Bonus Inps, è Marco Rizzone il deputato M5s che l'ha ottenuto

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"In relazione alla vicenda del bonus, ho deferito il deputato Marco Rizzone al collegio dei probiviri chiedendone la sospensione immediata e massima severità nella sanzione”, ha dichiarato in una nota il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi. La Lega ha intanto sospeso i due deputati coinvolti, Elena Murelli e Andrea Dara, e ha inoltre bloccato la ricandidatura in Veneto dei consiglieri regionali e del vicepresidente della giunta finiti nella bufera

È Marco Rizzone, del M5s, l’ultimo nome che mancava all’appello tra i deputati che hanno richiesto e incassato il bonus per le partite Iva. "In relazione alla vicenda del bonus da 600 euro, destinato a partite IVA, lavoratori autonomi e professionisti, ho deferito il deputato Marco Rizzone al collegio dei probiviri chiedendone la sospensione immediata e massima severità nella sanzione”, ha dichiarato in una nota il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi (LEGGI LA DIFESA DI RIZZONE).

Chi è Marco Rizzone

Imprenditore genovese, nato 37 anni fa, con laurea in economia e specializzazione alla Scuola di Sant’Anna, dopo un'esperienza in Cina e nella Silicon Valley, Rizzone è tornato in Italia dedicandosi al settore dell'innovazione digitale e delle app applicate al turismo. Nel 2018 si è candidato alle elezioni politiche del 2018 nella circoscrizione Liguria per il collegio di Genova-San Fruttuoso, sbaragliando l’avversario leghista Edoardo Rixi. Attualmente è membro della Commissione Attività produttive e di quella di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. È stato tra i sostenitori dell'alleanza del M5S con il Partito Democratico per le elezioni regionali in Liguria e negli ultimi mesi è stato tra i protagonisti della trattativa che ha portato alla candidatura del giornalista Ferruccio Sansa alla presidenza della Regione Liguria per i giallorossi. 

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©Facebook/Marco Rizzone
©Facebook/Marco Rizzone

I deputati coinvolti e le accuse a Tridico

La Lega ha intanto sospeso i due deputati coinvolti, Elena Murelli e Andrea Dara, e ha bloccato la ricandidatura in Veneto dei consiglieri regionali e del vicepresidente della giunta finiti nella bufera, chiedendo con Matteo Salvini che "anche gli altri facciano altrettanto". Completato il quadro di chi ha preso, tra i parlamentari, il bonus (mancano solo i due che lo hanno richiesto ma se lo sono visti rifiutare), ora la palla passa all' "udienza" di domani in commissione Lavoro, a Montecitorio. Qui verrà ascoltato il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, chiamato a fare i nomi dei politici coinvolti nella vicenda bonus Covid. Tridico si presenterà da testimone, ma un po' anche da 'imputato'. Da giorni, dal centrodestra e da Italia Viva arrivano richieste per le sue dimissioni, sia per il modo con cui è uscita la notizia dei deputati che hanno richiesto il bonus, sia per la gestione dell'istituto. "Mi domando cosa aspetti a lasciare. Ha pagato i bonus ai parlamentari e non le cig", ha detto Salvini. Tridico sarà collegato in videoconferenza con l'ufficio di presidenza della commissione lavoro della Camera e con i capogruppo dei vari partiti. Ironia del caso, per la Lega, la "designata" sarebbe stata Elena Murelli che, però, insieme ad Andrea Dara è stata sospesa dal partito proprio per la vicenda bonus. Sarà quindi sostituita da Andrea Giaccone.

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Le polemiche sulla modalità della seduta

Sulle modalità della seduta c'è stata un po' di polemica. Nel primo pomeriggio il deputato di Fdi Walter Rizzetto ha attaccato: "Si chiede trasparenza, ma poi la si nega. L'audizione non sarà trasmessa in streaming per non meglio precisati problemi tecnici". Con la capogruppo a Montecitorio Mariastella Gelmini, Forza Italia si è associata, chiedendo l'intervento del presidente della Camera Roberto Fico. Il caso è stato chiuso qualche ora più tardi dalla presidente della commissione, la dem Debora Serracchiani: "La trasmissione via web tv avrà luogo e la trasparenza sarà assicurata", ha spiegato, e "non perché lo chiede un singolo parlamentare o gruppo", ma perché, come da regolamento, in giornata si sono detti d'accordo i tre quarti dei gruppi.

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