Matteo Salvini a Sky TG24: Possibile accordo con M5s sul nuovo presidente della Repubblica

Politica

Il leader della Lega sulla prossima elezione del capo dello Stato nel 2022: intesa con pentastellati "se ci sono nomi di garanzia". Poi attacca: "Gli sbarchi sono quintuplicati. Noi ci prepariamo per governare questo Paese. A settembre tanti italiani voteranno per le regionali". E a proposito della vicenda Open Arms, il capo del Carroccio aggiunge: "Vado in tribunale a Catania a testa alta per un processo assolutamente surreale"

È possibile un eventuale accordo Lega-M5s per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica? "Se ci sono nomi di garanzia, assolutamente sì". A dirlo è Matteo Salvini in un'intervista a Start, programma di approfondimento di Sky Tg24. Il leader del Carroccio poi aggiunge: "Io non più al governo? Si vede: gli sbarchi sono quintuplicati. Non vedo l’ora che gli italiani possano votare. Noi ci prepariamo per governare questo Paese. A settembre tanti italiani voteranno per le regionali." Dalla vicenda Open Arms all'emergenza coronavirus (AGGIORNAMENTI - SPECIALE), sono diversi i temi affrontati dal segretario della Lega, che sul Mes ribadisce: “Ha delle condizioni che sarebbero un cappio al collo per il futuro dell'Italia, nessun Paese europeo lo sta accettando, non vedo perché dovremmo mettere noi a rischio il futuro dei risparmi degli italiani”.

L'elezione del presidente della Repubblica

Sulla prossima elezione del capo dello Stato, prevista nel 2022, Salvini aggiunge: "L'importante è che non ci sia qualcuno, e penso al Pd, disposto a bivaccare in Parlamento per un anno e mezzo, in attesa di poter incidere sull'elezione del presidente della Repubblica. Mi auguro che nessuno nella casa del Pd dica 'stiamo qui a non fare nulla in attesa del 2022', anche perché i numeri in Parlamento dicono che il presidente della Repubblica potrebbe tranquillamente eleggerlo una maggioranza diversa da quella Pd-M5S". Poi alla domanda se abbia in mente un nome, Salvini risponde: “Più d'uno. Ma al di là dell'elezione nel 2022, la mia preoccupazione adesso è lo sblocco dei licenziamenti e i soldi alle imprese, perché partite Iva e artigiani stanno morendo”.

"Open Arms,  processo surreale"

L'ex ministro dell'Interno il 2 ottobre andrà a processo per la vicenda Open Arms, accusato di sequestro di persona e omissione di atti di ufficio per aver impedito per venti giorni, nell’agosto del 2019, lo sbarco di 107 persone soccorse dalla nave spagnola. "Vado a testa alta in tribunale a Catania il tre ottobre, mancano due mesi a un processo surreale. Andare a processo per sequestro di persona mi sembra un processo politico, un tribunale politico, un plotone politico che nulla ha a che fare con il diritto", dice Salvini. “Moralmente con me in quel tribunale il 3 ottobre ci sarà una marea di gente. Se pensavano di mettermi paura invece mi hanno dato solo più forza - prosegue - È un processo politico modello Palamara, che vede alcuni protagonisti dell’epoca scappare in maniera squallida e ipocrita. Erano scelte che abbiamo preso tutti insieme. Pensano di far fuori me e la Lega con queste inchieste surreali sugli sbarchi bloccati, i camici in Lombardia, i soldi della Russia, facciano pure. L’importante è che se hanno dei documenti da mandare me li mandino, se vogliono do il mio indirizzo di casa, che un presidente del Consiglio dica le bugie o sia distratto è cosa strana, ma non fa niente, ce la caveremo lo stesso”.

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"Far sbarcare tutti in questo momento non è serio"

Salvini, ancora sul tema migranti, particolarmente caldo in questi giorni, aggiunge: “Questo governo non è incapace, è complice, ed è molto più grave. Un governo complice dei trafficanti di esseri umani è drammatico. È l’unico governo europeo complice dei trafficanti di esseri umani”. “Il problema dell'Italia - attacca - non sono i giovani o gli anziani che portano il cagnolino a passeggio, ma le decine di ‘turisti per caso’ che, anche in questo momento, stanno sbarcando senza alcun tipo di controllo”.

