è concentrata sulla percezione dei bonus da parte di chi fosse iscritto ad altre forme previdenziali. Sulla base di ciò l'antifrode manda ad altre direzioni una tranche di 40 mila soggetti che risultavano presenti e iscritti a un'altra forma di previdenza. Per evitare comportamenti fraudolenti l'attenzione si è concentrata sugli amministratori locali”.

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"Respingo accuse azione manipolata, Inps ha garantito privacy”

 

"Respingo le accuse di una azione manipolata, le strutture sono autonome e la loro azione è stata egregia, hanno dato lacrime e sangue per mettersi al servizio del Paese”, ha continuato Tridico. Per quanto riguarda il caso politici che hanno chiesto il bonus, il presidente Inps ha ricostruito la vicenda:  "Il 9 agosto esce la notizia senza i nomi perché i nomi non li sa nessuno e non li dà l'Istituto, che garantisce la privacy”. Tridico ha ricordato che "il 7 agosto mi ha chiamato il direttore di Repubblica per dire che il suo giornale aveva scoperto la notizia sui bonus e la vuole dare e mi chiedeva i nomi. Ero sorpreso e questa notizia non è uscita né direttamente né indirettamente da me".

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"Verifiche interne su eventuale fuga di notizie"

"Sulla notizia di Repubblica, qualche giorno fa ho ordinato in audit interno per capire se le notizie sono state trafugate dall'istituto. La notizia del 200 politici a livello nazionale e dei 5 deputati l'ho condivisa a fine maggio con il cda dell'istituto, per permettere poi di poter fare le verifiche del caso", ha detto ancora Tridico.

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"Bonus fu risposta veloce in un momento convulso"

Tridico ha ricostruito i meccanismi con il quale è stato istituito ed erogato il bonus da 600 euro: "Con il Cura Italia il governo ha risposto mettendo a disposizione 10 miliardi e cercando di dare una risposta veloce ai cittadini. Erano momenti convulsi, con cittadini che assalivano i negozi, l'istituto ha risposto in modo efficace in 15 giorni, predisponendo una misura che non esisteva. Il bonus per gli autonomi. Lo ha elargito in 15 giorni, come chiesto dal governo”, ha detto Tridico.  "La procedura costruita dall'amministrazione - ha continuato Tridico - si basa sulla legge, basandosi sui nostri archivi, si attinge alla presenza o meno di altri fondi previdenziali obbligatori”.

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