"Chi diffama la Lombardia ha un atteggiamento criminale"

Poi, sul caso camici che ha coinvolto il governatore della Lombardia Attilio Fontana, Salvini commenta: "Cerchino i soldi che vogliono, non ci sono, ma quantomeno non infamino il governatore Fontana. La sanità lombarda è la migliore d’Italia e fra le migliori d’Europa. Se devono attaccare la Lega attacchino me che ho le spalle larghe. Ma chi diffama la Lombardia ha un atteggiamento criminale”. E alla domanda se ricandiderebbe Fontana alla presidenza della regione risponde: “Assolutamente sì, se lo vorrà, ma mancano due anni e mezzo. In due anni e mezzo Regione Lombardia può fare ancora tante cose per i suoi cittadini, sono convinto che tra due anni e mezzo porteremo in dote risultati tali che sarà Attilio Fontana se vorrà, o qualcun altro, andremo avanti col buongoverno”.

"Che fine hanno fatto le inchieste sui soldi della Russia?"

“Per un anno - ha continuato il leader della Lega -  tutti i giornali hanno fatto una testa così sui soldi dalla Russia. Domanda: che fine hanno fatto le inchieste sui soldi della Russia e i soldi della Russia? È surreale, non ci sono soldi, non ci sono richieste di soldi, sulla mia onestà chiunque dica qualcosa di diverso viene querelato. I soldi dalla Russia non ci sono, i 49 milioni non ci sono e quel filone di inchiesta rientra tra l'altro nel filone Palamara e io ho chiesto di avere tutte le intercettazioni di tutti i magistrati di tutto quel periodo, perché anche quel processo e quella sentenza sono figlie della ‘giustizia alla Palamara’”.

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"Stiamo lavorando all'Italia di domani"

Salvini si dice fiducioso in vista delle elezioni regionali in programma a settembre: "La gente che incontro mi dice 'Matteo tenete duro, questi litigano su tutto'. L’Italia ha bisogno di speranza e concretezza, noi stiamo lavorando all’Italia di domani: meno burocrazia, meno tasse, una scuola aperta e sicura e un’immigrazione sotto controllo". “Spero che gli italiani possano tornare a esprimersi il prima possibile per scegliere un Parlamento e quindi un Governo più omogenei, compatti, concreti ed efficienti - aggiunge - Noi eravamo in un Governo che alla fine bloccava tutto e tutti, l’unica cosa su cui i 5 Stelle erano d’accordo erano i no, quindi sono convinto che gli italiani meritino di più e di meglio. Stiamo studiando per farci trovare pronti: può essere fra un mese, può essere fra sei mesi, prima o poi le elezioni arrivano”. Poi, alla domanda su un ipotetico Giuseppe Conte come rivale alle elezioni, il leader del Carroccio replica: “Magari... Io andrei al voto domani mattina. Conte si sente così forte, amato, osannato? Andiamo a votare, chiediamolo agli italiani e non ai sondaggisti. Io in giro non sento esattamente questo, ma chiediamolo agli italiani. Per me il sondaggio si farà il prossimo 20 e 21 settembre”.

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"L’unico banco a rotelle ben speso sarebbe quello per accompagnare Azzolina a casa sua”

Salvini poi, parlando degli aiuti Ue e della scuola attacca la ministra dell'Istruzione: “Penso che i soldi che il governo sta chiedendo agli italiani o che l’Europa ci presterà, se ce li presterà, debbano essere usati per sostegno alle imprese, alle famiglie e taglio di tasse, non per i banchi a rotelle del ministro Azzolina. L’unico banco a rotelle ben speso sarebbe quello per farci accomodare il ministro Azzolina e accompagnarla a casa sua”.

"Centrodestra è compatto"

Infine, parlando del centrodestra, Salvini osserva: da uno a dieci, la compattezza del centrodestra “è otto. Sono un perfezionista, manca la vittoria alle elezioni politiche per arrivare a dieci”. Rispondendo poi alla domanda su chi sarà il leader della coalizione, il leader del Carroccio risponde che “le leadership le fanno gli elettori, sono i cittadini a deciderle. È il giorno del voto che si decidono i leader. La Lega è ampiamente primo partito stando a tutti i sondaggi del mondo. Mi sembra che sia evidente che cosa stanno pensando gli italiani, facciamoli votare”.

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Le interviste di Sky Tg24 ai leader politici

Mercoledì 29 luglio, su Sky Tg24 è iniziato un ciclo di interviste ai leader di diversi partiti italiani. Gli ospiti sono stati Nicola Fratoianni, il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova, il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, e il leader di Azione Carlo Calenda. Venerdì 31 luglio è toccato a Vito Crimi, capo politico del M5s. Le interviste, che si svolgono nelle prossime settimane all'interno dei programmi di approfondimento "Start" (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 11.30) e "Timeline" (dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17), sono un botta e risposta dinamico, tra l'ospite, l'anchor in studio e uno dei giornalisti della redazione politica di Sky Tg24. I temi trattati saranno legati all'attualità e includeranno anche le urgenze, gli investimenti e le riforme che il Paese si trova ad affrontare per la crisi del Covid 19.

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